sabato 11 gennaio 2014

Il castello di domenica 12 gennaio







LAS PLASSAS (VS) – Castello di Marmilla

Il paese di Las Plassas faceva parte di un antico feudo appartenuto alla famiglia Zapata, signori e conti di Barajas, di origine aragonese, che trasformarono in Baronia di Las Plassas. Don Açor II Zapata Montpalau, primo barone di Las Plassas, maggiore del porto di Iglesias, alcalde del castello di Cagliari, cavaliere di Calatrava, ambasciatore dello Stamento Militare al re Filippo II nel 1560, ebbe il possesso feudale della baronia di Las Plassas, e delle ville annesse (Barumini e Villanovafranca), da Pietro de Ruppebertino, con diploma di Carlo V firmato a Ratisbona il 6 maggio 1541 (Archivio di Casa Zapata, d.f.1). La baronia comprendeva il castello, i cui ruderi sono ancora oggi visibili, e le ville annesse: Barumini, dove sorge oggi il Museo Zapata, e Villanovafranca. Da allora la famiglia (che si era altresì imparentata con gli Ingarao ed aveva assunto il nome del paese come predicato nobiliare, divenendo Ingarao Zapata di Las Plassas) ha dimorato in Sardegna fino alla fine del secolo XX. Il castello, detto anche di Marmilla, che ha dato il nome al territorio circostante, svetta da una collina conica a forma di mammella "Mramidda" in lingua sarda (274 m s.l.m.). Venne edificato intorno all'anno 1100 sui resti di un nuraghe, come roccaforte di confine per il controllo del territorio nel Giudicato d’Arborea. Insieme al castello di Arcuentu, presso Guspini, e a quello di Monreale, presso Sardara, costituiva la linea fortificata di confine con il regno di Cagliari. Citato in un documento del 1164, il castello di Marmilla ebbe alterne vicende e diversi padroni, a partire da Barisone I di Lacon-Serra d'Arborea, per passare poi fino al 1192 in mano ligure. Per tutto il XIII secolo la fortificazione fu inserita nei domini del regno d'Arborea, per poi finire nuovamente in mani straniere, più precisamente ai pisani; a partire dal 1324 il castello fu conteso tra gli arborensi e gli aragonesi, entrando a far parte dei domini di questi ultimi con la sconfitta definitiva degli isolani. Ciò che resta dell’edificio denota una serie di fasi costruttive. Una vasta cinta di mura delimita la fortificazione di circa 550 mq: all'interno vi sono i resti di una cisterna e di due torri, di cui una a N (tre lati) e una a S, in prossimità dell'entrata. Il perimetro della fortezza appariva come una nave con prua e cassero. La struttura è realizzata con cantoni di arenaria tagliati con precisione; alla base della torre settentrionale sono state utilizzate pietre bugnate, il cui impiego denota attenzione per lo sgocciolamento dell’acqua piovana, che evitava con questa tecnica di rimanere negli interstizi di giunzione. La cisterna, collocata al di sotto del piano di calpestio, è scavata nella roccia e rivestita di cantoni di arenaria; una seconda cisterna è situata esternamente al paramento murario, vicino al lato settentrionale della fortificazione. Nei depositi comunali è conservato un capitello già reimpiegato nelle murature del castello, con due teste umane schematiche fra tralci vegetali, forse appartenente a una chiesa romanica del XIII secolo. Per raggiungere il castello di Marmilla, uno dei più pittoreschi e affascinanti in Sardegna, si lascia la SS 131 prima di Sanluri, imboccando la 197 e superato il bivio per Furtei, sulla destra, si percorrono pochi chilometri. La vita quotidiana nel castello, la sua storia, e l’economia fra il XIV e il XV secolo possono essere rivissuti grazie al Museo del castello Las Plassas, ospitato nel paese in una casa campidanese del XIX secolo.

E un interessantissimo video: http://www.youtube.com/watch?v=H1-h2jyFW5k

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