sabato 1 settembre 2018

Il castello di domenica 2 settembre



PORTOGRUARO (VE) – Palazzo dei Cento (o Municipale)

La data di fondazione della città di Portogruaro risale al 10 gennaio 1140: con un atto scritto il vescovo di Concordia, Gervino, concesse a Giovanni Venerio, Arpone, Bertaldo, Berigoio, Enrico Mosca, Giovanni Salimbene e ad altri portolani, dei terreni lungo il fiume Lemene per costruirvi case, magazzini per i prodotti agricoli ed un porto fluviale. La prima attestazione documentaria della zona è però un privilegio risalente al 986, atto con cui l'imperatore Ottone III concedeva appunto al vescovo concordiese il dominio del territorio. Già nel X secolo doveva esistere un castello fortificato, sulla riva destra del fiume, che i vescovi della diocesi di Concordia costruirono come loro dimora, non sentendosi più sufficientemente protetti tra le rovine dell'antica vicina città romana di Concordia. Secondo il Bertolini però la nascita della città potrebbe essere coeva a quella della vicina Concordia, infatti secondo lo storico durante il periodo di maggior sviluppo della vicina colonia romana a Portogruaro sarebbe esistito un piccolo villaggio di capanne; dopo l'arrivo dei barbari però gran parte degli abitanti si trasferirono a Portogruaro. Sono stati ritrovati reperti di epoca romana in tutto il territorio comunale, specialmente nella frazione di Lison e nella zona "San Giacomo" dove è stato ritrovato il cimitero di Concordia. L'impianto urbanistico della città è a pettine, con due strade principali che si sviluppano parallelamente alle rive del Lemene: questa configurazione è tipica degli insediamenti germanici coevi costruiti lungo il corso di fiumi navigabili. Pertanto si può supporre che le influenze tedesche sul territorio siano state molto forti, come conseguenza della generale espansione degli interessi germanici nel nord Italia a partire dall'imperatore Ottone I. Un'ulteriore prova di queste influenze è la provenienza d'oltralpe della maggior parte dei vescovi concordiesi e dei patriarchi di Aquileia nel periodo. Bisogna inoltre rilevare che, esattamente come nel caso delle città tedesche, Portoguraro amministrava uno spazio rurale molto ridotto e fondava la propria ricchezza soprattutto sul commercio. Nel XII secolo, come dimostra la bolla di Urbano III, la città di Portum de Gruario, aveva una sua precisa connotazione economica e amministrativa; quest'ultima era esercitata, in quell'anno, dal vescovo Gionata. Nel 1271, il 15 gennaio, circa centocinquanta uomini armati al soldo di Buonaccorsio Bardi, della famosa famiglia di banchieri fiorentini, tentarono di conquistare il Comune di Portogruaro. Il tentativo fallì, ma le conseguenze furono tragiche: molti documenti vennero distrutti nell'incendio del palazzo municipale. Dieci anni dopo, a seguito delle guerre in Friuli, la città fu occupata per 32 mesi dalle truppe di Francesco da Carrara. Questo episodio mise in evidenza la necessità di chiedere un'annessione alla Patria del Friuli. I portogruaresi chiesero ufficialmente di stabilirsi sotto il veneto vessillo. Il senato veneziano approvò il 29 maggio 1420 il Privilegio di Portogruaro e da quel giorno i podestà arrivavano da Venezia. Il primo fu Zaccaria Bembo. Con il governo della Serenissima Portogruaro ottenne una larga autonomia di tipo comunale e, oltre ai traffici dei prodotti delle campagne circostanti, i vantaggi commerciali concessi tra il Quattrocento ed il Cinquecento furono notevoli: monopolio del commercio del ferro diretto a Venezia, vendita del sale, controllo del transito delle merci verso i territori del Friuli e dell'Austria. Gli scambi con Venezia avvenivano su barca, lungo il corso del fiume Lemene e poi nella laguna veneta, invece verso la terraferma si sviluppava la rete stradale. Gli scambi mercantili contribuirono a far diventare Portogruaro il centro più importante dell'area e intorno al 1500 la città conobbe un periodo di grande prosperità. Il censimento del 1548 permise di stimare la popolazione di Portogruaro in 3700 abitanti, collocandola quindi fra le città più popolose della Patria del Friuli, escludendo Udine che deteneva il primato assoluto. Nel 1586 il vescovo di Concordia si trasferì a Portogruaro, la quale pertanto ottenne il titolo di civitas. È datato 23 febbraio 1622 il primo documento che fa riferimento all'attività teatrale a Portogruaro. Sulla riva sinistra vennero realizzati numerosi fondaci, tra cui quello con annessa dogana posto immediatamente fuori dalla cinta muraria. Vennero inoltre avviati importanti interventi di renovatio urbis, con la pavimentazione delle vie, la ricostruzione dei ponti del Rastrello e della Stretta, e la realizzazione da parte di Cima da Conegliano della pala d'altare del Duomo. Sotto il governo della Serenissima Portogruaro faceva parte della Patria del Friuli, e amministrata dal rappresentante della Serenissima a Udine. Nel 1587 vengono ottenuti dei privilegi che consentono una maggiore libertà giudiziaria dal luogotenente udinese, e nel 1616 Portogruaro ottenne lo scorporo dalla Patria del Friuli e la dipendenza diretta dalla Repubblica. Il XVII secolo segnò però anche l'inizio del declino economico della città, come conseguenza della crisi economica di Venezia e della maggiore competitività di altri territori di terraferma della Repubblica. Emblema cittadino, di stile gotico in mattoni faccia a vista, il Palazzo dei Cento (o municipale) è il manufatto più tipico dell’architettura civile portogruarese. Lo storico portogruarese Antonio Zambaldi fa risalire la parte centrale al 1265. Inizialmente vi si riunivano i Portolani liberi e originari in assemblea generale, successivamente diventò la sede delle riunioni del Maggio Consiglio a cui appartenevano quindici membri aristocratici di almeno 25 anni. Gli stessi nominavano il Podestà (concessione più unica che rara per un Comune, concessa dal Vescovo Tisone da Camino). Nel 1371 il Palazzo fu incendiato e tra il 1372 e il 1380 venne eretta la nuova loggia con merlatura ghibellina. Le ali laterali, in perfetta sintonia stilistica con la parte centrale, furono aggiunte probabilmente nel 1512, come pare da un’iscrizione murata nella facciata che ricorda il podestà Giovanni Giacomo Baffo quale “autore”. Il prospetto è caratterizzato da tre porte al piano terra, sei monofore al piano nobile e dalla merlatura “ghibellina” a coda di rondine interrotta al centro dal campanile a vela. Le eleganti finestre, con i vetri piombati alla veneziana, sono state ripristinate nel 1993-1994. Una scala in pietra d'Istria, con parapetto e poggiolo costituiti da colonnine alternate a piastrini, risalentee al XV secolo, porta al piano superiore, dove si trova il portone d'ingresso, sopra al quale vi è lo stemma comunale in pietra, affiancato da due stemmi della nobile famiglia veneziana Tron. Il locale al piano terra, chiamato Sala delle colonne per la presenza di robusti pilastri in muratura e di colonne in pietra, ospitò nell'ala sinistra, per quasi quattro secoli la carceri cittadine (nel 1887 furono spostate alla nuova sede in via Seminario). Nel fondo della sala, protetto in una vetrina, c'è l'araldo della città di Portogruaro a cavallo. L'eleganza delle vesti, in seta e broccato, e della bardatura del cavallo, fanno ritenere che fosse un costume da parata. Il municipio custodisce anche tre dipinti importanti del portogruarese Luigi Russolo: Impressionismo di un bombardamento del 1926, un Autoritratto del 1945 e Tre pini del 1944; sul retro del quale, nel corso di un restauro effettuato nel 2005, è stato messo in luce un dipinto risalente al 1913: Linee forza della folgore. Da segnalare infine un dipinto del XVII secolo, raffigurante la Madonna con Bambino che protegge la Città di Portogruaro. Il Municipio subì tre restauri nel corso dell’ Ottocento. Altri lavori di restauro e ampliamento furono eseguiti verso il 1965. Nel 1908 furono addossati all’edificio sei testoni in pietra d’ Istria, del secolo XVI e la cui provenienza è ignota, in uno dei quali (a sinistra) si vorrebbe identificare il nume fluviale del Lemene. Altri link suggeriti: https://www.youtube.com/watch?v=dUZu_nq6Rbw (video di Bibione), http://www.portogruaro.net/citta/contenuti/visualizza.php?menu=7&voce=16

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Portogruaro#Storia, http://www.comune.portogruaro.ve.it/it/page/i-palazzi-di-portogruaro, https://it.wikipedia.org/wiki/Municipio_di_Portogruaro, https://www.bibione.com/it/la-cultura-in-vacanza/portogruaro/architettura/2376-palazzo-municipale

Foto: la prima è presa da https://www.bibione.com/it/la-cultura-in-vacanza/portogruaro/architettura/2376-palazzo-municipale, la seconda è presa da https://www.minube.it/foto/portogruaro-c297094

Nessun commento: