giovedì 15 novembre 2018

Il castello di giovedì 15 novembre



ALTIDONA (FM) - Castello

Il comune di Altidona è situato a sud ovest della provincia di Fermo e conta una popolazione di quasi 3.300 abitanti. Il cuore del comune, che fa parte dell’Unione Comuni Valdaso, è costituito da un centro storico, ricco di interessanti elementi architettonici e di storia,ed è posto su di un’amena collina che domina dall’alto (220 m s.l.m.) la porta di ingresso alla Valle dell’Aso. Oltre al centro storico è presente una frazione “Marina”, più densamente popolata che, con una spiaggia di circa 3 Km e diverse strutture ricettive, assume una forte connotazione turistica balneare. L’etimologia del nome è incerta. Alcuni, fra cui Giuseppe Speranza, Dehò e Ciucci, lo farebbero derivare da “altino” dei Pelasgi; altri, fra cui il Brandimarte, accomunerebbero l’origine dei nomi Altidona e Lapedona, richiamando l’analogia di essi con quelli delle città fondate dai Siculi e dai Liburni come Ancona, Ortona, ecc. La costruzione del castello risale al medioevo. Il Brandimarte afferma che intorno al castello di Altidona ve n’erano altri, ora scomparsi. La sua storia è strettamente legata a quella di Fermo. Le notizie ad esso attinenti fino al 1653, sono desunte dai documenti storici che riguardano questo ed altri paesi, soprattutto nella città di Fermo, poiché, in detto anno, andarono perduti importanti documenti a causa di un incendio che distrusse l’Archivio parrocchiale. Alla caduta dell’Impero Romano, Altidona con Lapedona e Fermo, subì le vicende storiche dell’Agro di Palma (da cui l’odierna Torre di Palme). Dopo le invasioni barbariche, cadde in mano dei conti feudali; e in tale epoca era importante il castello di San Biagio in Barbolano. Per quanto riguarda le guerre con i vicini, si ricorda nel 1202, Altidona e Lapedona, Fermo, Macerata, Morrovalle, Monte Lupone, Monte Santo (=Potenza P.), Monte Granaro, Monte San Giusto, Osimo, e altri uniti in confederazione, mossero guerra contro Ancona, S.Elpidio, Civitanova, Corridonia, Recanati, Castelfidardo, Camerano, Montefano, Senigallia e Pesaro. Si combatté aspramente e gli Altidonesi con i loro alleati, furono vincitori; poi si concordò la pace conclusa a Polverigi. La città di S.Elpidio fu condannata a riedificare Monte Urano. Nel 1244 risultano signori del castello Trasmondo e Corrado Lopi di Altidona. Nel 1314 i monaci di Farfa che avevano proprietà ad Altidona fronteggiarono la ribellione autonomistica degli enfiteuti che furono perciò scomunicati dal monastero. Ormai Altidona era divenuto un castello con la cittadinanza di Fermo. Nel 1444 la guarnigione che il conte Francesco Sforza teneva in Altidona, fece una scorreria nella vicina Montefiore, saccheggiando le case e prendendo un gran numero di prigionieri. Nel 1507 figurava tra i castelli di Fermo di secondo grado. Il suo passato è ricco di vicende che ne testimoniano il carattere bellicoso e ribelle. Nel 1808 si ribellò ai rappresentanti del governo napoleonico. Nell’archivio comunale si conserva una nota dei danni che gli Altidonesi subirono dalle truppe francesi; che non risparmiarono nessuno, neppure tal Giuseppe Ciotti, che il giorno dell’arresto aveva salvato il sindaco dall’ira popolare. Sappiamo inoltre che durante il primo Regno Italico, Altidona è stata la sede di un Governo da cui dipendevano Lapedona e Moresco. Nel 1812 vi fu costruito il Cimitero. Inoltre fu eretto un Semaforo di prima classe per controllare le navi sul mar Adriatico. Dopo la caduta di Napoleone Altidona e Lapedona restarono unite sino al 1829. Nuovi gravi dissidi in seguito si manifestarono quando parlò di unire i due comuni. La visita al piccolo borgo può iniziare facendo il giro esterno della mura, che sono in buono stato di conservazione. Alcune aperture in esse permettono l' accesso al centro storico, come la Porta da Sole nel tratto meridionale. Si tratta di una doppia rampa di scale in mattoni a vista che porta a uno dei tanti terrazzi belvedere affacciati sulle rigogliose vallate dell' Aso a sud e Molinetto a nord. La cerchia di mura cittadine, su cui si appoggiano molte abitazioni, è quasi integra nella parte meridionale ed è difesa da un alto torrione che la difendeva questo lato e la vicina Porta dei Leoni, poco più a sinistra, ingresso orientale del borgo. In piazza Cesare Battisti, nei pressi della Porta dei Leoni, c' è l'antica fonte dove gli antenati degli attuali altidonesi attingevano l'acqua per le loro case e, in un angolo del belvedere spicca la torre di avvistamento, dalla quale lo sguardo spazia dalla Valle dell'Aso alle spiagge adriatiche. Come molte altre cittadine storiche delle Marche, anche Altidona è quasi completamente costruita in eleganti mattoni a vista, grazie anche al fatto che in passato era famosa e fiorente l' attivita' degli altidonesi come fornaciai di mattoni in terra. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=oL_66-kkEbY (video di Marca Fermana EN), https://www.youtube.com/watch?v=b6t0S9GVPnA (video di Luigi Manfredi)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Altidona, http://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-altidona-fm/, http://www.themarcheexperience.com/2015/10/altidona-fm-grandioso-castello-con.html

Foto: la prima è presa da http://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-altidona-fm/, la seconda è presa da http://www.luoghidelsilenzio.it/marche/07_castelli/04_fermo/00010/index.htm (da visitare per vedere molte altre foto del borgo fortificato)

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