VERNOLE (LE) - Palazzo Baronale in frazione Pisignano
Notizie certe del casale di Pisignano si hanno a partire dall'epoca normanna (XI-XII secolo), quando nel 1115 il conte normanno Goffredo donò il feudo alla Chiesa di Lecce (ancora oggi alcuni fondi agricoli sono detti "piscupiani", dal lat. "episcopus" e in greco ἐπίσκοπος, epìskopos). Nel 1275 il nobile Guglielmo Pisanello risultava feudatario di Pisignano per volere di Carlo I d'Angiò. Nel XVI secolo appartenne a Gian Giacomo dell'Acaya, e tra il 1574 e il 1630 fu venduto per ben tre volte fino a pervenire ai Severino. Nella "Breve descrizione di Terra d'Otranto" del 1601, Pisignano risultava essere costituita da "40 fuochi", ovvero famiglie, quindi circa 200 abitanti. Con l'arrivo dei Borbone, a metà del Settecento, venne istituito il Catasto onciario, che costituisce un'importante fonte per gli storici, in quanto, al contrario dei catasti attuali, non riportava mappe bensì censimenti ben dettagliati. Nel primo decennio dell'Ottocento, con le leggi eversive della feudalità volute dai nuovi dominatori, i francesi di Napoleone Bonaparte, si aprirono dei contenziosi tra comuni ed ex baroni, i quali sicuramente videro diminuire il loro potere ed i loro introiti derivanti dai vari balzelli imposti alla popolazione su ogni transazione ed ogni attività. Dopo la breve parentesi napoleonica, tuttavia, nonostante le pressioni di clero e nobiltà, alcune prerogative dei baroni non vennero rimesse in vigore nemmeno dai restaurati Borbone di Napoli. Il Palazzo Baronale Severino Romano è un edificio risalente al Seicento e vi si accede attraverso un elegante portale. L'edificio fu costruito dai Severini che diventarono feudatari di Pisignano intorno alla metà del 1600 e che quindi vollero realizzare una propria residenza. Il palazzo, molto simile a quello di Castrì, molto probabilmente fu costruito dagli stessi autori e cioè i fratelli Margoleo. Il suggestivo cortile presenta sul lato d'ingresso una eccezionale (dal punto di vista scenografico) balaustra, ad arco settecentesco, d'ingresso al giardino. Anche il pozzo, simile a quello del palazzo Granafei di Sternatia, risulta un interessante esempio di architettura. I Severini furono i feudatari di Pisignano dall'inizio del 1600 all'inizio del 1800. La famiglia Severini giunse da Napoli ed è segnalata dapprima con il titolo di barone e con quello di conte poi (dalla seconda metà del secolo XVII fino alla fine del secolo XIX). Questa famiglia risultò molto importante per il paese non solo dal punto di vista dell'amministrazione, ma anche perché durante la sua presenza furono realizzate quasi tutte le opere che oggi ammiriamo a Pisignano. Oggi il palazzo baronale è sede dell'Accademia salentina di scacchi, con una biblioteca nazionale specializzata. Per approfondire suggerisco questo link: https://www.youtube.com/watch?v=YmvWe8u3wXg (video di salentowebtv)
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Pisignano, http://www.salentonline.it/monumenti/dettagli.php?id_elemento=1753, http://www.ilparcopiubello.it/index.php/park/dettaglio/301
Foto: la prima è di peiro su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/236831/view, la seconda è di Ennio-lecce su https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Pisignano_.jpg
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