martedì 4 gennaio 2022

Il castello di martedì 4 gennaio



SIZZANO (NO) - Castello-Ricetto

Nell'ottobre 1152 l'imperatore Federico I Barbarossa confermava al conte Guido di Biandrate la giurisdizione su quelle medesime terre di cui già faceva menzione il diploma di Corrado III del 1140-1141, cioè Biandrate, Olengo, Cameri, Cerano, Cavagliano, Bellinzago, Oleggio, Mezzomerico, Galnago, Revislate, Agrate, Invorio Superiore e Inferiore, Briga, Cureggio, Cavaglio, Briona, Proh, Sizzano, Breclema, Rocca di Mal Sesia, Montrigone, Agnona, Seso (oggi Borgosesia), con tutti i castelli, le ville e i territori loro pertinenti in Valsesia; inoltre gli si concedevano Megolo e il comitato dell'Ossola, San Nazzaro, Casanova, Lenta, Carpignano, Camodeia e molti altri luoghi fuori del Novarese. Sono questi i primi documenti sui quali ci si può basare per ipotizzare la presenza di un castello a Sizzano. E' difficile dire come si presentasse la fortificazione, se già esisteva. Poteva essere munita di una cerchia difensiva, formata da una palizzata o da un muraglione. Al suo interno sorgeva sicuramente già la basilica pievana di San Vittore, con il suo piccolo cimitero. Anzi, forse proprio la pieve aveva costituito il nucleo attorno al quale era sorto il "castrum" a sua difesa. Osservando le antiche mappe catastali superstiti (le cosiddette mappe "Teresiana" e "Rabbini", rispettivamente del XVIII e XIX secolo, esemplari delle quali si conservano presso l'Archivio Comunale di Sizzano), si ha la visione dell'area che il castello occupò fino alle demolizioni avvenute intorno al 1870. La fortificazione aveva struttura irregolarmente anulare, con un unico ingresso verso occidente (costituito da una torre provvista di ponte levatoio, che è stata demolita nel 1867 con altri edifici contigui per allargare l’attuale piazza), ed era attorniata da un fossato pieno d'acqua, esternamente al quale correva una striscia di terreno sgombro da edifici. Il centro del castello era occupato dalla chiesa pievana, attorno alla quale la superficie all'interno delle mura ospitava costruzioni disposte a raggiera. A questo punto si pone una domanda: sorse per prima la chiesa pievana, attorno alla quale venne elevata la fortificazione o avvenne il contrario? I pochissimi documenti disponibili per l'epoca altomedievale sembrano autorizzare la prima ipotesi: San Vittore è già ricordata nell'anno 1000 (come si è visto, e per ora non c'è ragione di ritenere che si trovasse in luogo diverso dall'attuale), mentre le notizie relative al castello sono più tarde. Sulla compresenza di castelli ed edifici religiosi di particolare richiamo, come le chiese pievane, ha posto attenzione Aldo A. Settia, in un suo fondamentale saggio. Lo studioso ha sottolineato dapprima la funzione di rifugio per gli uomini e i loro beni primari, esercitata normalmente dalle chiese in momenti di pubblico pericolo, specie in tempi nei quali i castelli non esistevano ancora o erano assai poco numerosi, come nel IX e X secolo. Data questa premessa, parve naturale agli uomini dell'Alto Medioevo scegliere proprio le chiese, e specialmente le sedi pievane, per costruirvi intorno una fortificazione. Così deve essere avvenuto anche a Sizzano. Probabilmente molte famiglie, se non tutte, avevano residenza stabile nel castello fin dalle origini. A questo proposito pare giusto concordare con Giancarlo Andenna sulla necessità di abbandonare l'idea che quello di Sizzano, come altri analoghi (di Carpignano o di Ghemme, per restare nelle vicinanze), fosse un "ricetto", cioè un recinto fortificato destinato a essere occupato dalla popolazione solo in occasione di assedi, guerre o scorrerie. All'epoca in cui fu costruito, il "castrum" (così è definito nei documenti) di Sizzano fu certamente abitato in modo stabile e continuativo; soltanto nell'età moderna (quando ormai il paese era cresciuto per numero di abitanti, il pericolo di continue invasioni andava lentamente cessando e le possibilità di difesa offerte dalla fortificazione di fronte il progredire delle artiglierie nel Rinascimento si facevano tenui) il castello fu a poco a poco abbandonato e i suoi edifici, rimasti in gran parte liberi, furono adibiti a dimora e magazzini di derrate agricole. Ed è ancora Giancarlo Andenna, proprio circa il Castello di Sizzano, a notare che il termine "ricetto" non compare mai nelle fonti documentarie che parlano invece sempre di "castrum"; lo studioso propone quindi di tralasciare la denominazione ambigua di ricetto, coniata nella prima metà del nostro secolo dal Nigra, per usare quella più corretta e storicamente fondata di castello. I documenti del 1140-1141 e del 1152 parlano di Sizzano e degli altri luoghi dei conti usando l'espressione "con tutti i castelli e le ville" (cum omnibus castris et villis). Dell’antico castello rimane un semicerchio di case, che un tempo presentava un unico modello abitativo ricorrente: ogni abitazione era composta da un vano al pianoterra – detto “canepa”, adibito a cantina o magazzino – e uno al primo piano, detto “solarium”, cioè la vera e propria abitazione. I due vani erano collegati fra loro, all’esterno, da una scala in legno. Questo scorcio di vecchio borgo, di dimensioni attuali assai ridotte, ci mostra ancora l’originaria struttura in muratura, formata da ciottoli di fiume disposti a spina di pesce, intervallati da mattoni in corsi orizzontali. Nella sua intatta conservazione, tramanda fino a noi la suggestiva immagine di un lontano passato. La zona demolita è ora utilizzata come sagrato della parrocchiale, oltre che come piazza principale del paese. Per tutto il perimetro esterno sono visibili le murature di ciottoli posti a spina di pesce intervallati da corsi di laterizio. Le cellule interne, a cortina semplice o doppia, sono state conservate come impianto e come planimetria e sono state in parte restaurate in tempi recenti.

Fonti: https://www.comune.sizzano.no.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/ricetto-medioevale-sec-xiv-1190-1-f6d4b9883525860d8f2052c5fde6e6bc, https://www.turismonovara.it/it/ArteStoriaScheda?Id=66, http://archeocarta.org/sizzano-no-ricetto/, https://fondoambiente.it/luoghi/antico-ricetto-sizzano?ldc

Foto: la prima è presa da https://www.novaratoday.it/cronaca/ricetto-sizzano.html, la seconda è presa da https://www.comune.sizzano.no.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/ricetto-medioevale-sec-xiv-1190-1-f6d4b9883525860d8f2052c5fde6e6bc

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