sabato 6 luglio 2013

Il castello di sabato 6 luglio




ARDARA (SS) – Castello Doria

Nel Medioevo Ardara fu una delle dimore fisse dei Giudici di Torres e quindi può essere considerata una delle sedi di residenza privilegiata del Giudicato, unitamente a Torres. A quel periodo risalgono, infatti, i principali monumenti. Tra i secoli XI e XII la corte giudicale fu trasferita qui e vennero costruiti un imponente Palazzo (in cui abitava il Giudice con la famiglia e operavano il governo e la cancelleria), e l'insigne Basilica palatina di Santa Maria del Regno, giunta integralmente a noi, dove venivano celebrati i matrimoni, le intronizzazioni e i funerali della dinastia regnante dei Lacon Gunale. Fu l'energica donnikella Giorgia, sorella del giudice di Torres e di Arborea Gonnario Comita, a chiamare ad Ardara le maestranze pisane per procedere alla loro costruzione. Il Palazzo (non castello, come riportato su tutti i documenti dall'XI al XIII secolo che, riferendosi al "castello di Ardara" parlano di Palacium e non di castrum o castellum) aveva un aspetto solenne, a più piani e varie finestre, con gli ingressi che davano sulla campagna. Intorno alla "reggia", vero fulcro del potere giudicale, vi erano altri edifici governativi o gentilizi. Alla fine del Giudicato, Ardara fu conquistata dalla Famiglia Doria e da questo momento in poi crebbero le esigenze di difesa, pertanto il palazzo fu fortificato come un castello (1308). Infatti, tra i diversi patti di quel periodo tra i Doria e la corona d’Aragona è espressamente citato il “castrum et villam Ardene”. Verso il 1580, secondo Giovanni Francesco Fara, il castello appariva già in rovina. Dell’edificio fino al 1858 era ancora in piedi una porzione di muro di circa 15 metri. Il canonico e archeologo Giovanni Spano, riferisce di aver visto il piano superiore di un edificio decorato da pitture parietali, purtroppo poco dopo la sua visita tutta la struttura crollò e secondo la tradizione locale i fautori furono gli abitanti stessi che lo utilizzarono come cava di materiali per la costruzione delle loro case. Invece lo Spano dichiara che la distruzione fu opera dell'impresario della casa comunale e della scuola elementare che utilizzò i materiali del castello per la costruzione di questi edifici. Del maniero dei Doria si è conservata solo una piccola porzione di una torre, un tempo alta 12 metri, mentre del palazzo giudicale, articolato in diversi ambienti quadrangolari, con ingressi decorati con stipiti modanati da eleganti cornici, sono emersi alcune porzioni. Le indagini archeologiche condotte tra il 1998 e il 1999 e nel 2005/06 hanno ben chiarito la sovrapposizione tra le due diverse tipologie di edifici (palazzo e castello). Gli scavi condotti negli ultimi anni hanno evidenziato un'area piuttosto limitata, in quanto impedito dalla presenza di altre strutture, non consentendo nessuna ricostruzione della loro articolazione interna, ma portando alla luce interessanti reperti. Su Facebook è stata creata una pagina destinata agli aggiornamenti dei risultati della Campagna di scavo 2012 nel sito medievale del palazzo giudicale e del castello dei Doria di Ardara (SS) https://www.facebook.com/ArdaraLiveArchaeology


Foto di Sabrina80 su http://rete.comuni-italiani.it e prospetto dell’edificio originale da http://www.ssardinia.com

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