venerdì 3 agosto 2012

Il castello di sabato 4 agosto





CASTEL MADAMA (RM) – Castello Orsini

La data di fondazione di Castrum Sancti Angeli, divenuto Castel Madama soltanto nel XVII secolo (in memoria di Madama Margherita d’Austria), è piuttosto incerta; può comunque essere ricondotta al X-XI secolo, l’epoca del cosiddetto “incastellamento”, durante la quale nella valle dell’Aniene furono fondati numerosi nuclei fortificati ad opera principalmente degli abati di Subiaco. Il Castrum sorse sulle sommità di un colle che fu meta, secondo la leggenda, di un eremitaggio di S. Michele Arcangelo. Certo è, comunque, che nel 1256 Giangaetano Orsini acquistò il castrum ed i terreni annessi e nel 1308 i figli di Fortebraccio Orsini, Riccardo e Porcello, costruirono il castello che ancora oggi costituisce il fulcro del nucleo urbano più antico del paese, nonché il principale monumento di Castel Madama. L’edificio fu ricostruito sui resti di quello precedente (non più visibili in quanto interamente inglobati nelle successive costruzioni), probabilmente costruito dall’Abbazia Sublacense, distrutto dai Tiburtini durante l’assedio del 1123 e rimasto in rovina per quasi due secoli. Da quel momento in poi, per circa 600 anni, Castel Madama fu Luogo Baronale. La fase degli Orsini si chiuse nel 1520 con la morte di Alfonsina, moglie di Pietro de’ Medici, ed il conseguente passaggio del feudo a questa famiglia. Nel 1538 Margherita d’Austria, figlia naturale dell’Imperatore Carlo V e vedova di Alessandro de’ Medici, ottenne dalla famiglia del defunto marito il possesso del paese. Il castello, modificato in precedenza anche dal cardinale Ippolito de’Medici, venne trasformato nel tipico palazzo – fortezza rinascimentale. Alla morte di Margherita tutti i suoi beni, incluso il feudo di Castel Madama passarono ai Farnese e nel 1636 furono ceduti da questi al marchese Alessandro Pallavicino di Parma – Busseto. Dopo la parentesi repubblicana e il periodo di governo francese agli inizi del XIX secolo (1830), Castel Madama passò ad un congiunto dei Pallavicino, il Marchese Tiberi il quale, nel 1851, anche su pressione di Papa Pio IX, cedette definitivamente l’indipendenza e i pieni poteri alla Comunità. Il castello passò per diversi altri proprietari: i tedeschi Friedemberg, i Salinetti e l’ingegnere Oreste Vulpiani, il quale operò insieme alla moglie importanti restauri e procedettero ad arredare le sale del piano nobile. Dopo la morte dei due, nel 1935 il castello venne acquistato dal Comune che recentemente ha operato un interessante campagna di restauri, appena terminati. E’ oggi possibile visitarlo su prenotazione. Il nucleo attuale del castello, che venne costruito appoggiandosi su delle rocce,  è composto da un recinto murato di forma quadrata con cortile interno. Un lato del castello inglobò a sua volta un’antica chiesa dedicata a Sant’Andrea, di cui rimane un piccolo campanile. Gli esterni del castello vennero parzialmente occultati dall’abitato e le uniche facciate visibili sono quelle rivolte verso il paese con un giardino pensile e quella d’ingresso, composta da un semplice muro ma con sontuoso portale bugnato di ingresso. Superato questo si accede al cortile, porticato su tre lati, ad arcate a tutto sesto su pilastri e decorato da rilievi classici tra cui un’iscrizione che ricorda il costruttore, Porcello Orsini e un bel rilievo rappresentante il dio Mitra. Da un grande salone posto al pianterreno si passa nelle antiche dispense e alle prigioni, costituite da due piccole celle. Attraverso una bella scala – originariamente databile al ‘300, si sale al piano nobile, completamente restaurato ed arredato, come attestato da una lapide posta nel salone grande. Il grande salone a soffitti lignei presenta un bell’arazzo e alcuni grandi dipinti. Oltre questa si aprono quattro belle sale, tutte completamente decorate da mobilio d’epoca, dipinti ed oggetti collezionati dai Vulpiani tra cui, molto interessanti si trovano anche lo studio dell’ingegner Vulpiani e un affascinante bagno d’epoca.

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