giovedì 9 gennaio 2014

Il castello di giovedì 9 gennaio






MERANO (BZ) – Castel San Zeno o Zenoburg

Scendendo dal Tirolo per la vecchia strada del Passo Giovo si trova a sinistra, su uno sperone di roccia all'ingresso della Val Passiria (un chilometro prima di arrivare a Merano), il castello San Zeno con i resti dell'antico santuario. Il colle è in posizione strategica di prim'ordine, dominando la strada di accesso a Merano dal Nord, e questa sua peculiarità fu sempre apprezzata. Nel periodo antecedente alla venuta dei romani si ritiene sia sorto in quel luogo un castelliere, mentre i romani, successivamente, vi costruirono il "castrum maiense", vero caposaldo di difesa della rete stradale da loro realizzata. La cappella, che nel periodo medioevale assunse il carattere di palatina, ebbe - peraltro per molti secoli - una sua storia distinta da quella del castello. San Zeno, infatti, nei primi secoli dell'era cristiana, fu anzitutto un celebre santuario, meta di pellegrini e la cappella - di interessante fattura romanica - accolse fra il 470 e il 474, le spoglie di san Valentino, mentre nel 725 vi venne sepolto anche San Corbiniano. Fu questo il periodo di maggior notorietà del santuario, la cui decadenza iniziò verso la metà del 700, allorché vennero asportate a pochi anni di distanza l'una dall'altra, le spoglie mortali di San Valentino (750) e di San Corbiniano (758). L'importanza religiosa del luogo venne gradualmente a scemare, e a nulla valse la concessione del beneficio di una indulgenza (1288) che avrebbe dovuto consentire - con l'obolo dei fedeli - la ricostruzione del fabbricato ormai cadente. Si aggiunga la considerazione che Mainardo II duca di Tirolo aveva interesse a impadronirsi di quel nodo strategico e faceva vive pressioni sui Suppan, che avevano costruito due fortificazioni a nord e ad ovest dell'antica cappella, per ottenere la cessione. Così fra il 1285 e il 1290 egli acquistò il colle, i fortilizi e il santuario e sul luogo costruì la propria residenza. Da questo momento l'importanza di Monte San Zeno come luogo sacro cessò quasi del tutto, essendo il santuario diventato una semplice cappella palatina a due piani, come quella delle altre residenze signorili. Mainardo compì opere importanti di ricostruzione, modifiche e ampliamenti; fra queste vanno annoverate anche quelle riguardanti la cappella e l'interessante portale in pietra colorata, con stemma e insegna scolpiti; nell'arco del detto portale, si ammira la più antica raffigurazione dell'aquila tirolese. Castel San Zeno fu una delle residenze più care alla famiglia dei Tirolo fino a quando Carlo di Lussemburgo, nella guerra contro Margherita Maultasch - più volte ricordata - lo distrusse nel 1347. Tale evento fu fatale per l'esistenza del maniero, che nonostante molte proposte avanzate da varie parti nel corso dei secoli successivi, non venne più ricostruito, né gli Asburgo, successori dei Tirolo, vollero mai cederlo a chi sarebbe stato disposto a ripristinarlo a proprie spese. L'edificio andò totalmente in rovina, e soltanto la chiesetta sembra aver goduto di una certa manutenzione. Nel 1782 il rudere venne messo all'asta e acquistato dal meranese Veit Jordan, il quale provvede ad un infelice rimaneggiamento della cappella secondo il gusto dell'epoca. Infine, il castello venne compato nel 1800 da Leopoldo Braitenberg che iniziò un'opera di restauro (nel 1930 si è proceduto con la cappella mentre nel 1960 con il mastio) portata avanti anche dai suoi discendenti, dei quali citiamo il bisnipote Carl, il figlio di questi Valentino e Zeno, figlio di quest'ultimo ed attuale proprietario della dimora. Accanto all'entrata sorge il mastio a pianta quadrata, di m 9,40 di lato, alto 12 metri, diviso in 2 piani. Le bifore romaniche che si aprono sulle pareti nord e sud furono aggiunte certamente in epoca posteriore, provenienti dalle rovine del palazzo. Quest'ultimo, del quale rimangono pochi resti di muri di fondazione, sorge sul lato sud, a fianco della cappella, unito ad essa con una torre, utilizzata in seguito come sacrestia, e trasformata in campanile. Al centro del cortile si trova la vasta cisterna, di 6 metri di diametro, tutta scalpellata nella roccia. Castel San Zeno non è accessibile al pubblico.


Foto: da http://www.mondimedievali.net e da www.meranomaiaalta.net

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