venerdì 16 novembre 2018

Il castello di venerdì 16 novembre



TRENTO - Torre Arcidiaconale (o del Massarello)

Ubicata all’angolo tra via S. Trinità e vicolo della Storta, l’austera torre a pianta quadrangolare è una massiccia costruzione medievale che si eleva per 4 piani (circa 18,5 metri). La sua funzione originaria era di caposaldo angolare del sistema fortificato nella contrada di Borgonuovo (un ampio agglomerato che si estendeva da Porta di S. Croce fino all’attuale via Santa Trinità), formatasi tra i secoli XII-XIII. Era residenza degli arcidiaconi del Capitolo della cattedrale, e fu l’abitazione dell’arcidiacono Martino Neideck. Per tutta la durata del Concilio di Trento (1545-1563) vi dimorò il segretario generale del Concilio, Angelo Massarelli da San Sepolcro e a ciò si deve la nominazione attuale (nel ventennio in cui vi abitò egli scrisse tutte le memorie del Concilio stesso, gli “Acta Concilii” e i “Diaria”). Nel 1546 vi prese alloggio anche il vescovo di Piacenza Catalano Trivulzio. Nelle case vicine vi alloggiarono Ludovico Beccadelli, arcivescovo di Ragusa, Girolamo Gallerato, vescovo di Sutri e Mozio Calini, arcivescovo di Zara. La torre che presenta fasi costruttive diverse, con interventi cinquecenteschi e settecenteschi, è stata oggetto di restauro negli anni ’70 del Novecento. In tale occasione emersero alcune evidenze architettoniche che permisero di definire la fisionomia della casa-torre e la sua evoluzione: la sopraelevazione dell’intero edifico, la scomparsa del coronamento merlato, l’apertura di nuove finestre architravate e il tamponamento dei fori con arco a tutto sesto. La copertura della costruzione è a falde ed è caratterizzata da capriate in legno; il manto di copertura è in coppi. Le facciate nord ed est della Torre sono caratterizzate da forature di dimensioni e fatture diverse che permettono di leggere le differenti epoche di intervento sulla torre: dalle aperture ad arco di fattura tardo medievale alle finestre architravate di fattura tardorinascimentale. Diverse sono le corniciature dal semplice arco a conci, a quelle caratterizzate da elementi lavorati con fregi, a quelle con architrave semplice. Sul lato nord è situato l’accesso principale ad un livello più basso rispetto al piano del marciapiede, è caratterizzato da un portale ad arco a tutto sesto. A sud del corpo principale della Torre si sviluppa su tre piani un elemento architettonico di fattura tardomedievale, che ingloba il sistema delle scale che permettono l’accesso ai diversi piani dell’edificio Torre. Tale elemento è caratterizzato nella facciata sud da delle grandi forature al primo e al secondo piano e da un poggiolo in legno al secondo piano. Sul lato est si trova la porta di accesso rettangolare architravata, con corniciature in pietra lavorate a toro e trochilo. L’impianto romanico, visibile oltre dagli spessori parietali anche dalla scelta dei materiali impiegati quali il calcare bianco e successivamente il calcare rosa proveniente dalle cave del Trentino, fu successivamente modificato in età gotica e fino alla seconda metà del
Settecento, epoca in cui furono aperte le quattro finestre prospicienti via Santa Trinità e lo stile edilizio divenne più rifinito nei materiali. Al primo piano sono visibili due decorazioni ad affresco:
1) una rinascimentale con motivi di girali fogliati animati con putti, attribuibili alle migliorie del XVI secolo;
2) una di gusto tardogotico in modo fluidamente continuo (ovvero senza corniciature delle pareti) organizzata in tre registri:
in alto corre una fascia a motivi fitomorfi, al
centro troviamo un motivo policromo a scacchiera, in basso un finto drappeggio.

Nella sala del caminetto si conservano lacerti di affreschi rinascimentali, che attestano l’esecuzione di lavori di miglioria nel
 corso del Cinquecento. Addossato alla Torre ed al lacerto di mura che si dipartono sul lato est della stessa, si trova un fabbricato ad un piano fuori terra che prosegue, collegato da un passaggio coperto, a sud della Torre verso il confine con Palazzo Roccabruna posto ad ovest della stessa. I fabbricati sono di epoca più recente e derivano dalla trasformazione di tettoie e magazzini in edifici di pertinenza. La copertura di entrambi è ad una falda con struttura in legno e manto in coppi. Durante i lavori di restauro nella torre degli anni '70 del Novecento, emersero all'interno della torre, nel cosiddetto Salone degli affreschi, alcuni motivi a scacchiera databili al XIV e XV secolo. L'ignoto frescante durante le fasi di dipintura murale si dilettò tratteggiando il profilo di un volto incappucciato!
Altri link suggeriti: http://www.giornaletrentino.it/cronaca/trento/la-torre-del-massarello-venduta-per-2-milioni-di-euro-1.1223284, https://www.youtube.com/watch?v=YpRXZV9hGXE (video di trentinoitaly)

Fonti: http://www.castellideltrentino.it/Siti/Torre-di-Massarello-o-casa-torre-Arcidiaconale, https://www.roccafortetrentina.com/torre-del-massarello/

Foto: la prima è presa da http://www.castellideltrentino.it/Siti/Torre-di-Massarello-o-casa-torre-Arcidiaconale, la seconda è di Matteo Ianeselli su https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Trento-Torre_del_Massarello_2.jpg

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