lunedì 17 febbraio 2020

Il castello di lunedì 17 febbraio




CASTELNUOVO CALCEA (AT) - Castello

Il nome deriva da Castrum Novum (Castelnuovo) mentre Calcea potrebbe derivare da calcarias (strada rincalzata) o calceus (zona di cave di calce). Il primitivo insediamento si deve ai Liguri, presenza testimoniata da alcuni toponimi. Nel 1154 subì l’assedio del Barbarossa e venne distrutto. Passò quindi sotto il Comune di Asti e dal 1290 fu feudo dei Guttuari, del marchese di Monferrato e dei Visconti. L'antico castello, di origine medievale, ebbe vita assai tormentata. Nato nel 1142 a opera dei Conti di Loreto, sotto la dominazione Franca, venne eretto su di una collina poco distante dall'attuale paese, sulla strada romana che collegava Vinchio ad Agliano; su tale altura oggi sorge una cascina denominata "Il Castello". Nel 1154 subì presumibilmente un cruento assedio a opera del Barbarossa, in seguito al quale fu completamente distrutto. Ricostruito nell'attuale posizione, ovvero sul rilievo più elevato del territorio, divenne rifugio degli astigiani e degli alessandrini scampati alle battaglie contro l'imperatore. Nel 1183 Castelnuovo passò sotto il comune di Asti mentre nel 1290 divenne feudo dei Guttuari. Dopo una breve signoria del marchese di Monferrato, passò ai Visconti, inserito nel Ducato di Milano. Venne nuovamente distrutto nel 1635 da Stefano Re e dai suoi Savoiardi; da qui il paese prese il nome di "Castelnuovo bruciato".Tra gli ultimi feudatari i Trotti, che, dal 1645, lo dotarono di numerose opere d'arte. Il rifacimento più ampio del castello avvenne alla fine del XVII sec., quando i feudatari rifabbricarono le torri e il dongione e fecero numerose altre opere di ristrutturazione dell'edificio. Dal 1706 al 1735 il paese fu feudo imperiale francese, prendendo il nome di "Castelnuovo delle Langhe". Nel 1735 il castello passò sotto casa Savoia, che lo cedette poi alla famiglia Trotti, la quale lo tenne fino al 1835. Trasferito poi alla famiglia Beneck, di origine savoiarda, che lo tenne fino al 1939, come conseguenza del declino economico della famiglia, anch'esso subì un rapido declino. In quegli anni venne utilizzato come colonia estiva del fascio, dopolavoro, scuola elementare e sala da ballo. L'edificio subì poi importanti crolli nel 1945, nel 1952 e nel 1961. Nel 1962 divenne proprietà del castelnovese Ferrero che avviò la demolizione dei muri pericolanti e ipotizzò uno smaltimento completo dell'edificio. Per fortuna nel 1987 il Comune lo acquistò per tentarne il recupero, da allora lo stemma comunale ha impressa l'immagine di una torre. Del castello rimangono oggi solo pochi resti, visitabili: il portale d’ingresso, le mura perimetrali, un camminamento sotterraneo, le segrete e la torre d’avvistamento. È inserito nel sistema dei "Castelli Aperti" del Basso Piemonte. L'area su cui sorgono i resti del castello, danneggiato da crolli del Novecento, è stata adibita a parco; Alla sua ombra è stato ricavato un ampio e suggestivo cortile a terrazza, palcoscenico delle varie manifestazioni estive da cui si gode uno splendido panorama sull’Alto Monferrato. La struttura originaria del XII secolo, commissionata dai marchesi d'Incisa, fu modificata l'ultima volta nel XVII secolo. Altri link consigliati: http://www.marchesimonferrato.com/web2007/_pages/gen_array.php?DR=all&URL=marchesidelmonferrato.com&LNG=IT&L=2&C=93&T=news&D=IT%7B2F4A6627-AC59-FF4B-1E6B-A3D283894F55%7D&A=0, https://www.castelliaperti.it/it/strutture/lista/item/area-del-castello-di-castelnuovo-calcea.html

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castelnuovo_Calcea, https://www.comune.castelnuovocalcea.at.it/it/point-of-interest/castello-di-castelnuovo-calcea, http://www.astiturismo.it/it/content/castelnuovo-calcea

Foto: la prima è di tobia60 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/140092/view, la seconda è presa da https://www.comune.castelnuovocalcea.at.it/it/point-of-interest/castello-di-castelnuovo-calcea

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