lunedì 6 maggio 2019

Il castello di lunedì 6 maggio




SALASSA CANAVESE (TO) - Torre-porta e ricetto

L'origine del toponimo è da ricercarsi nel termine longobardo "Sala", 'abitazione del signore', e quindi 'luogo in cui si raccolgono le derrate' con suffisso aggettivale -ACEUS al femminile. Non documentata la tradizione locale che suggerisce un legame con la popolazione dei salassi, la quale avrebbe occupato anticamente questi luoghi, dedicandosi all'estrazione dell'oro dai fondali del torrente. Incerta è la sua origine: c'è chi, considerando infondata la tesi della fondazione dell'insediamento da parte dei salassi, ritiene che si sia formata in epoca romana; chi, invece parla di un'origine longobarda, divenendo nell'alto Medioevo uno dei centri politici ed economici più rilevanti della zona; chi, infine, ipotizza che la nascita dell'insediamento sia da collegare alla scomparsa dell'antico villaggio di Canava, distrutto nel 1030 da una piena dell'Orco. Teatro della cosiddetta guerra del Canavese tra i Valperga e i San Martino, venne occupata e devastata per ben due volte nel corso del XIV secolo. Subì, inoltre, le conseguenze della rivolta del tuchinaggio, che interessò l'area canavesana. Sono tante le vestigia del passato che si sono conservate fino a noi, salvatesi dai conflitti e dalle distruzioni che, nel corso dei secoli, hanno messo a dura prova la sopravvivenza della comunità. Dell'antico ricetto, risalente al XIII secolo permangono significative testimonianze: l'assetto viario, frammenti della cinta muraria, portali e archi in pietra. Non si hanno notizie sull’origine del nucleo difeso, o Ricetto, di Salassa; il borgo subì nei secoli vari ampliamenti e il ricetto si trovò quindi ad occupare l’angolo settentrionale del borgo e ne costituì l’isolato più ampio. Dentro al ricetto sorge il cosiddetto “torrazzo”, pare la parte inferiore di una torre quadrata risalente all’XI secolo (casaforte). Il ricetto di Salassa conserva la torre cilindrica, un raro esempio di porta turrita di accesso. Alcuni dubitano della pertinenza ai ricetti di torri cilindriche, sostenendo la loro appartenenza a sistemi di più energica difesa; tuttavia, a meno che la torre non appartenesse ad un antico “castrum” medioevale, nel XIV secolo non esisteva più a Salassa un centro fortificato definibile castello. Un’altra particolarità è la posizione atipica dell’ingresso, nello spigolo sud, (è l’unico caso riscontrato) che fa presumere quindi l’adattamento del nucleo del paese in formazione ad una Torre preesistente, avvalorando l’ipotesi prima enunciata. Il ricetto è situato nel quadrante a nord del borgo, in posizione elevata rispetto ai terreni esterni all’abitato. Databile al XIII secolo, è un notevole esempio di tale struttura che ha conservato la sua planimetria originale. Ha forma quadrata (vedi piantina) di 60/65 metri di lato, un unico ingresso difeso dalla torre posta nel vertice sud; l’impianto viario è costituito da un unico anello interno con collegamento centrale, in modo da creare due file di cellule edilizie interne; quattro schiere di cellule edilizie sono poi addossate alle mura (non ci sono tracce della “via di lizza”) e sono tagliate dalle due vie perpendicolari all’asse generatore del borgo. Della cortina muraria permane un tratto a spina di pesce sul lato nord-est. Gli edifici hanno subito molte trasformazioni: permangono solo alcune cellule edilizie con muri in ciottoli di epoca medievale. Di grande interesse è la torre-porta, uno dei più conosciuti monumenti fortificati canavesani. La muratura è in conci irregolari di pietra e mostra tracce di sopralzo a circa un terzo dell'altezza. La struttura della torre risulta decisamente inconsueta: rotonda, ma su base rettangolare; è questa variazione di sagoma man mano che si sale una caratteristica difficilmente riscontrabile in altre costruzioni dello stesso tipo presenti nella zona. L’altezza totale è di 25 metri circa; diminuisce di metri 2,50 se calcolata all’ultimo ripiano che corrispondeva alla zona dei merli identificabile all’esterno con la cornice superiore a dentelli. A circa metà altezza si apre verso l’esterno un’unica finestra con cornice in cotto (databile al XIII secolo) per la guardia immediata alla saracinesca di chiusura. La parte inferiore è costituita da pietrame legato con malta molto povera, mentre la parte superiore, eseguita probabilmente in due tempi successivi, è realizzata in muratura. Tale parte superiore è stata probabilmente elevata nel 1725; ciò è testimoniato dalla data impressa sul manufatto e dal rilievo eseguito dal D’Andrade nel 1879. L’ingresso unicamente carraio è largo poco più di due metri e largo altrettanto all’imposta; è coperto da un voltone a botte e veniva chiuso mediante un’anta a saracinesca che correva verticalmente in una scanalatura ricavata nel pietrame; vi era poi una seconda chiusura a due antoni, di cui sono ancora visibili gli appoggi del cardine sinistro: una pietra circolare forata superiormente ed un incavo nel mezzo del basamento. È ancora possibile individuare gli attacchi delle mura ad un’altezza di 6,3 metri circa (altezza inconsueta per una cortina muraria di un ricetto che di solito non superava i 4,5 metri). L’accesso alla Torre è oggi possibile attraverso una scala chiusa da una muratura e coperta da tetti a pantalera (prolungamento a sbalzo della falda di un tetto, sporgente oltre il muro esterno di un edificio; ha per lo più funzione di cornicione). Altri link suggeriti: http://web.tiscali.it/salassa/ita/vbruno.htm, http://web.tiscali.it/salassa/ita/xtorrericetto.htm, https://www.youtube.com/watch?v=_ggpQNstVOU (video di youprovto, dal minuto 7 in poi).

Fonti: https://www.comune.salassa.to.it/it-it/home, http://archeocarta.org/salassa-to-ricetto-torre-porta/, testo su pubblicazione "Castelli in Piemonte" di Rosella Seren Rosso (1999)

Foto: la prima è di Alessandro Vecchi su https://it.wikipedia.org/wiki/File:Salassa_TorreRicetto.jpg, la seconda è presa da https://www.wikicasa.it/vendita-ville-a-schiera/salassa/

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