GALEATA (FC) - Castello in frazione Pianetto
Castrum Pianetti sorse probabilmente sull’antica città di Mevanivola, di cui ancora si possono trovare tracce negli scavi poco distanti. Il castello era sicuramente importantissimo dal punto di vista strategico perché era una tappa obbligata nel passaggio lungo la valle del Bidente, infatti la via castellare era un tratto di quella strada che congiungeva la via Emilia con Roma, per questo Pianetto può essere definita una fortezza dogana. Pianetto nacque probabilmente con l’espansione territoriale degli Abati di S. Ellero nella valle del Bidente tra IX e X sec. Il primo documento che ne parla è del 1209, quando la rocca fu data in dote a Gualdrada dall’imperatore Ottone IV in occasione delle sue nozze con Guido il Vecchio appartenente alla famiglia dei Guidi, probabilmente del ramo di Modigliana, che era già investita di questa contea dal 938. Nel 1276 Guido Selvatico la occupò per conto del comune di Firenze. Nel 1316 dipendeva nuovamente dall’abbazia di Sant’Ellero e più tardi passò alla Santa Sede, ma, nel 1371, faceva ancora parte del territorio di Sant’Ellero come riferisce il Cardinale Anglico. Nel 1411 Galeata era Potesteria con i suoi 18 comunelli e Pianetto era praticamente Fiorentina. Nel 1424 il potestà Zanobi del Pino consegnò la rocca ad Angelo della Pergola, uomo di fiducia dei Visconti di Milano in lotta con Firenze,sperando di ricevere un qualche dono da quest'ultimo; invece, come descritto dal Machiavelli, sappiamo che venne rinchiuso in una cella del castello dove morì tra stenti e torture. Le truppe viscontee si comportarono male con gli abitanti di Pianetto derubandoli e violentando le donne; in reazione il 12 dicembre 1424 Nicolò Piccinino con truppe fiorentine riconquistò il castello. Nel 1495 Pianetto fu conquistato da Federico da Montefeltro che però fu costretto a renderlo immediatamente al comune di Firenze. Nel 1527 i Lanzichenecchi diretti su Roma e comandati da Carlo di Borbone si fermarono per un paio di giorni a Galeata e Pianetto abbuffandosi e danneggiando gli edifici. Con l’avvento delle armi da fuoco Pianetto perse la sua importanza e nel XVIII secolo la rocca era già descritta come in rovina. Del castello restano imponenti ruderi sul poggio sovrastante l’attuale abitato, oltre alla cinta muraria di più di 300 metri, con salienti difensivi, troviamo il torrione con la cisterna, il rivellino (entrambi adibiti ad abitazione nel XIXsec.), l’ingresso a sud ed il maschio, a base quadrangolare di 5 metri di lato e alto circa 10 metri, che sovrasta l’intera costruzione. Da segnalare una piccola entrata sotto il torrione, forse l’accesso ai sotterranei (ora ostruiti). All’interno del castello vi era anche una chiesa che crollò nel XVIII secolo.
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