SUBBIANO (AR) – Castello
La storia di Subbiano ci riporta all'epoca romana quando il
luogo era posto sotto la protezione di Giano come dimostra il suo nome Sub
Jano. Secondo alcuni il paese prende il suo nome da questa frase latina, mentre
per altri dal nome di persona Seviatum. Situati lungo la sponda sinistra
dell'Arno, il castello di Subbiano insieme e quello poco distante di
Castelnuovo, costituiscono la porta d'ingresso alla valle. Sui primordi
appartenne al nobile Grifone di Grifone; questi nell'anno 1119 per cento soldi
lo vendette ad Albertino, progenitore dei Conti Albertini di Chitignano. All’epoca
era contraddistinto come casale e corte di Subbiano, ma forse gli Albertini non
ne fecero l'intero acquisto, poiché nel privilegio concesso nel 1191
dall'Imperatore Enrico IV ai conti Guidi si comprende la metà di questa corte e
castello, e di questa metà gli stessi Conti Guidi ebbero la conferma di
possesso dall'Imperatore Federico II nel 1220. Nel 1221 alcuni documenti
menzionano “una torre nel castello, due case dentro il castello presso la
torre, alcune terre, il patronato della chiesa di S.Niccolò ubicato dentro, e
quella di S.Maria posto fuori dalle mura”. In seguito Subbiano fu dominato da
Tarlati di Pietramala (e vi fu un ampliamento del sito fortificato e la costruzione
della seconda torre), finchè Pier Saccone, fratello del Vescovo Guido Tarlati
lo sottomise al Comune di Firenze. Cacciato il Duca d'Atente a seguito di una
ribellione nel 1343, i Subbianesi si staccarono dalla Repubblica Fiorentina, ma
nell'anno 1384 con la caduta della città di Arezzo, tornarono sotto il dominio
della Signoria di Firenze. L'antico nucleo abitato risulta notevolmente
modificato a causa di nuove abitazioni che sono state addossate alle antiche
murature; la torre che resta, detta Longobarda e già esistente nel X secolo, ha
una pianta rettangolare, molto sviluppata in altezza. Il fortilizio di Subbiano
ha rivestito un ruolo importante nell'assetto difensivo casentinese,
derivatogli dalla privilegiata posizione per il controllo e la difesa del
passaggio sull'Arno. Vi si accede da una porta-torre che invita in una stretta
strada lastricata la quale, correndo tutto intorno alla torre, si apre in una
bella porta con arco a sesto acuto che lascia scoprire tra le pietre antiche
gli incavi delle botole e delle saracinesche che alzavano un pesante portone. E’
poi possibile vedere un angolo di Subbiano attraverso la bella feritoia a bocca
di lupo che un tempo completava la struttura difensiva. La porta della Torre
conduce ad un piccolo cortile aperto sul fiume. Ricercando notizie sul web, mi
sono imbattuto in questo curioso sito, nel quale sono illustrate le diverse
fasi di costruzione di un plastico del castello di cui stiamo parlano….molto
interessante !
http://www.scalatt.it/bottega%20plastici_castello_subbiano.htm
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