sabato 7 aprile 2018

Il castello di sabato 7 aprile



TORREMAGGIORE (FG) – Castello di Dragonara

Fu costruito all'inizio dell' XI sec., quasi contemporaneamente all'Abbazia della S.S. Trinità di Venosa. Il possente castello, in pietre squadrate ed abbozzate, si erge sulle prime pendici del sub-appennino daùno. Fu eretto dalle medesime maestranze, forse borgognone, per il loro particolare modo di costruire, dalle volte molto alte e oblunghe, con uno speciale tipo di muratura che si riscontrava in ambedue gli edifici, in special modo nella Medioevale Abbazia Templare annessa all'antica, rimasta incompiuta per la scomparsa dell' " Ordine del Tempio ". E' possibilissimo che Drogone, fondatore dell' Abbazia della S.S.Trinità di Venosa, abbia chiamato a Dragonara le medesime maestranze che avevano lavorato all' Abbazia per farsi costruire il castello: ciò spiegherebbe l'identico, singolare modo di fabbricare quelle vòlte oblunghe, con uno speciale impasto di malta, ciottoli di fiume e mattoni. Particolarità, invero, non riscontrata in altri edifici della zona o a Torremaggiore. Ciò attesta, oltre alla sua antichità, anche le singolari arti delle maestranze che furono impiegate nella sua edificazione. Delle piccole lastre scolpite, in candido marmo, ornano le scure e sbozzate pietre dei muri esterni al maniero. Esse raffigurano soggetti cari al Medioevo tra cui anche un cavaliere in armatura, con la lancia in resta, che monta un cavallo al galoppo. Esso rientrava in origine in un sistema di fortificazioni di avvistamento creato fra 1018 e il 1040 dal catapano bizantino Boiannese per proteggere la Capitanata da possibili attacchi dal ducato longobardo di Benevento. La piana del Tavoliere infatti era stata, sin dall'VII secolo, terra contesa fra longobardi e bizantini. Cuore dell’antico borgo fortificato, Castel Dragonara, a Torremaggiore, è l’ultima testimonianza del fortilizio bizantino-normanno-svevo distrutto nel 1255 dalle truppe pontificie impegnate nella guerra contro Manfredi, figlio di Federico II. I profughi di Dragonara costituirono, insieme a quelli di Fiorentino, il nucleo originario di Torremaggiore. Nel XV secolo Paolo I de Sangro eresse sul posto, ormai disabitato, un castelletto di forma rettangolare, con un cortile interno, due torri cilindriche e due quadrate. A pochi metri dal castelletto, si erge un'altra torre cilindrica, isolata, vuota all'interno ed originariamente priva di porta di entrata (quella oggi visibile è stata praticata in epoca recente per adibirlo a stalla), alla quale si accedeva probabilmente attraverso un ponte o un passaggio sotterraneo di collegamento con il vicino castello. Adibita odiernamente a ovile ruinò, tempo fa, sopra gli armenti uccidendone diversi. Nonostante la quasi completa rovina in cui versa la torre, si scorgono ancora su di essa, affrescate, immagini sacre policrome incorniciate da una specie di edicole sporgenti con mensole e colonnine susseguentesi, una accanto all'altra, tutte in giro alla torre. Segno evidente che qualcosa di sacro esse custodivano. Purtroppo tali affreschi oggi sono tutti scomparsi ! La Casata dei di Sangro, dunque, tenne in modo particolare a questo maniero normanno, per legami di sangue e di storici eventi legati alla loro progenie. Fu curato e restaurato più volte come testimonia la lapide apposta sopra l'entrata, dal figlio di Don Raimondo, Vincenzo di Sangro. Nella lapide è citato un episodio drammatico, riguardante Ferdinando o Ferrante I Re di Napoli e Carlo Di Sangro. La scritta "D.O.M." posta con molto rilievo in testa all'epigrafe ha un significato ben più importante della formula religiosa in latino con cui viene usata solitamente per delle epigrafi funerarie o commemorative, specialmente in luoghi sacri. Secondo Fulcanelli sono iniziali che quando si ritrovano poste in un luogo non sacro, in genere sulla "Casa del Maestro" , denunziano per gli "addetti ai lavori", un posto o "Centro particolare" per gli Adepti. Oggi il castello è adibito ad uso agricolo, e per arrivarci da San Severo, proseguire per Torremaggiore, qui imboccare la Strada Provinciale 11 Torremaggiore per Casalnuovo Monterotaro, proseguire in direzione Casalnuovo per 12,5 Km, per poi svoltare a destra su una strada di campagna sterrata per 1,5 km circa. Per approfondire suggerisco il seguente link: http://web.tiscali.it/torrenews/dragonara.htm/drag_storia.htm

Fonti: https://www.viaggiareinpuglia.it/at/1/castellotorre/1728/it/Castel-Dragonara-, scheda di Alberto Gentile su https://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/foggia/dragonara.htm, testo di Vittorio Russi su http://www.darapri.it/museodiocesano/civitate.htm, http://web.tiscali.it/torrenews/dragonara.htm/drag_storia.htm

Foto: la prima è di Mauro Lisanti che potete trovare cercando le recensioni Google sul monumento, la seconda è di armyst su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/379246/view

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