lunedì 2 agosto 2021

Il castello di martedì 3 agosto


PERUGIA - Il Palazzetto in frazione Ponte Pattoli

L’antico palazzo che domina la sottostante valle, sorge alle falde del colle Burale vicino alle rive del Tevere e del fosso delle Tassinare, comunemente chiamato fosso della Molinella perché vi era un mulino vicino. Il castello costruito ai lati di una torre di avvistamento del secolo XII venne in seguito ampliato nel Settecento nello stile dell’epoca con un interno provvisto di un ampio ingresso ed elegante scala. In seguito la torre che si eleva al centro del palazzo fu abbassata, anche l’edificio fu abbassato negli anni 1930-31 e la torre è diventata una bella ed ampia loggetta. Tra il XV e XVI secolo il Palazzetto fu rifugio di fuoriusciti e teatro di intrighi e lotte di potere. In questo palazzo si ordì la congiura di Carlo Oddo Baglioni contro Astorre, che si era sposato con Lavinia Orsini-Colonna. Carlo Oddo Baglioni fu uomo di grande forza ed animo, che incuteva terrore, era anche detto Barciglia per la sua figura lunga, curva che lo faceva assomigliare ad uno strano animale, un barciglione appunto (storpiatura dialettale del Porciglione). I congiurati, dei quali facevano parte lo stesso Barciglia, Berardo della Corgna, Filippo il bastardo, si trovarono insieme al “Palazzetto” per definire il piano e fu deciso di sorprendere gli avversari nella notte. Il 15 agosto la congiura ebbe il suo epilogo, nel sonno vennero uccisi Astorre, che la consorte tentò invano di proteggere, Guido Simonetta e Gismondo, mentre Giampaolo si calò da una finestra e riparò a Marsciano, dove riunì le truppe e risalì verso Perugia per compiere, senza alcuna pietà la vendetta; con le truppe avute da Torgiano mosse alla volta di Ponte Pattoli mettendolo a ferro e fuoco, ne smantellò le mura, distrusse anche il raccolto mise definitivamente in fuga il Barciglia con tutti i suoi alleati ma con l’amarezza di non aver vendicato la strage subita, dove vi trovarono la morte molti suoi parenti. Ancora oggi nel Palazzo sono esistenti le antiche carceri e si parla che durante i restauri furono trovati trabocchetti per ospiti indesiderati e la tradizione orale ci parla di delitti consumati fra quelle mura. Non è certo se il Palazzetto si debba identificare con la “casina della torre” di Laura della Corgna, dove la nobile e dotta donna ospitò il cardinale Carlo Borromeo nel suo soggiorno a Ponte Pattoli, anche se diverse fonti lo facciano pensare, i proprietari hanno sempre affermato che il cardinale fu ospitato lì, anche se non esiste in merito una documentazione probante. Secondo i documenti il Cardinale fu ospite del Capitano Pecci, e ricevuto dai signori della Carogna (Corgna), allora proprietari della “Casina di donna Laura della Corgna“. Il Cardinale passava di lì proveniente da Casalina, dove era ospite dei Benedettini, e diretto alla Verna. Vicino al castello i conti Oddi, proprietari di vasti terreni nella parrocchia di Ponte Pattoli, fecero costruire nel 1763 un oratorio dedicato a San Giuseppe, dove il 19 marzo di ogni anno la popolazione si recava a venerare il santo patrono. La parte ovest del castello venne restaurata nel 1855 dai marchesi Guglielmi: al lato sud, sopra l’antico ingresso vi è ancora lo stemma gentilizio del nobile casato, in cotto, con al centro raffigurato un obelisco. Dal 1908 il castello è di proprietà dei signori Mignini. Attualmente è di proprietà dei Pucciarini Soliera. Nel 1868 presso il “Palazzetto“, furono fuse le campane del campanile di Ponte Pattoli e più precisamente al fosso della Molinella detto anche fosso delle Tassinare, ove oltre che il molino vi era anche una efficientissima fornace.

Fonte: https://www.iluoghidelsilenzio.it/il-palazzetto-ponte-pattoli-pg/, da cui sono prese anche le due foto in cima al testo

Nessun commento: