sabato 28 giugno 2014

Il castello di sabato 28 giugno

 

 
SAN MARTINO VALLE CAUDINA (AV) - Castello Pignatelli-della Leonessa
 
di Mimmo Ciurlia
 
Fu edificato su di un colle di particolare importanza strategica, in epoca longobarda, probabilmente nella prima metà del IX secolo, vista l'esistenza di un documento risalente all'anno 837 in cui si accenna alla presenza in San Martino di un fortilizio e di un monastero. Nel 1347 Caterina de Baucio (del Balzo) vendette il Castello a Giovanni Cantelmo (Giovanni della Leonessa). Il cognome fu man mano trasformato da della Lagonière (la famiglia venne in Italia al seguito di Carlo d'Angiò) a della Lagonessa e infine in della Leonessa. La discendenza della famiglia della Leonessa continuò fino al 1797 con Giuseppe Maria, Principe di Sepino e duca di San Martino. Estinto il ramo maschile all'inizio del XIX secolo, il titolo passò per filiazione femminile ai Ruffo e con Carolina Ruffo ai Pignatelli di Monteroduni, Alfonso Pignatelli della Leonessa (1825-1929). Si tratta dello stesso titolo conservato fino ad oggi dal Duca Giovanni Pignatelli della Leonessa attuale proprietario dell'imponente castello. Ristrutturato più volte durante il periodo di dominazione normanno-sveva, l'edificio conserva ancora oggi l'originaria fisionomia di fortezza medievale. Sono evidenti gran parte delle opere difensive quali le mura merlate, le torrette di guardia ed i camminamenti; ed ancora sulla seconda porta il ballatoio coperto e protetto sul davanti per il lancio di pietre e dardi, sulla terza vuoto per la saracinesca. Si conservano a tutt'oggi la cisterna per la raccolta dell'acqua piovana, le prigioni, le garitte e l'oratorio interno. Interessante è la costruzione del muro esterno che raggiunge i cinque metri di spessore. Abbandonato nell'800, ridotto quasi a un rudere con la demolizione nel 1908 del piano superiore del "Mastio", nonché dell'ala sud per "pericolo incombente", è stato restaurato e reso di nuovo abitabile dagli attuali proprietari. Il castello, situato ad una quota di circa 400m, è raggiungibile da una ripida stradina che raggiunge la prima porta. Una strada lastricata in pietre conduce al secondo ingresso del complesso fortificato, costituito da un portale realizzato in blocchi lapidei con sistema archivoltato. Attraverso il portale si giunge in un suggestivo cortile d'armi. Sulla destra è invece l'entrata della cappella gentilizia riconsacrata il 18 ottobre 1706 dal cardinale Orsini (futuro papa Benedetto XIII). La costruzione ha pianta quasi rettangolare e mostra nelle pareti esterne un lieve basamento scarpato. A pochi metri dalla cappella, un breve androne conduce, attraverso una tipica scala a gradoni in pietra atti al percorrimento a cavallo, al cortile centrale della dimora Pignatelli, a pianta quadrilatera, dominato da un'ampia scala esterna in pietra a doppia rampa, da cui si raggiungono le stanze residenziali del piano superiore tuttora abitate e provviste di camini. Sul lato Nord-Est del cortile si affacciano gli ambienti del "palazzo" a due piani interni. Al piano superiore troviamo il salone più grande del castello con pavimentazione lignea e con soffitto a volte ogivali e a crociera. La grande sala è ricca di decorazioni e affreschi parietali dei secoli XVII-XVIII raffiguranti scene relative ad episodi storici rilevanti per la casata della Leonessa. Sulla porta orientale sono rappresentati Carlo III di Durazzo ed il capitano Carlo della Leonessa; sulla parete Ovest re Carlo d'Angiò e Guglielmo della Marra e sulla parete Nord il maresciallo del regno Giovanni della Leonessa e sulla parete sud il re Alfonso d'Aragona con Giacomo della Leonessa. Le volte sono invece decorate da affreschi con fregi, armi d'epoca, stendardi e motivi fitoformi. Detto salone comunica con un'interessante sala cassettonata, attualmente sala da pranzo, la cui copertura rivela negli angoli l'antica struttura muraria a crociera. Il ribassamento delle antiche volte, effettuato nel 700, serviva a rendere più abitabili gli ambienti e a raddoppiare gli spazi. Attigua al cortile è infine la torre-mastio dell'antica fortezza, in parte demolita nella seconda metà del secolo scorso. La torre, a pianta quadrata, è a tre piani interni sovrapposti. Sotto il livello del primo piano si apre un ambiente, a cui si accede attraverso una porta lignea con grata in ferro, privo di finestre ed adibito a prigione. Si racconta che un tempo la giovane e bella duchessa che vi abitava trascorresse nella tristezza le sue giornate per il fatto che al di qua delle mura non c'era che terra arida e brulla, pressoché una pietraia, dove non attecchiva una pianta né un fiore. Fu così che le donne del paese per consolarla e farle tornare il sorriso trasportarono per giorni e giorni sulla loro testa grandi gerle di terra fino a riempire la pietraia che divenne così un meraviglioso giardino dove ancor oggi crescono fiori, piante ed alberi da frutta.
Fonti:
 
Foto: da http://mw2.google.com/mw-panoramio/photos/medium/5266967.jpg e una cartolina della mia collezione 

Nessun commento: