mercoledì 21 marzo 2018

Il castello di mercoledì 21 marzo




TOANO (RE) – Castello di Massa

Il primo riferimento certo su Toano lo troviamo in un diploma di Berengario I, datato da Pavia il 6 novembre del 907 in cui si fa menzione della «Corte di Toano», seguito da un diploma imperiale di Ottone II nel 980, che cita la «Plebem de Toano» fra le maggiori pievi rurali dell'epoca. L'antica «Thoanum», dopo le ultime irruzioni barbariche degli Ungari sul finire del IX secolo, organizzò le proprie difese costruendo fortificazioni intorno alla Pieve. Divenne così «membro ufficiale con castello» sotto il dominio di Bonifacio, padre della contessa Matilde di Canossa, nella seconda metà del 1000. Nei primi decenni del XIII secolo divenne «libero comune» aggregandosi al comune urbano di Reggio. Seguì un lungo periodo di lotte fra i ghibellini reggiani e i guelfi modenesi che non risparmiarono neppure il castello di Toano, cinto d'assedio dai modenesi nel 1265. Nel periodo delle signorie fu sottoposto al dominio dei Fogliani fino al 1427, per passare poi agli Estensi con Niccolò III. Nel 1461 Borso, duca di Modena e Reggio, emanò gli «Statuta potestariae Toani et Caulae». Nel 1469 fu ceduto al marchese Testi e, dopo la sua morte, senza eredi, ritornò alla Camera Ducale. Ultimo feudatario di Toano fu Guerra Coccopieri Torretta di Massa Carrara. Nel 1800 fu eretto a comune subendo il soffio riformatore della rivoluzione francese e di Napoleone. Durante la seconda guerra mondiale i Toanesi parteciparono attivamente alla Resistenza, versando un notevole contributo di sangue, subendo distruzioni e danni gravissimi. Ricordiamo la battaglia di Ca' Marastoni, l'eccidio di Manno e l'incendio di Toano nel '44. Nel 1944 Toano con Villa Minozzo, Frassinoro, Polinago, Prignano e Montefiorino fece parte della Repubblica partigiana di Montefiorino, durata 40 giorni. Il castello di Massa figura esistente fin dal 1035. Probabilmente si trattava di un impianto ridotto situato appunto nella località "Castelvecchio" per distinguerlo dal "nuovo Castello" edificato da Bernardo di Montecuccolo dopo il 1160. Il castello di Massa si trova nell'elenco dei beni posseduti nel 1164 dal Monastero di Frassinoro. Fu poi degli Estensi che lo diedero in feudo successivamente ai Montecuccoli, agli Scalabrini ed ai Marchisio di Modena. Nel 1320 l’edificio fu danneggiato da un terremoto. Oggi del castello rimane "una torre sbrecciata: non lontano è un borgo di vecchie case, qualcuna dignitosa, con portale ed avanzi di stemmi". Nella chiesa di Massa sono murate due pietre provenienti quasi certamente dal castello: una ha scolpito un "lupazzo", forse il simbolo per indicare appunto la località di "Lupazzo", l'altra è una larga massa di granito che porta graffita una "cacciata dall'Eden". La torre superstite, danneggiata dal terremoto del 1920 ed indicata come "Torre Ferrarini", è a pianta quadrata, provvista di barbacane. La struttura è in pietra con copertura a volta a botte all'interno. Sui prospetti est ed ovest si aprono due feritoie arciere.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Toano, http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=3748, http://www.4000luoghi.re.it/luoghi/toano/massa_torre.aspx

Foto: la prima è presa da http://www.4000luoghi.re.it/luoghi/toano/massa_torre.aspx, la seconda è presa dal gruppo Facebook "Rocche, Pievi e Castelli d'Appennino" (https://www.facebook.com/groups/169346393690004/)

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