domenica 30 settembre 2018

Il castello di domenica 30 settembre



CALATAFIMI SEGESTA (TP) – Castello Eufemio (o di Phimes)

Il castello Eufemio domina il paese e la vallata di Piano Romano fino a quella di Segesta e fu per lunghi anni fortezza inespugnabile e fonte di sicurezza per gli abitanti. Esso doveva essere nella sua remota origine uno dei siti fortificati posti a difesa e a controllo delle vie di accesso a Segesta. Il nome vuol dire castello di Fimi o di Eufemio, che era un nobile agricoltore proprietario del sobborgo "Longarico", l'odierna Alcamo. Secondo altre fonti Eufemio fu colui che permise l'invasione dei Saraceni e diede il nome all'odierna Calatafimi. Kalat-al-Fimi, di etimo arabo, è lo stemma della città: un castello merlato sormontato da tre torri anch'esse merlate su cui apre le ali l'aquila sveva. L'edificio, che risale al 1200, sorge sui ruderi di un castello più antico posseduto da Diocle detto "Phimeis", da cui il nome dell'attuale Calatafimi. Del castello si hanno documenti scritti solo a partire dalla metà del XII secolo, quando il viaggiatore e geografo arabo Idrisi lo descrive così "Calatafimi è un antico castello niente affatto disprezzabile; possiede un borgo ben popolato, terreni arativi ed arborati…". Nel XIII secolo è uno dei castelli imperiali utilizzati nelle truppe di Federico II nella lotta contro i ribelli musulmani, che sembra avessero il loro caposaldo nel vicino villaggio di Calatabarbaro, in cima all'acropoli di Segesta. In questo periodo il castello fu probabilmente sottoposto ad un restauro. Fu poi dimora dei feudatari di Calatafimi e dei governatori che l'amministravano in nome della corona. Nel 1282, durante la rivolta del Vespro, in esso probabilmente dimorava il suo feudatario Guglielmo Porcelet (a cui era stato assegnato nel 1271 da Carlo I d’Angiò) che, amato dai suoi sudditi, fu risparmiato e mandato incolume assieme alla sua famiglia in Provenza. Successivamente ne divenne conte Guglielmo Peralta, quindi passò ai De Prades nel 1407 e poi alla Contea di Modica, grazie al matrimonio di Violante De Prades con Bernardo Giovanni Cabrera, conte di Modica. Nel Seicento il castello venne trasformato in presidio militare e prigione dei comuni di Calatafimi e Vita. A quel periodo risalgono le trasformazioni architettoniche che hanno riguardato diversi ambienti, che sono stati riadattati per ospitare le celle. Tale utilizzo continuò fino al 1868, anno nel quale il complesso venne abbandonato ed in cui iniziò il suo lento degrado (fu usato come cava di pietra). L’impianto planimetrico del castello, che era circondato da mura soltanto su tre lati, si sviluppa su pianta irregolare con una corte centrale, attorno alla quale si distribuivano i vari ambienti. Delle tre torri di questo castello, che viene raffigurato fin dal XVI secolo nello stemma del comune, sopravvivono oggi solo i ruderi delle due collocate alle estremità nord e sud della facciata principale, che guarda verso il centro urbano. Nella cortina muraria che le univa, vicino alla torre sud, volgendo le spalle all'abitato, si apriva la porta del castello. Della terza torre invece non c'è più traccia. La porta immetteva in un vestibolo composto da due archi dal quale si accedeva alla corte. Sul lato sinistro del vestibolo e della corte si aprono le anguste porte di alcune celle sulle cui pareti si possono ancora scorgere i graffiti dei detenuti. Sullo stesso lato delle celle si ergeva un altro piano, probabilmente la vera e propria residenza signorile. Spicca anche il corpo di fabbrica dedicato un tempo alla chiesetta dell'Annunziata. Un'ampia galleria con archi acuti e volta a botte con funzione di carcere e di cisterna corre per quarantadue metri sotto gli edifici del muraglione di ponente.
Altri link suggeriti: http://www.comune.calatafimisegesta.tp.it/index.php?area=1&link=16, http://www.calatafimisegesta.it/campagna-di-scavo-archeologico-al-castello-eufemio-sicilia/, https://www.youtube.com/watch?v=xrqnKKNe-qI (video con drone di Antonino Cipolla), http://www.reportageonway.com/2015/08/castello-eufemio-calatafimi-segesta-tp.html, https://mapio.net/pic/p-18566675/ (foto varie)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_Eufemio, https://www.vivasicilia.com/itinerari-viaggi-vacanze-sicilia/castelli-in-sicilia/castello-eufemio-calatafimi-segesta.html, http://www.turismo.trapani.it/it/1182/castello-eufemio.html

Foto: la prima è presa da https://www.tripadvisor.it/LocationPhotoDirectLink-g1081442-d13114143-i289873826-Castello_Eufemio-Calatafimi_Segesta_Province_of_Trapani_Sicily.html, la seconda è presa da http://www.segestawelcome.com/main/il-presepe-vivente-di-calatafimi/castello-calatafimi/

1 commento:

jamesfo8376 ha detto...

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