Il castello di Balsorano, così come si ammira oggi, fu eretto sulle fondamenta di un'altra antica struttura militare risalente ai Conti dei Marsi e posta in comunicazione visiva con il castello-recinto di Morrea e la torre di Roccavivi, da Antonio Todeschini Piccolomini, nipote di Papa Pio II e genero di Ferdinando I di Napoli, intorno all'anno 1460. Successivamente Antonio assunse il controllo della baronia balsoranese. Agli inizi del 1700, in seguito all'estinzione della famiglia Piccolomini, la baronia di Balsorano passò sotto il dominio del barone Testa, nobile romano i cui discendenti si riapparentarono, successivamente, con i discendenti Piccolomini. Il castello conobbe poi vari passaggi di signoria feudale, gli stessi della baronia di Balsorano. Nel 1850, il maniero e le terre divennero del possidente francese Carlo Lefebvre, il quale, per aver promosso le industrie cartarie del Liri, nel 1854 fu fatto conte da Ferdinando II di Borbone. I successivi proprietari seppero mantenere decorosamente tutto il complesso per l'amore dell'arte e l'appagamento dei turisti, come ad esempio con gli onerosi interventi di riparazione dei danni causati all’antico maniero dal disastroso terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915. Dopo essere appartenuto allo spagnolo don Pedro Alvarez de Toledo, marchese di Casafuerte, fino al 1929, fu ceduto alla famiglia Fiastri-Zannelli, che lo ha trasformato in albergo-ristorante, in cui gustare le specialità regionali, e tutt’oggi ne mantiene l’esclusiva proprietà. E' gestito dalla Società dei Castelli d'Italia, su modello dei castelli di Francia e d'Inghilterra. La struttura del castello ha la forma di un rettangolo irrazionale. L'edificio poggia sul monte Cornacchia e si trova sullo sperone roccioso che si affaccia sulla Valle Roveto. Verso la facciata il rettangolo ha un breve lato, mentre i due laterali e quello di dietro mostrano l'aspetto trapezoidale. I lati sono divisi alla base da imponenti bastioni, e poi da un cornicione marcapiano. Le finestre del primo settore sono bifore, mentre le altre monofore. La copertura del tetto è in tegole classiche. Le torri sono poste agli angoli del castello, ma avendo questo una struttura tripartita dalla parte che volge verso Balsorano, le torri sono cinque. Al centro originariamente vi era un torrione imponente di vedetta. La torre quadrata però è crollata con il terremoto del 1915. Le torri superstiti sono circolari e slanciate, possedendo finestre doppie su ciascuna e terminano a beccatelli. Sulla parte del castello che è a strapiombo ci sono le torri della facciata (due) ed un'altra che di collega con il lato sinistro (la torre non è visibile da Balsorano). L'entrata è costituita da una cinta muraria in parte restaurata che avvolgeva il castello. Si accede da un arco e si giunge al maniero vero e proprio: il portale è semplice e sopra vi è una finestra con loggia per i discorsi. L’intervento della famiglia Piccolomini per ingentilire il forte è visibile soprattutto nell’elegante cortile a forma di “L”, completo di pozzo al centro, ricco di elementi architettonici decorativi come bifore e arcate. C’è una notevole somiglianza tra questi complementi ornamentali e quelli presenti nel castello di Celano, anch’esso appartenente alla stessa famiglia nobiliare, che riproponeva in ogni struttura di sua proprietà delle precise tecniche stilistiche, quasi a voler imprimere negli edifici un proprio personalissimo “marchio di fabbrica”.Il giardino è legato a un portico interno che contiene la piazzetta per il pozzo. Sono presenti arcate classiche con stucchi e finestre bifore gotiche. La cinta muraria serviva da protezione ma oggi è stata attrezzata per passeggiate e come belvedere. L'interno mantiene l'aspetto gotico e rinascimentale originale. Le sale più piccole sono adibite a camere d'albergo mentre la sala centrale è per le cerimonie. Particolarmente interessante è quest'ultima che è ricca degli arazzi cinquecenteschi e degli affreschi con dipinti gli stemmi e i blasoni dei vari proprietari della famiglia Piccolomini. Altri arazzi della sala mostrano figure geometriche tipiche del gotico, come pinnacoli e guglie. Una seconda grande sala è arricchita da un caminetto di pietra con i lati affrescati di giallo, ai quali sono appese armi da guerra originali. La stanza più importante della residenza nobiliare è senza dubbio la camera da letto padronale, adornata nel Trecento con pochi mobili in stile gotico puro e rimodernata nel XV secolo con aggiunte di stile rinascimentale, come il letto a baldacchino sostenuto da quattro colonne e le pareti rivestite di seta, con l’aggiunta di lussuosi mobili in stile rinascimentale. L’arredamento del castello, così come quello di molte fortezze dell’epoca, era fortemente influenzato dal gusto e dalla mano della Signora, moglie del feudatario, che gestiva la residenza mentre il consorte era impegnato all’esterno, nell’assolvimento dei suoi obblighi di reggente. Di particolare pregio è la coperta in seta esposta nella camera, che riproduce lo stemma dei Piccolomini – D’Aragona, che riproduce una croce circondata da cinque lune e dei pali adornati da gigli, simbolo della cavalleria guelfa. La cappella dei Piccolomini è a navata unica ed è in stile quattrocento. Gli affreschi mostrano figure geometriche di rombi e croci di Cristo, con sfumature dal blu lapislazzuli al giallo ocra. L'abside con altare è inquadrata da tre finestre ad arco a tutto sesto (la centrale è murata: le decorazioni di contorno mostrano raggi solari e lingue di fuoco che avvolgono rose dorate dorate. Nella finestra di centro invece è raffigurata la sacra scritta IHS. Tra gli anni sessanta e gli anni settanta, al castello furono girati diversi film gialli ed horror. Intorno alla metà degli anni novanta, invece, divenne la location per alcuni film pornografici diretti da Joe D'Amato e Franco Lo Cascio che videro protagonista, tra gli altri, l'attore porno Rocco Siffredi. Altri link suggeriti: https://www.balsorano.org/castello-di-balsorano/, https://www.webmarsica.it/castello-di-balsorano/, https://www.youtube.com/watch?v=1FlonSHEeU4&t=3s (video di cvdigital Vinsent), https://www.youtube.com/watch?v=vRmRGBK4N-U (video di Rocco Maltesi), https://www.youtube.com/watch?v=1PWOdbbqFoY (video di Viaggia Con Wallace), https://www.mondimedievali.net/Castelli/Abruzzo/laquila/balsorano.htm
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_Piccolomini_(Balsorano), https://www.countryhouseabruzzo.com/castello-piccolomini-di-balsorano-219/, https://abruzzoturismo.it/it/castello-piccolomini-balsorano-aq
Foto: la prima è presa da https://www.laquilablog.it/balsorano-convegno-aree-interne-ricchezze-e-prospettive-a-castello-piccolomini/, la seconda è un fermo immagine del video di cvdigital Vinsent citato in precedenza
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