venerdì 19 aprile 2019

Il castello di venerdì 19 aprile



ROMAGNESE (PV) - Castello Dal Verme

Dopo la caduta dei Longobardi a opera di Carlo Magno, il Sacro Romano Impero costituì i Feudi Imperiali, all'interno della Marca Obertenga, con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare, assegnò Romagnese, con molti dei territori limitrofi, alla famiglia dei Malaspina, successivamente nel 1263 il Vescovo di Bobbio investe del feudo di Romagnese il capo dei ghibellini piacentini, Ubertino Landi assieme ai feudi di Ruino, Trebecco, Valverde, Zavattarello e di altri in Val Tidone. Con l'arrivo dei Visconti passò assieme agli altri feudi della Val Tidone alla famiglia Dal Verme assieme alla Contea di Bobbio e Voghera, e le signorie di Pianello Val Tidone, Borgonovo Val Tidone, Castel San Giovanni ed altre. Il feudo effettivo, tuttavia, nel 1383 fu acquistato dal condottiero Jacopo Dal Verme, capitano generale del duca di Milano. Il feudo rimase sempre a questa famiglia, costituendo una dipendenza immediata della Contea di Bobbio dei Dal Verme dal 1436. Nella divisione della famiglia nelle due linee di Bobbio e Voghera, restò alla prima, mentre i vicini Zavattarello, Trebecco e Ruino passavano alla seconda. Nel 1546 il duca di Parma e Piacenza, Pier Luigi Farnese, occupò Romagnese vantandone antichi diritti piacentini, e la mise a ferro e fuoco. Dopo questo tragico episodio il paese tornò sotto il controllo dei Dal Verme. Il feudo di Romagnese, che fu sempre un unico comune fin da quando (invero piuttosto tardi) anche qui venne introdotto l'istituto comunale, cessò nel 1797 con l'abolizione generale del feudalesimo. Unito con il Bobbiese al Regno di Sardegna nel 1743, in base al Trattato di Worms, entrò a far parte poi della Provincia di Bobbio. Nel 1801 il territorio venne annesso alla Francia napoleonica fino al 1814. Nel 1848 come parte della provincia di Bobbio passò dalla Liguria al Piemonte, nel 1859 entrò a far parte nel circondario di Bobbio della provincia di Pavia e quindi della Lombardia, nel 1923, smembrato il circondario di Bobbio, passò alla provincia di Piacenza e quindi all'Emilia-Romagna, per poi ritornare nel 1925 alla provincia di Pavia e alla Lombardia. Non si conosce l'epoca esatta della di costruzione del castello. Attualmente esiste soltanto un'ala superstite dell'antica rocca, a scarpata e in pietra locale, eretta a scopo difensivo dai Dal Verme tra il XIV e il XV secolo e che si suppone avesse soppiantato le rovine di una "casa-forte" abitata dai frati del Monastero di San Colombano, alla cui giurisdizione appartenne Romagnese con le sue terre fino al 1014. Non è da escludere una origine ancora più antica, su una preesistente roccaforte di epoca romana da far coincidere addirittura con il leggendario “castrum romaniense”. Il castello, che aveva probabilmente pianta ad "U" con ingresso principale a nord, è costituito oggi da un maestoso quadrilatero trapezoidale in pietra a vista: speronato alla base sui lati sud e ovest, ne conserva il relativo torrione che presenta la merlatura originale guelfa ricoperta da un'ampia tettoia, ricostruita nella seconda metà del XIX secolo. Un cordone orizzontale separa il muro verticale dal muro di scarpata. Sulla facciata occidentale del castello è presente al piano terra un alto fornice che conduce alla farmacia, oltre ad alcuni finestroni rettangolari aperti ai piani superiori; lungo il lato sud del torrione sono presenti alcune strette feritoie, oltre a due aperture circolari di epoca recente.Sulla controfacciata orientale, che si prospetta su un ampio piazzale interno alle mura (considerata la quota rispetto alla via sottostante presenterebbe le caratteristiche di una corte pensile), si apre un elegante portale in arenaria di probabile esecuzione settecentesca, coronato da un’ampia porta-finestra con balaustra, anch'essa in arenaria. Entrando dal massiccio portone, realizzato in tavole di noce lavorate ad accetta, si accede ad un'ampia sala con volta in pietra a vista adibita a sala consiliare e, a destra, alla pregevole scalinata in pietra che conduce al primo piano, dove si trovano gli uffici comunali. Una seconda entrata più modesta è posta sul lato sinistro della facciata e consente l'accesso a due locali siti al piano terra in cui trovano posto due associazioni locali (il Gruppo Alpini Monte Penice e la Pro Loco Alta Val Tidone): tramite una scaletta a gradoni si raggiunge il primo piano su cui si aprono due porte di servizio che conducono agli uffici comunali mentre, salendo ancora di un piano, si arriva all'ingresso del torrione al cui interno è stato allestito il Museo Civico di Arte Contadina. Ai piani interrati del castello è presente una prigione, una stanza delle torture ed un sotterraneo che, secondo la leggenda, conduce direttamente alla frazione Costa. Altri link suggeriti: https://mapio.net/pic/p-92096553/ (foto supplementari), http://www.altavaltrebbia.net/galleria/picture.php?/4545 (foto di Annalisa Alberti)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Romagnese, scheda di Mariano Lerbini su http://www.varziviva.net/romagnese.htm,

Foto: la prima è presa da http://www.terrealtedoltrepo.it/it/terre-alte-d-oltrepo/castelli/item/644-castello-dal-verme-romagnese/644-castello-dal-verme-romagnese.html, la seconda è presa da https://www.weatheravenue.com/it/europe/it/liguria/romagnese-foto.html

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