venerdì 26 aprile 2019

Il castello di venerdì 26 aprile




MELAZZO (AL) - Castello Gandolfi

Le origini del castello risalgono all'XI secolo quando Melazzo era feudo imperiale dei Conti d'Acquesana, come ricordano gli stemmi in ferro battuto agli ingressi. L'edificio attuale conserva ancora parti del Basso Medioevo rimaneggiate o integrate da restauri in stile neogotico (XIX-XX secolo), ad esempio per quanto riguarda le merlature delle mura. Nel 1004 nacque nel Castello il conte Guido, divenuto Vescovo di Acqui nel 1034 e dopo la sua morte, avvenuta nel 1070, proclamato Santo e protettore della diocesi di Acqui. Guido d'Acqui donò i propri diritti signorili alla chiesa di Acqui, che ottenne conferma possesso nel 1039 e nuovamente nel 1052 dall'imperatore Enrico III. Costruito per ragioni di difesa e strategia militare, data la sua posizione fondamentale sulla via del mare, il Castello fu molto ambito dalle autorità vescovili, dalla città di Acqui, da Alessandria e dai signori del luogo; a partire dal XIV secolo divenne residenza di nobili signori infeudati dai Marchesi del Monferrato che ne avevano giurisdizione. Al lussuoso castello è legata la storia e l'avventurosa vita del re Edoardo II Plantageneto, deposto re d'Inghilterra (per opera del figlio). Qui egli soggiornò per circa tre anni (1330 - 1333), come ricorda, nella galleria del Castello, una lapide posta dagli Arnaldi nel 1879, per sfuggire alla cattura ed al tentativo di assassinio ordito dalla moglie Isabella di Francia. Dunque Edoardo II non sarebbe stato ucciso nel castello di Berkeley nel 1327. Il castello fu saccheggiato nel 1431 dalle truppe di Francesco Sforza e nel 1610 venne distrutto dall’esercito spagnolo. Venne poi ricostruito in epoca barocca, mantenendo però nella parte esteriore il suo aspetto medioevale. La sua importanza strategica ha fatto sì che il Castello venisse riprodotto negli affreschi della galleria delle carte geografiche in Vaticano, volute da Papa Gregorio XIII nel 1580. Nel Rinascimento l'edificio fu di proprietà dei Conti Falletti; fu castellana di Melazzo la poetessa Eleonora della Croce, moglie del conte GiovanGiorgio Falletti, della illustre famiglia dei De La Revoire (al servizio del Duca di Savoia), che ne fece per lunghi anni un importante cenacolo di umanisti. A lei il poeta Betussi, grande umanista del XVI secolo, dedicò un poema. Nei secoli successivi seguì un'alternanza di famiglie nobili locali (Gandolfi, Tarini, Arnaldi, Chiabrera). Il Castello è articolato in un corpo centrale continuo e allungato fino ad attraversare l'intera proprietà in direzione nord-sud e dividerla in due distinti spazi aperti costituenti il parco. Il parco a sud ha origini dall'antica Piazza d'Armi del Castello e termina con il cammino di guardia, protetto dall'originario muro difensivo merlato dotato di aperture e feritoie, tutte strapiombanti sui sottostanti imponenti bastoni in pietra, di circa 20 metri di altezza. Il panorama di cui si gode è straordinario e suggestivo e abbraccia l'intero paese e la sottostante valle dell'Erro. La costruzione si fa risalire al XVI secolo su preesistente impianto medievale di casa fortificata. La torre centrale, coincidente con l'ingresso principale, è caratterizzata da finestre ad arco, da bifore e da un coronamento di archetti sospesi in laterizio e da decorazioni ad arco. Il castello è stato inserito nel circuito dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte. Altri link suggeriti: http://lnx.iislevimontalcini.it/sitob/melazzo/melazzo_castello.htm, https://mapio.net/a/67019976/ (altre foto).

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Melazzo,
http://www.comune.melazzo.al.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/castello-gandolfi-17667-1-471ed9ebd8ff94f8267de0fc52f48cb3, https://www.restauroeconservazione.info/melazzo/, http://www.marchesimonferrato.com/web2007/_pages/gen_array.php?DR=all&URL=marchesidelmonferrato.com&LNG=IT&L=2&C=93&T=news&D=IT%7B7AA8F066-6F34-E567-5F59-2CD2C5F0E030%7D&A=0, http://www.alessandrianews.it/comuni/comune.php?nome=Melazzo

Foto: la prima è di Davide Papalini su https://it.wikipedia.org/wiki/Melazzo#/media/File:Melazzo-castello2.jpg, la seconda è di peteranna su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/120787/view

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