CASTEL MADAMA (RM) – Castello Orsini
La data di fondazione di Castrum Sancti Angeli, divenuto
Castel Madama soltanto nel XVII secolo (in memoria di Madama Margherita d’Austria),
è piuttosto incerta; può comunque essere ricondotta al X-XI secolo, l’epoca del
cosiddetto “incastellamento”, durante la quale nella valle dell’Aniene furono fondati
numerosi nuclei fortificati ad opera principalmente degli abati di Subiaco. Il
Castrum sorse sulle sommità di un colle che fu meta, secondo la leggenda, di un
eremitaggio di S. Michele Arcangelo. Certo è, comunque, che nel 1256
Giangaetano Orsini acquistò il castrum ed i terreni annessi e nel 1308 i figli
di Fortebraccio Orsini, Riccardo e Porcello, costruirono il castello che ancora
oggi costituisce il fulcro del nucleo urbano più antico del paese, nonché il
principale monumento di Castel Madama. L’edificio fu ricostruito sui resti di
quello precedente (non più visibili in quanto interamente inglobati nelle
successive costruzioni), probabilmente costruito dall’Abbazia Sublacense, distrutto
dai Tiburtini durante l’assedio del 1123 e rimasto in rovina per quasi due
secoli. Da quel momento in poi, per circa 600 anni, Castel Madama fu Luogo
Baronale. La fase degli Orsini si chiuse nel 1520 con la morte di Alfonsina,
moglie di Pietro de’ Medici, ed il conseguente passaggio del feudo a questa
famiglia. Nel 1538 Margherita d’Austria, figlia naturale dell’Imperatore Carlo
V e vedova di Alessandro de’ Medici, ottenne dalla famiglia del defunto marito
il possesso del paese. Il castello, modificato in precedenza anche dal
cardinale Ippolito de’Medici, venne trasformato nel tipico palazzo – fortezza
rinascimentale. Alla morte di Margherita tutti i suoi beni, incluso il feudo di
Castel Madama passarono ai Farnese e nel 1636 furono ceduti da questi al
marchese Alessandro Pallavicino di Parma – Busseto. Dopo la parentesi
repubblicana e il periodo di governo francese agli inizi del XIX secolo (1830),
Castel Madama passò ad un congiunto dei Pallavicino, il Marchese Tiberi il
quale, nel 1851, anche su pressione di Papa Pio IX, cedette definitivamente
l’indipendenza e i pieni poteri alla Comunità. Il castello passò per diversi
altri proprietari: i tedeschi Friedemberg, i Salinetti e l’ingegnere Oreste
Vulpiani, il quale operò insieme alla moglie importanti restauri e procedettero
ad arredare le sale del piano nobile. Dopo la morte dei due, nel 1935 il
castello venne acquistato dal Comune che recentemente ha operato un
interessante campagna di restauri, appena terminati. E’ oggi possibile
visitarlo su prenotazione. Il nucleo attuale del castello, che venne costruito
appoggiandosi su delle rocce, è composto
da un recinto murato di forma quadrata con cortile interno. Un lato del
castello inglobò a sua volta un’antica chiesa dedicata a Sant’Andrea, di cui
rimane un piccolo campanile. Gli esterni del castello vennero parzialmente
occultati dall’abitato e le uniche facciate visibili sono quelle rivolte verso
il paese con un giardino pensile e quella d’ingresso, composta da un semplice
muro ma con sontuoso portale bugnato di ingresso. Superato questo si accede al
cortile, porticato su tre lati, ad arcate a tutto sesto su pilastri e decorato
da rilievi classici tra cui un’iscrizione che ricorda il costruttore, Porcello
Orsini e un bel rilievo rappresentante il dio Mitra. Da un grande salone posto
al pianterreno si passa nelle antiche dispense e alle prigioni, costituite da
due piccole celle. Attraverso una bella scala – originariamente databile al
‘300, si sale al piano nobile, completamente restaurato ed arredato, come
attestato da una lapide posta nel salone grande. Il grande salone a soffitti
lignei presenta un bell’arazzo e alcuni grandi dipinti. Oltre questa si aprono
quattro belle sale, tutte completamente decorate da mobilio d’epoca, dipinti ed
oggetti collezionati dai Vulpiani tra cui, molto interessanti si trovano anche
lo studio dell’ingegner Vulpiani e un affascinante bagno d’epoca.
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