venerdì 14 marzo 2014

Il castello di sabato 15 marzo






PIEVE FOSCIANA (LU) – Rocca in frazione Sillico

Paese di origine medioevale, Sillico è posto sui contrafforti appenninici che sovrastano la pianura alluvionale e il paese di Pieve Fosciana. E' un ideale osservatorio su tutta la valle, in posizione strategica in diretto rapporto visivo con il borgo fortificato di Castiglione e la fortezza di Montalfonso a Castelnuovo Garfagnana. Il paese, ricco di edifici antichi fra cui alcuni importanti palazzi rinascimentali, si sviluppa ad anelli concentrici del rilievo collinare, sulla cui sommità si trova la torre medioevale. Protagonista, insieme ad altre comunità della Garfagnana, delle aspre lotte del secolo XIV, il castello fu gravemente danneggiato tanto che nel 1401 Paolo Guinigi, signore di Lucca lo incluse fra i fortilizi dell'alta valle del Serchio da far riparare e munire di armi. Nel 1429 Sillico fu il primo paese della Garfagnana a porsi volontariamente sotto la tutela di Niccolò d'Este sottraendosi così al dominio della Repubblica di Lucca. Gli Estensi, oltre a concedere privilegi di natura fiscale agli abitanti di quella comunità, promisero protezione armata contro ogni invasione, potenziarono il castello e, successivamente, dotarono il paese di una cerchia muraria. La torre faceva parte del sistema difensivo del paese, posta in corrispondenza della porta Nord delle mura. L'edificio esterno ne contiene uno minore, anch'esso a pianta quadrata (6,50 m di lato) che attualmente si eleva per un'altezza massima di 3,50 metri dal piano di campagna, ma originariamente su 2-3 piani con solai in legno. Ciò è ipotizzabile ipotizzare dal confronto con altre torri simili meglio conservate. Questa struttura, messa in luce dallo sterro condotto all’inizio degli anni Settanta, ha riseghe di fondazione sia interne sia esterne ed alcune buche pontaie passanti, distribuite su tutti i lati. L’accesso, di cui non rimane traccia, era posto, per motivi di sicurezza, ad alcuni metri da terra e si raggiungeva tramite una scala lignea, all’occorrenza detraibile. Dall'analisi delle murature (tipologia muraria “a filaretto”) questa struttura risulta databile al XII-XIII secolo e quindi più antica rispetto alla torre esterna. In sintesi, l’evoluzione complessiva del monumento può essere così tracciata: una volta che la torre più antica, in uso nei secoli centrali del Medioevo, non si mostrò più strutturalmente adeguata ai nuovi criteri dell’architettura militare rinascimentale, venne “fasciata” dalla nuova e più grande rocca; ma prima fu in parte decapitata e interrata nella sua parte inferiore. Fra le due strutture si venne così a creare una sorta di “corridoio”. Come fossero invece organizzati gli spazi in elevato e in quale modo venisse utilizzata la struttura più antica dopo la costruzione di quella più recente, rimangono ancora punti da chiarire. La nuova torre, sulla base dei documenti e delle caratteristiche del manufatto, deve risalire probabilmente alla prima metà del secolo XV, ovvero ad un periodo di poco posteriore alla dedizione della comunità di Sillico agli Estensi, i quali, sin dal 1430, posero a difesa di quella comunità un castellano e due armati. Posta nella parte più elevata del paese, si arriva alla torre di Sillico attraversando il tessuto edilizio antico del paese. La torre fa parte di quei presidi e piccole torri poste a difesa delle realtà paesane e lungo il sistema viario, in questo caso della viabilità minore di attraversamento dell'Appennino; queste strutture difensive persero poi la loro importanza a favore dei grandi presidi fortificati che nel '500 furono realizzati in Val di Serchio. La torre si presenta come un grande tronco di piramide (10 x 14 m di lato), realizzato con spesse mura di pietra locale solo grossolanamente sbozzata, con alta scarpa di base e una sola stretta porta di accesso collocata nel lato sud-occidentale. Tre grosse feritoie, realizzate a sguancio e ad apertura rettangolare, sono presenti sui lati nord, est e ovest, rivolti verso la porta di accesso al castello della quale si conserva solo parte di un cantonale. Per la caratteristica delle mura, spesse e scarpate, eseguite con una tecnica muraria che vede una disposizione caotica delle pietre legate da abbondante malta e per la tipologia delle feritoie, la realizzazione di questa struttura è databile al corso del Quattrocento. Da quel periodo in poi, infatti, di pari passo all’introduzione dell’artiglieria “a fuoco”, le strutture militari (torri e fortezze) cominciarono ad evolversi architettonicamente: per poter resistere ai più potenti e rovinosi attacchi bellici furono dotate di mura più spesse (da cui il rinforzo “a scarpa”) nonché feritoie più ampie per permettere la manovra di più sofisticate armi di offesa, di mole maggiore rispetto a quelle medievali. La torre, originariamente su due livelli, attualmente si presenta in condizioni di rudere che si eleva dal piano di campagna per circa 9 metri. Negli anni ha subito numerosi danni e non ha mai ricevuto concreti interventi di restauro o conservazione. Oggi appare dunque come una costruzione decadente. In questo video si può vedere anche il monumento di cui stiamo parlando: http://www.youtube.com/watch?v=52fVMPWNKs8


Foto: da http://www.mondimedievali.net e da http://www.amalaspezia.eu

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