mercoledì 3 aprile 2019

Il castello di mercoledì 3 aprile



SANT'AGATA DI PUGLIA (FG) - Castello Imperiale

Durante la dominazione sveva, la provincia militare di Sant'Agata era denominata "Castellania". Con decreto imperiale del 5 ottobre 1239 Federico II di Svevia incluse quello di Sant'Agata fra i castra exempta (letteralmente, "castelli esentati"), ritenuti di primaria importanza sia a scopo difensivo sia come residenze imperiali. Per essi si riservò personalmente la scelta e la nomina dei castellani. Nello stesso anno, fu emanato un mandato imperiale che obbligava gli abitanti del Giustizierato della Terra Beneventana a riparare il Castello di Sant'Agata; nel 1250 l'obbligo fu esteso agli abitanti di alcuni centri della Capitanata: «Casale di Sant'Antuono, Ascoli Satriano, Candela, Santo Stefano in Iuncarico e San Pietro in Olivola, le quali terre debbono anche prestare una determinata obbligazione ogni anno nel predetto castello». Con la successiva dominazione angioina il Castello di Sant'Agata conservò la funzione di provincia militare e amministrativa. Il re Carlo I d'Angiò aveva un'abitazione privata all'interno del castello, dove fra il 1269 e il 1270 aveva fatto ornare la cappella dedicata a sant'Agata e vi aveva fatto collocare tre artistiche lonze, oggi perdute. Dal 1274 al 1279 Carlo I diede mandato al Giustiziere di Capitanata di provvedere a ulteriori riparazioni del maniero, nel frattempo resesi necessarie: il mandato reale del 1279 confermò l'obbligo di contribuirvi ai paese già individuati da Federico II. Nel 1294, quando Carlo II d'Angiò era succeduto al padre, il castello era ancora regio e ne era Signore Goffredo de Jonville; nel 1296 il monarca ordinò "alle terre" del fu Goffredo di obbedire a suo fratello Giovanni. Nel 1304 era Signora di Sant'Agata Filippa Belmonte. Nel 1396 il viceré convocò nel castello di Sant'Agata un parlamento per il bene pubblico al quale parteciparono tutti i baroni che avevano seguito la fazione angioina e, seguendo l'esempio di Napoli che aveva costituito gli Otto del Buono Stato della città, furono eletti in quel parlamento sei deputati per il Buono Stato del Regno. Nel 1419 il castello risultava essere ancora regio: il 10 giugno di quell'anno la regina Giovanna II d'Angiò diede per la Castellania di Sant'Agata 100 ducati al grande Camerario del Regno di Sicilia Pandolfello Piscopo. Il territorio di Sant'Agata era stato infeudato agli Jonville, dai quali passò ad Andreis de Perretto, la cui vedova, contessa di Troia, lo trasmise a Francesco Orsini, che ella sposò in seconde nozze. Alla morte del re angioino Roberto, era conte di Sant'Agata Carlo Artus. Dopo l'eccidio della Casa Artus la Contea passò a Bartolomeo Tomacelli (Tomasello-Cybo). Sotto Alfonso d'Aragona il Castello era in potere della Casa Orsini che possedette l'alta Signoria di Sant'Agata per anni. Nel 1557 il Viceré di Napoli Duca d'Alba, supponendo che un esercito potesse invadere il regno, ordinò a don Garcia di Toledo di fortificare, oltre a Venosa ed Ariano Irpino, anche Sant'Agata. Il castello subì le prime modifiche con gli Orsini, quando divenne residenza ducale. I Loffredo, «famiglia ricca di sangue, di antenati e di pubblici uffici», entrarono nelle pertinenze di Sant'Agata sin dal 1526 quando Cicco Loffredo, marchese di Trevico e di altri territori, ebbe in enfiteusi il distrutto casale di San Pietro in Olivola con tutto il territorio. Poi acquisirono anche il Casale di Santa Maria d'Olivola. Nel 1576 Carlo Loffredo comprò dagli Orsini la signoria di Sant'Agata per 36.000 ducati. Con i Loffredo il castello perse man mano le sue antiche strutture per divenire residenza marchesale. La casata Loffredo si distinse per le opere pie adoperandosi per l'edificazione del convento di San Carlo dell'Ordine Francescano dei Riformati. Nel 1613 l'edificio era già compiuto: qui, nel 1664 fu istituito un lanificio per i frati della Provincia e una scuola di filosofia e teologia. Fu abbattuto negli anni '60 per realizzare l'attuale campo sportivo. Il castello rimase proprietà della famiglia Loffredo sino alla metà dell'Ottocento. La Famiglia del Buono nel 1862 acquisì il castello (esso risulta venduto a Francesco del Buono con atto per notaio Ramino Volpe in S.Agata). Dal 1870 attuarono massicci lavori di restauro e ricostruzione del Castello, dandogli l'attuale configurazione nella sua parte superiore. In seguito al Terremoto del Vulture del 1930 che colpì duramente il subappenino dauno, i del Buono spesero molte energie per i necessari ulteriori lavori di ricostruzione che riguardarono le coperture dell'ala sud e il consolidamento delle strutture murarie. Durante il secondo conflitto mondiale, grazie al castello furono di ausilio a tutta la popolazione di Sant'Agata ed a profughi provenienti da Foggia bombardata Bombardamenti di Foggia del 1943. Nel 2000 il castello fu acquistato dal Comune, divenendo così un bene pubblico. Il Borgo medievale nasce e si sviluppa a partire dal primitivo nucleo abitato costituito dal Castello e dalla Piazza Chiancato. L'impianto urbano è stato costruito tenendo conto della orografia del monte, al quale è stato addossato. La prima cinta murata, longobardo-normanna, poi restaurata dagli Svevi e dagli Angioini, è stata eretta a protezione del Castello. Poggia su falde rocciose e racchiudeva il Castello per tre lati. Presenta due torri circolari e una quadrata. Il borgo medievale è stato edificato sul versante sud orientale del monte, delimitato tra le due dorsali laterali e fortificato da strutture murarie, spesso coincidenti con quelle abitazioni, intervallate da bastioni o torri. Man mano che il borgo si espandeva, a partire dalla vetta ove sorge il Castello, verso valle, le mura di cinta precedenti venivano superate ed edificate quelle nuove. A valle il borgo medievale ha avuto la sua espansione fino alle mura fortificate della Porta Nuova. La pianta del castello è rettangolare, circondato da un muro di cinta in cui possono ancora vedersi quattro torrette di forma prismatica e troncoconica; mirabile è il grande portale in pietra rosa rigato con arco sormontato da due animali marini e lo stemma della famiglia Loffredo. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=3quYXQrN4Mw (video di nardino1000), https://www.youtube.com/watch?v=fAieNmahe5g (video di loredanooliva), http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=1634 (visita virtuale esterna), https://www.youtube.com/watch?v=VYNa21E2U8E (video con riprese aeree di Sixballone), https://www.archilovers.com/projects/6855/, scheda di Luigi Bressan su http://www.mondimedievali.net/castelli/puglia/foggia/santagata.htm

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Sant%27Agata_di_Puglia, https://viaggiareinpuglia.it/at/1/castellotorre/3876/it/Castello-Imperiale, http://www.santagatesinelmondo.it/news.asp?id=3671, http://www.lanticomonastero.com/castello-di-santagata-di-puglia/

Foto: la prima, la seconda è un fermo immagine del video di Sixballone (https://www.youtube.com/watch?v=VYNa21E2U8E), la seconda è presa da http://www.comune.santagatadipuglia.fg.it/modules.php?set_albumName=santagata&id=11_G&op=modload&name=gallery&file=index&include=view_photo.php

Nessun commento: