sabato 15 giugno 2013

Il castello di sabato 15 giugno





ATINA (FR) – Palazzo Cantelmo

Detto anche Palazzo Ducale, fu costruito dopo il terremoto del 1349, nello stesso luogo dove era posta la rocca dei d’Aquino. L’edificio malgrado le asimmetrie, certamente dovute ad una fabbrica preesistente che ne condizionò la totale armonia, è dotato di una sua organicità e notevole monumentalità, accentuata dalla tessitura muraria, con l’uso di blocchetti ben squadrati ed evidenti, che danno un’impressione quasi di  bugnato. La costruzione, a pianta quadrangolare, è scandita da due torri laterali aggettanti, anch’esse a base quadrangolare, di cui una incompiuta, che ne ingentiliscono il suo aspetto potente e ascensionale. I dettagli della facciata principale (bifore e rosoni strombati), posta su piazza Saturno, ci fanno capire immediatamente lo stile gotico del tempo nel quale fu costruito. Al centro c’é un portale d’ingresso alto 5 m. racchiuso in un caratteristico arco acuto realizzato in blocchi di travertino. Al di sopra dell’arco è posto un fregio romano del periodo imperiale. Ai lati si notano una statua di togato con testa non pertinente databile al II sec. d.C. e una iscrizione romana con fregio dorico. Detto bassorilievo rappresenta, probabilmente, un’offerta votiva. Le tre bifore al piano nobile sono originali dell’epoca di costruzione del palazzo; sotto ognuna di esse è posta una piccola feritoia. Il palazzo, che ha avuto nel corso del tempo diversi restauri e che oggi è monumento nazionale e sede municipale, custodisce al suo interno alcuni ambienti rimasti quasi intatti, come ad esempio la cappella dedicata a Sant’Onofrio. Quest’ultima, di forma rettangolare absidata, conserva decorazioni pittoriche parietali del XIV secolo raffiguranti la Madonna col Bambino e san Giovanni Battista, Cristo in gloria e i santi Onofrio, Giovanni evangelista e Michele arcangelo. All’interno del salone di rappresentanza, si può contemplare un imponente mosaico a tessere bianche e nere rinvenuto in una domus scoperta (e solo parzialmente scavata) in Via Virilassi nel 1946 e databile intorno al II sec. d. C, rappresentante oltre a motivi geometrici, un guerriero sannita in quattro posizioni di assalto. Il palazzo, abitato in maniera saltuaria dai duchi fino al 1458, dopo aver conosciuto i fasti della potenza medievale era decaduto sotto il principe di Maddaloni Diomede Carafa che lo aveva spogliato delle sue opere più belle. Così deturpato servì da abitazione per maestri da campo, luogotenenti e capitani della casa ducale. Successivamente passò ai d’Aquino, ai  Borgia, ai duchi di Montecalmo e nell’Ottocento ai signori Paniccia di Vicalvi, che nel 1870 lo vendettero al Comune di Atina. In seguito fu adibito a carcere mandamentale, mentre il salone fu restaurato, agli inizi del 1900, dal “primo magistrato cittadino” Giuseppe Visocchi e trasformato in teatro e sala conferenze. Ancora oggi esso è sede di mostre, conferenze e manifestazioni varie. Al centro dell’edificio è posto il cortile interno, oggetto dell’ultimo restauro del 2009, caratterizzato dalla presenza della pavimentazione antica e della scala modificata nel dopo guerra, oltre a diverse epigrafi e resti di colonne.

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