giovedì 27 giugno 2019

Il castello di giovedì 27 giugno





GALATI MAMERTINO (ME) - Castello

Il Castello di Galati Mamertino viene fatto risalire, a parere di molti studiosi, all’epoca araba, diversamente da coloro che ne sostengono le origini normanne. In questo castello per quattro secoli si svolse la vita feudale di Galati. L'edificio era in posizione ragguardevole sia per sicurezza che per possibilità di controllo del territorio, era dotato di un importante apparato di fortilizi posti nei dintorni. Costituiva l'ultimo bastione del complesso difensivo della vallata formato, oltre che da quello di Galati, da quelli di Bufana (S. Salvatore di Fitalia) e di Beddumunti (Frazzanò). Nel 1124 Adelasia d'Aragona vi fece costruire il priorato dedicato a S. Anna, santa a cui lei era devota. Già nel 1150 Edrisi descrisse Galati come “difendevole fortilizio tra eccelse montagne e popolato e prosperoso”. Nel 1276 Bernard De La Grange fu signore del casale di Longi e di Galati, mentre nel 1291 gli stessi territori vennero ceduti da Federico a Riccardo Loria. Nel 1320 fu ceduto da Federico II di Svevia, detto il Barbarossa, a Blasco Lancia. Un autore anonimo scrisse che “il castello aveva molte belle stanze e cisterne” e la magnificenza di Don Antonio Amato Principe di Galati (1643 - 1667) vi faceva rinchiudere i delinquenti, giacché i Principi del tempo esercitavano anche il potere giudiziario. In seguito il comune divenne autonomo. Nel 1392 Galati fu conquistata da Bartolomeo d’Aragona e citata nel 1558 come centro fortificato, tristemente ridotto a rudere già nel 1750, come attestano le fonti attribuite ad Amico. Attualmente il Castello è considerato proprietà del Comune. Si tratta di ruderi visitabili che difficilmente ne consentono una determinazione planimetrica o temporale. Tali rovine sorgono sulla sommità di un colle, lungo i fianchi del quale (parte meridionale) si è abbarbicato una sostanziale porzione del borgo vecchio di Galati. Solo la porzione settentrionale del colle si tuffa a strapiombo sulla vallata del torrente Fitalia, costituendo per l'antico castello un baluardo difensivo invalicabile. I resti sopraterra sono inerenti ad un circuito murario che cingeva la sommità dell'altura, impostandosi per buona parte sulla roccia calcarea che ancor oggi affiora sul piccolo pianoro. Risulta complesso ricostruire l'originaria forma del castello. In realtà, oltre le porzioni murarie che coprono il ciglio del pianoro a settentrione e oriente, per il resto si possono solo ipotizzare opere murarie simili anche per meridione e occidente. Si possono distinguere alcuni vani abitativi entro il perimetro murario, le cui pareti in parte si innestano sulla roccia calcarea. Non è possibile dare una precisa datazione dei resti murari. Altri link suggeriti: http://www.medioevosicilia.eu/markIII/castello-di-galati-mamertino/, https://polifemobooking.sikelia.com/tours/galati-mamertino-visita-dei-ruderi-del-castello/, https://www.tempostretto.it/news/galati-mamertino-questestate-il-via-ai-lavori-di-consolidamento-per-la-zona-del-castello.html

Fonti: scheda di Denise Vrenna su https://www.messinaweb.eu/features-2/k2/categories/item/650-il-castello-di-galati-mamertino.html, scheda di Giuseppe Tropea su https://www.mondimedievali.net/Castelli/Sicilia/messina/galati.htm, https://it.wikipedia.org/wiki/Galati_Mamertino#Ruderi_Castello

Foto: la prima è presa da https://www.vivasicilia.com/itinerari-viaggi-vacanze-sicilia/castelli-in-sicilia/castello-di-galati-mamertino.html, la seconda è presa da http://www.nebrodinews.it/galati-mamertino-consolidamento-zona-castello-affidati-i-lavori/

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