giovedì 13 marzo 2014

Il castello di giovedì 13 marzo






MONTEBELLO VICENTINO (VI) - Castello Maltraverso

La sua costruzione si fa risalire verso la fine del IX secolo, a seguito di una devastante invasione degli Ungari che portò alla completa distruzione del paese. La popolazione decise infatti l’erezione di un castello sulla sommità del colle, onde ricavarne protezione in caso di incursioni e assalti nemici. Questo castello, collocato in una posizione strategicamente rilevante e munito di salde difese, venne citato dai cronisti come un buon esempio di opera fortificata, e definito quale avamposto della stessa città di Vicenza. Nell’anno 1000, per volontà dei Veronesi, che vedevano nella fortificazione di un tale punto strategico una minaccia alla sicurezza dei propri confini, il castello venne demolito dalle fondamenta. L’importanza del luogo, però, rese inevitabile che il castello venisse, dopo pochi decenni, ricostruito dalle stesse fondamenta. L’iniziativa fu di una potente famiglia di antiche radici longobarde e di capostipite veneziano, che aveva acquisito i diritti sul paese fin dal principio dell’XI secolo: i Maltraverso, Conti di Montebello. L'Imperatore Federico I di Germania donò ad Alberto Maltraverso, nel 1154, il castello sul colle di Montebello e lo investì del titolo di Conte. Questo il primo documento certo sull'esistenza di una roccaforte su quel colle che si protende a dominare la ricca pianura sul confine tra Vicenza e Verona, passo obbligato tra le ultime propaggini lessine e la catena dei Monti Berici. Verosimilmente la fortezza doveva esistere già da molto tempo, e la stessa investitura imperiale potrebbe riferirisi ad una sanatoria 'di fatto' della situazione o un innalzamento di rango della ricca famiglia dei Maltraverso.Nel territorio di Montebello sono stati rinvenuti notevoli reperti risalenti all'età romana ed anche pre-romana, a testimonianza dell'importanza di quel comodo osservatorio sulla grande via di comunicazione quale fu la strada Postumia, tra Verona e Vicenza. Il castello divenne un importantissimo luogo strategico durante le lotte tra le signorie medioevali. Poco lontano, e a collegamento ottico, si trovano i castelli della Villa e di Bellaguardia (Castelli di Giulietta e Romeo a Montecchio Maggiore) e la Rocca di Brendola. Verso Verona il non lontano ricco castello di Gambellara, ma la straordinaria concentrazione di castelli dell'area è affermata anche con i castelli di Montorso e di Arzignano. Le sorti e la storia di questo gruppo di castelli è pressoché simile e gli avvenimenti si possono riferire indistintamente ora ad uno ora all'altro. I dintorni subirono le scorribande delle agguerrite truppe di Ezzelino III da Romano, che nell'occasione assediò e distrusse il castello di Gambellara e quello di Montorso. Nel XIII secolo il castello fu tenuto dai Carraresi, signoria padovana, ma il borgo ed il castello stesso vennero assediati e saccheggiati più volte dai veronesi. Nel 1313 il castello passò a Cangrande della Scala che s'impegnò in un radicale restauro e rinforzo, ultimo lavoro compiuto su di esso. Furono erette le porte dotate di antemurale e ponte levatoio e la torre angolare lungo il tratto orientale; venne ricostruita ed innalzata la cinta muraria includendo nel perimetro anche la chiesetta dedicata a S. Daniele dalla famiglia Maltraverso, che l’aveva fatta erigere nella prima metà del XIII secolo, furono collegati i cammini di ronda con l’antica rocca, che venne irrobustita da un poderoso contrafforte, e infine venne costruito nel cortile minore il pozzo, scavando per decine di metri la roccia tufacea del colle. Per breve tempo tutto il territorio, e quindi anche il castello di Montebello, fu in mano alla signoria milanese dei Visconti. Passò quindi ai Veneziani che dal 1400 riunirono tutto il territorio veneto di terraferma nello 'stato da tera'. Il castello perse l'importanza strategica e, nei primi anni del Cinquecento durante la guerra contro la Lega di Cambrai, venne smantellato quale fortezza militare nel tentativo di non offrire appoggi logistici agli invasori. Identica sorte toccò alla vicina Rocca di Brendola. Successivamente il manufatto venne ceduto a privati e trasformato in prestigiosa residenza signorile. Ai suoi piedi, nel 1796, si tennero sanguinosi episodi tra l'esercito napoleonico e truppe austriache. Nelle sue immediate vicinanze, nella prima metà dell'Ottocento fu costruito un palazzo, di vago richiamo gotico, con merlature di impronta tipicamente veneziana; si tratta del corpo di fabbrica che godeva delle migliori condizioni, pur essendo in stato di abbandono come tutte le altre strutture. Il XX secolo ha visto il lento ma inesorabile declino del castello, e la rovina di varie sue strutture; infine gli ultimi custodi lasciarono il castello, abbandonandolo così alla lenta ma sicura azione distruttrice del clima, della vegetazione, dei vandali e del tempo. Il castello è stato recentemente ristrutturato ma sfortunatamente rimane non visitabile in quanto proprietà privata. Il maniero è situato sul pianoro che si apre sulla cima del colle che sovrasta il paese, a circa 153 metri s.l.m., racchiudendolo interamente per una superficie di oltre 5400 mq, entro una cinta muraria che si sviluppa per un’estensione di circa 430 metri lineari. La struttura originaria più antica, ovvero quella risalente all’epoca dei conti Maltraverso, è tuttora perfettamente riconoscibile nella parte più occidentale; essa è impostata su una pianta triangolare di circa 900 mq, avente ai vertici la rocca e due torri. Altro link consigliato: http://www.vicenzanews.it/a_353_IT_841_1.html,

Fonti: http://www.magicoveneto.it/vicenza/Montebello/CastelloF1.htm (dove sono visibili diverse foto), it.wikipedia.org, http://www.studioaeditecne.it/it/montebello-%28vi%29-castello-dei-maltraversi/

Foto: di Xotta Bruno e di Flaviano Pellizzaro su http://www.panoramio.com

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