martedì 29 aprile 2014

Il castello di martedì 29 aprile






VALFABBRICA (PG) – Castello di Schifanoia

Il castello di Schifanoia, detto anche Villa, sorge in mezzo ad alberi secolari e fertili terreni, vicino alla cittadina di Valfabbrica. L’attuale denominazione deriva da “schivar la noia”, toponimo usato anche in altre dimore del sei-settecento, per sottolineare che questi luoghi dovevano essere di vacanza e di riposo. Edificato nel XIV secolo, le sue prime notizie risalgono al 1377. Con sicurezza nel settembre del 1486 il castello era proprietà di Bernardino Ranieri, ed essendo quest’ultimo molto attivo politicamente a Perugia, sempre alleato con la famiglia degli Oddi contro le cruente lotte con la famiglia Baglioni, il castello subì le sorti politiche del suo proprietario. Saccheggiato e semidistrutto nel 1480, stessa sorte ebbe nel 1491, perché qualche sera prima il giovane figlio di Bernardino entrò dentro Perugia a notte fonda, uccidendo quanti più partigiani dei Baglioni trovò. Immediata la reazione della famiglia perugina, ovviamente, che, arrivata con oltre seicento armati sotto il castello, scaricò “due torrioni, e aperte le mura della fortezza in più luoghi, bruciò tutto il rimanente…”. Con la conquista dei Baglioni il castello fu lasciato dai Ranieri, che intanto si erano rifugiati ad Urbino, e passò un quarto di secolo prima che vi poterono far ritorno. Nel XVI secolo con Filippo Ranieri si riedificò il distrutto castello, e si unirono alla proprietà diversi terreni, ma un secolo dopo, nel 1624, la proprietà passò alla dei Della Penna, poiché Francesca Ranieri, l’ultima erede, andò in sposa al capitano Paolo Della Penna. Nel XIX secolo apparteneva alla famiglia Oddi-Baglioni, e successivamente pervenne alla famiglia romana dei principi Torlonia, oggi ancora proprietaria. Don Giulio Torlonia vi organizzava battute di caccia a cavallo, alle quali partecipavano molti membri di famiglie importanti. Erano gli anni in cui, in estate, la nobiltà romana amava trascorrere le vacanze nelle proprie tenute umbre. Alla fine del XX secolo il castello venne dotato di una conduttura per l’acqua potabile, e, oggi, pur se disabitato, si presenta ancora maestoso e imponente come una volta, con torri coperte, cortile interno e ampi saloni nel palazzo signorile. L'edificio ha subito numerosi interventi di conservazione. Della struttura originaria sono visibili la corte interna, qualche tratto delle mura e due torri.

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