BRIVIO (LC) – Castello
La storia di Brivio è sempre in ogni epoca inscindibile da
quella del suo castello il quale, a seconda delle esigenze, è stato usato come
difesa (non possiamo dimenticare che per molti anni il fiume Adda è stato il
limite di confine tra la Repubblica Veneziana e lo Stato Milanese), come
abitazione dei signorotti locali, sino a diventare alla fine dell'Ottocento,
durante la rivoluzione industriale, un opificio serico. L'origine del Castello
di Brivio viene fatta risalire all'XI secolo. E’ un grande quadrilatero con
agli angoli tre torri a sezione rotonda e una quarta di maggiori proporzioni a
sezione quadrata, in funzione di maschio "frangipalle" -
probabilmente non eretto a fini militari ma per resistere alla forza della
corrente del fiume che certamente circondava la costruzione lungo l'itinerario
della odierna Via Fossa Castello. A quest’ultima, sul lato est, venne aggiunto
in seguito uno sperone a pianta triangolare. Nonostante molte siano state, nei
secoli, le modifiche estetiche e strutturali apportate all’edificio, restano
ancora ben visibili e ben conservate due delle tre originali torri rotonde ed
il maschio. Nelle possenti torri si trovano are romane e resti di una chiesuola
medievale. Anche il fossato, originariamente ricavato facendo deviare il corso
dell’Adda, è stato poi livellato in epoca recente. All'interno del maniero,
come in uso sin dai tempi del fervore religioso della Regina Teodolinda, era
situata la Chiesa per i militari della guarnigione, edificio ormai completamente
scomparso. Fu proprio nella seconda metà dell'Ottocento, a seguito dei lavori
di posa in opera di una grossa caldaia industriale per la produzione del
vapore, che venne alla luce un reperto archeologico, dimostratosi se non il il
più importante sicuramente il più bello rinvenuto nel territorio. Trattasi di
una Cappella argentea con figure finemente sbalzate che apparterebbe all'arte
Sirica del V-VI secolo oggi esposta al Museo del Louvre di Parigi. Il castello
fu dei Conti di Lecco, dei vescovi di Bergamo, dei Visconti milanesi e nel ‘400
della Serenissima. Al tempo della denominazione degli Sforza fu consultato Leonardo
da Vinci nell'ardito intento di rendere navigabile l'Adda sino a Milano. Sino
ad allora le merci, che viaggiavano lungo la "via dello Spluga",
venivano trasbordate a Brivio e da qui trasportate con grande fatica via terra
sino al capoluogo lombardo. Il maestro Leonardo, nel lungo periodo trascorso
tra Trezzo e Brivio, oltre che interessarsi di opere idrauliche, rimase oltre
modo affascinato dalle bellezze dei luoghi tanto da raffigurare, secondo alcuni
critici locali, nella famosa Vergine delle Rocce, un paesaggio molto familiare
ai briviesi. Al di là di questa attribuzione che potrebbe sembrare di parte, la
presenza di Leonardo lasciò comunque ampia traccia sul sentimento artistico
locale tanto che si può considerare di sicura scuola leonardesca la Beata
Vergine delle Grazie che si può ammirare nell'Oratorio di S. Leonardo
all'ingresso del Paese. Dal castello, percorrendo la sponda dell'Adda, si può
giungere sino a Crespi d'Adda per una pista ciclabile attraverso spazi verdi
ricchi di storia ed archeologia industriale che ne rendono unico ed
affascinante il percorso. Oggi il castello è visibile solo dall'esterno. I suoi
appartamenti verso l’Adda vennero adibiti, tra il 1835 e il 1856, a carceri pretorie. Altri link consigliati: http://www.archeologicacomo.it/admin/news/immagini/Brivio.pdf,
http://www.preboggion.it/CastelloIT_di_Brivio.htm,
Fonti: http://www.prolocobrivio.it/index.php/brivio/cenni-storici.html,
testo di kingleo su http://rete.comuni-italiani.it,
http://www.lakecomo.it/territorio/luoghi_interesse/castello_di_brivio,
http://it.wikipedia.org, testo di Annarosa
Ambrosi su http://www.iststudiatell.org/rsc/art_3o%5Cbrivio_un_castello.htm,
http://www.visitamilano.it/turismo/arte_storia/?id=40210&idbonsainode=21,
http://www.informalecco.com/content/castello-di-brivio/
Foto: di kingleo su http://rete.comuni-italiani.it
e da http://www.contestvolta.it/lol/lc004.htm
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