MONTELEONE DI FERMO (FM) – Castello
Ubicato sopra uno sperone a cavallo tra la valle dell'Ete ed il
Lubrico, suo affluente, dirimpetto al comune di S. Vittoria in Matenano, Monteleone
fu costruito su preesistenze romane dai Benedettini di Farfa. Nel 410 circa
iniziarono, con la decadenza dell'Impero Romano, le massicce invasioni dei
Visigoti, dei Goti, degli Unni e verso il 570 giunsero nel Piceno i Longobardi
che assediarono la comunità locale. Sembra che esistessero due aggregazioni
riunite in un unico municipio: il primo detto Mons Leohun, in zona Poggio
Castello (il colle è ora in contrada Madonna di Loreto), il quale sarebbe
caduto sotto i Longobardi; ed il secondo insediamento detto Torre di Casole
(attuale paese) che per 12 anni sostenne l'assedio per merito di un condottiero
chiamato Leone. Dal nome del suo difensore sarebbe derivato Monteleone, sebbene
alcuni precedenti documenti scrivano chiaramente Mons Leonis (monte del leone).
Le carte dei frati farfensi sono le più antiche testimonianze scritte su
Monteleone, almeno fino al XIII secolo, vale a dire per il periodo nel quale la
corte rimase possesso dei monaci farfensi. Nell'anno 705 ci fu una donazione
dei Longobardi della possessione o della corte di San Maroto (Curtis San Marotis)
all'abbazia dei benedettini di Farfa, a seguito della conversione della loro
regina Teodolinda. Nel 967 l'imperatore Ottone I confermava le antiche
proprietà all'abbazia di Farfa. L'abate farfense Berardo III (1099-1119)
costruì una torre esagonale irregolare con la caratteristica forma a punta: essa
servì come magazzino in alto, quando si temevano incursioni, da vano
cimiteriale in basso e da campanile. Diversi documenti del XIII secolo dimostrano
che la torre costruita dall'abate non è quella attuale. Infatti, fu distrutta
nel 1252 durante l’assedio dei Fermani ai castelli di "Casigliano, Torre
di Casuale e Monte Leone"; quindi fu ricostruita nel XIV secolo sulla
pianta o sul troncone di quella precedente. Nel 1269 il nobile Ruggiero Suppi,
podestà di Fermo, prese le difese della comunità di persone che un tempo
avevano abitato Torre di Casole. Dopo la morte di Federico II a Palermo, la
successione imperiale diede occasioni a ribellioni e Monteleone rientrava nei
possessi strategici di Fermo, mentre l'abbazia di Farfa appariva schierata con
la parte imperiale. Nel XIV secolo la storia di questo paese fu legata alle
vicissitudini delle signorie di Fermo; mentre il secolo successivo vide il
passaggio non solo di ricorrenti epidemie, ma anche di truppe mercenarie al
comando di capitani di ventura. Poche e frammentarie sono le notizie
riguardanti i secoli XVII-XVIII, tuttavia il paese è sempre stato l'influenza
della città di Fermo. La torre ad esagono irregolare è ciò che resta
dell'antico Castello di Torre Casole insieme alla corte del X-XI secolo di S.
Maroto, oggi nella chiesa parrocchiale dedicata a S. Marone, e ad alcuni resti
di mura. La torre fu in seguito utilizzata come campanile della chiesa
parrocchiale di San Giovanni Battista.
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