sabato 21 aprile 2018

Il castello di domenica 22 aprile



ORVIETO (TR) – Fortezza Albornoz

Dopo il crollo dell'Impero romano d'Occidente, Orvieto divenne dominio dei Goti fino al 553 quando, dopo una cruenta battaglia e un assedio, fu conquistata dai Bizantini di Belisario. Successivamente, dopo l'istituzione del Ducato di Spoleto, divenne longobarda. Poco prima dell'anno Mille la città, posta sulla linea di confine dell'Italia bizantina, di cui costituiva un importante nodo strategico, tornò a rifiorire, espandendo il suo tessuto urbanistico con la costruzione di fortificazioni, palazzi, torri e chiese. Orvieto, sede residenziale delle corti pontificie in ripetute occasioni, è la Città del Corpus Domini: da qui, l'11 agosto 1264, papa Urbano IV istituì la solennità universale cristiana del Corpus et Sanguis Domini, celebrata in tutto il mondo cattolico. L'officio della messa fu redatto da San Tommaso d'Aquino, cattedratico nello Studium orvietano. Si costituì in Comune, ma anche se non faceva parte ufficialmente del patrimonio di San Pietro, si trovava sotto il suo controllo; per essere riconosciuto governo comunale ebbe bisogno di una dichiarazione di consenso da parte di papa Adriano IV nel 1157. Nel XII secolo Orvieto, forte di un agguerrito esercito, iniziò ad ampliare i propri confini che, dopo vittoriose battaglie contro Siena, Viterbo, Perugia e Todi, la videro dominare su un vasto territorio che andava dalla Val di Chiana fino alle terre di Orbetello e di Talamone sul mar Tirreno. In questa sua espansione, Orvieto si era fatto un potente alleato: Firenze (rivale di Siena) che ne aveva appoggiato l'ascesa. I secoli XIII e XIV furono il periodo di massimo splendore per Orvieto che, con una popolazione di circa trentamila abitanti (superiore perfino a quella di Roma), divenne una potenza militare indiscussa, e vide nascere nel suo territorio urbano splendidi palazzi e monumenti. Ma paradossalmente questa epoca vide anche il nascere di furibonde lotte interne nella città. Due famiglie patrizie, la guelfa Monaldeschi e la ghibellina Filippeschi, straziarono la città con cruenti battaglie che, insieme alle successive lotte religiose tra i Malcorini, filoimperiali, ed i Muffatti, papalini, indebolirono il potere comunale favorendo, nel 1354, la conquista da parte del cardinale Egidio Albornoz. In questo lasso di tempo altri avvenimenti, degni di nota, si erano registrati ad Orvieto:Papa Innocenzo III, dai pulpiti della chiesa di Sant'Andrea, aveva proclamato la Quarta crociata; nel 1281, nella stessa chiesa, alla presenza di Carlo I d'Angiò, veniva elevato al pontificato Papa Martino IV e, nel 1297, nella chiesa di San Francesco, avveniva la canonizzazione di Luigi IX di Francia, presente papa Bonifacio VIII. Dopo il cardinale Albornoz, Orvieto venne assoggettata a varie signorie: Rinaldo Orsini, Biordo Michelotti, Giovanni Tomacello e Braccio Fortebraccio per ritornare poi, nel 1450, definitivamente a far parte dello Stato della Chiesa, divenendone una delle province più importanti e costituendo l'alternativa a Roma per molti pontefici, vescovi e cardinali che vi venivano a soggiornare. I secoli XVII e XVIII furono periodi di tranquillità per la città. Sotto l'Impero Napoleonico assurse a cantone inserito nell'arrondissement di Todi passando una breve decandenza e riprendendosi più tardi, nel 1831, sotto la Chiesa, venne elevata a delegazione apostolica. Nella parte sinistra di Piazza Cahen sorge la Fortezza dell'Albornoz, fondata per ordine del Cardinale Albornoz, sotto l'ordine di Papa Innocenzo VI e su istruzione del condottiero ed ingegnere militare Ugolino di Montemarte. In epoca etrusca, nell'area in cui sarebbe sorta la Rocca si ergeva un tempio detto, dagli archeologi, Augurale. Nell'anno 1359 (o forse 1353 ?) il Cardinale Egidio Albornoz, legato di Papa Innocenzo VI e legato del Patrimonio, fece edificare la Rocca di S.Martino, presso S. Lorenzo delle Donne o delle Vigne, ossia presso il Camposanto. Dopo la vittoria militare e diplomatica del Cardinale, i suoi Capitani e i suoi Vicari non si sentivano tranquilli senza strutture fortificate e fu decisa la costruzione di una rocca addossata alla Porta Postierla o Soliana, detta poi Porta Rocca, sul limite orientale della rupe. Da tale porta, lungo un ripido percorso a piedi, si può giungere fino ad Orvieto Scalo oppure, da questo punto, iniziare il percorso a piedi dell’Anello della Rupe. Di forma ogivale a duplice arcata, secondo lo stile gotico di tardo Duecento, in una nicchia in alto della Porta Postierla, era custodita la statua di Bonifacio VIII del XIII secolo. L'anno dopo ne ebbe speciale incarico il Vicario della Chiesa, Angelo di Pietro dei Marchesi del Monte S.Maria: la Cronaca di Orvieto riferisce che il lavori iniziarono il 25 settembre 1364, a spese del Comune, e sotto la tutela del Conte Ugolino di Montemarte - architetto militare dell'Albornoz che vi fece le stesse "provvisioni" da lui fatte nel 1355 in quella di Ancona "la quale fu riputata e di habitazione nobil cosa fosse in Italia" - coadiuvato da Giordano del Monte degli Orsini, Capitano del Patrimonio (per l'occupazione dell'area necessaria, furono distrutti molti edifici importanti). Di forma quadrilatera, con un palazzotto contiguo alla porta e altre strutture di servizio lungo le mura, la rocca era protetta da un fossato con due ponti levatoi. Distrutta nel 1390 (da parte di Luca I Monaldeschi della Cervara che era in lotta con i Monaldeschi del cane), una nuova rocca fu ricostruita da Antonio da Carpi sul vecchio perimetro,con l'aggiunta di un rebellino circolare (1450-1452) e completata con la revisione di Bernardo Rossellino. Nel 1395 la Rocca venne quasi del tutto spianata dai Beffati. Nel 1413 Francesco I Orsini rafforzò il sistema difensivo della rocca ma, appena un anno dopo, le nuove fortificazioni non riusciranno a respingere gli assalti di Ladislao D’Angiò. Bonifacio IX e Martino V tentarono di ricostruire la rocca, ma vi riuscì Nicolò V come riferiscono Novaes e Pio II: "Item Nicolaus arcem quoque in angulo civitatis construxit (1449) quae nondum perfecta est, custoditur tamen, nec facile oppugnari potest, rupibus altis et fossis munita profundis." Quando Clemente VII, dopo il saccheggio di Roma, alla fine del 1527 si rifugiò ad Orvieto, affinchè non mancasse acqua alla città in caso d'assedio, fece scavare presso la rocca il notissimo pozzo artesiano detto di S. Patrizio (1528-1537). Già nella rocca trecentesca non si era sottovalutato il problema dell'approvvigionamento idrico, risolvendolo con una cisterna, perciò Clemente VII ordinò la costruzione di un altro pozzo ad uso esclusivo della rocca. Della progettazione fu incaricato Antonio da Sangallo il Giovane, l'architetto che si stava occupando delle fortificazioni della rupe e che aveva già fatto indagini metriche e sopraluoghi per localizzare le falde acquifere che sgorgavano ai piedi del masso tufaceo (una lapide posta di fronte all'ingresso meridionale ricorda il restauro del pozzo avvenuto nel 1712 a spese della Camera Apostolica, quand'era castellano della rocca Ludovico Lattanzi). La fortezza fu completata da Paolo II e Urbano VIII (1620) e fu poi restaurata da Alessandro VII, come mostrano le loro armi sulla porta d'ingresso e la seguente iscrizione:
ALEXANDER VII. PONT. MAX. MARIUS CHISIUS S. R. E.CAP. GENERALIS ARCE VETUSTATE COLLABENTE REFECIT ODOARDO CYBO GUBERNATORE REPARATAE SECURITATIS MONUM.POS. URBEVETANA CIVITAS ANNO SAL. MDCLVIII SCIP. MANCINO CONF ET IO PAUL AUGERIO CONS

Distrutta in gran parte nel 1831, nel 1888 all'esterno le furono riempiti i fossati per i lavori della Funicolare: fu ridotta a pubblico giardino, al cui centro è stato edificato un Anfiteatro diurno per spettacoli (con gradinate e un ordine di palchi usato principalmente per le corse dei cavalli), dall'orvietano Francesco Ricchi. Il 19 giugno 1882 furono celebrate nell'anfiteatro le onoranze funebri per Giuseppe Garibaldi a pochi giorni dalla sua morte. Oggi è l'attuale sede del parco-giardino pubblico e al suo interno ospita le interessanti le sculture in bronzo di genere surrealista dell’artista statunitense contemporaneo Jack Zajac, oltre alla casa natale di Luigi Barzini che fu noto ed apprezzato giornalista e scrittore. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=_lz3vidP7dE (video di Orvietoviva), https://www.youtube.com/watch?v=nvBZsDGh5-8 (video di In Orvieto).

Fonti: http://www.orvietoonline.it/orvieto_fortezza_orvieto.html, https://www.orvietoviva.com/fortezza-albornoz/, http://www.umbriaturismo.net/turismoumbria-it/piccoli-borghi/fortezza-dellalbornoz-orvieto/, https://guidaturisticaorvieto.it/2013/12/18/la-rocca-albornoz/, https://it.wikipedia.org/wiki/Orvieto

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da http://www.paesaggioitaliano.eu/galleria/umbria/orvieto-tr-104.html

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