lunedì 26 febbraio 2018

Il castello di lunedì 26 febbraio






SERINO (AV) - Castello feudale

Serino è oggi formata da ben ventiquattro frazioni. La causa di tale dispersione dei Serinesi sul territorio sarebbe storica. I Romani, per punire gli abitanti di Sabatia, antica città degli Hirpini, ricordata da Cluverio (Ital., pag. 1199), che avevano parteggiato per Annibale durante la Seconda Guerra Punica, la distrussero. Suoi resti sarebbero gli avanzi ragguardevoli di mura antiche e di due grandi porte marmoree, con altri ruderi sparsi presso le sorgenti del Sabato ed altri avanzi in località Ogliara. I superstiti si sarebbero divisi, dando origine a diversi villaggi, da cui scaturirono le odierne frazioni di Serino. I Romani sfruttarono le notevoli riserve d'acqua della zona, costruendo l'Acquedotto impropriamente chiamato Claudio, (per quanto già spiegato nella storia di Forino), o semplicemente Acquedotto romano. Infatti, si trattava del "Fons Augusti" o "Fontis Augustei Aquaeductus", il possente acquedotto che tramite una galleria di sei chilometri sottopassa Contrada e la collina di Bufoni, che venne attribuito erroneamente dal Pontano all'Imperatore romano Claudio e che venne "rimesso in sesto" dall'Imperatore Costantino (317-326). Tale acquedotto, lungo all'incirca 80 chilometri, di strategica importanza per l'approvvigionamento delle navi della flotta romana, tramite opere di canalizzazione, iniziava a Serino e forniva acqua a Neapolis. Come risulta da un'iscrizione, beneficiarie erano anche Nola, Acerrae, Puteoli, Baiae, Cumae e Misenum. L'acqua in eccedenza veniva stivata in un amplissimo serbatoio detto "Piscina Mirabile", a cui attingeva la la Flotta Imperiale. Nel Medioevo, i Longobardi eressero un fortilizio in località Ogliara, detto "Civita", le cui prime notizie risalgono al IX secolo, quando rientrava nel Principato di Salerno. Successivamente, in epoca normanna, prese il nome di "Castrum Serini", secondo alcuni, verosimilmente, in quanto situato in località o "luogo sereno", secondo altri, in relazione a un Serinus, probabilmente il proprietario di un fondo. Tra i suoi feudatari ricordiamo i Balbano (o Balvano), i Saraceno, i de Tivilla. Gli Angioini concessero la Signoria della Contea di Serino ai Della Marra. Nel 1469, il feudo passò a Ludovico della Tolfa e, da tale famiglia feudataria, una donna lo portò in dote a Marino Caracciolo, principe di Santo Buono. I Caracciolo, Principi di Avellino, furono feudatari di Serino fino all'abolizione della feudalità (1806). Sulla cima di una collina ricca di vegetazione, in località Toppola, si trovano i ruderi del Castello Feudale di Serino che, assieme al Castello d'Orano, costituisce il gruppo delle fortificazioni presenti sul territorio del comune. Dell'originaria struttura sono visibili solo le mura perimetrali e l'antica cappella, oggi restaurata. Il castello sarebbe sorto, secondo alcune fonti, intorno all'839 d.C., come baluardo difensivo per gli abitanti del luogo minacciati dalle scorrerie delle milizie impegnate nelle lotte dinastiche per la successione al trono di Benevento. La conformazione attuale del castello dovrebbe risalire, tuttavia, al 1159, anno in cui Costanza Saracena, appartenente alla famiglia Sanseverino, elesse Serino a capitale del proprio feudo. Alla struttura si accede attraverso due suggestive porte ad arco che segnano il passaggio lungo le tre brevi rampe che un tempo conducevano all'ingresso principale. Ci si ritrova in un ampio spiazzo dominato da un tiglio secolare. Superata l'ultima porta si incontra il Santuario dedicato alla Madonna delle Grazie che oggi comprende la cappella privata dotata di campanile, un tempo collocata vicino alla residenza del feudatario. Con il venir meno della sua funzione difensiva il castello subì le incurie del tempo e fu progressivamente abbandonato. I ruderi dell'edificio, con l'annessa chiesa restaurata, si presentano oggi ben tenuti, inseriti all'interno di una cornice naturale di grande suggestione, nella quale fa bella mostra di sé il tiglio secolare antistante la chiesa. Altri elementi dell'antico castello ancora riconoscibili sono l'abbeveratoio e il campanile. Altri siti suggeriti per approfondire: https://www.sguardisullirpinia.it/guide-turistiche-360/serino/visita-serino/castello-feudale.html, http://www.irpinia.info/sito/towns/serino/toppola/castellogalleria.htm (con varie foto), https://www.youtube.com/watch?v=dBZ8K2c5ve8 (video di Solofra Oggi tv).

Fonti: http://www.irpinia.info/sito/towns/serino/storia.htm, http://www.museodeicastelli.it/castelli/66-serino-castello-feudale.html, http://www.comune.serino.av.it/index.php?action=index&p=76, http://www.paesaggiirpini.it/foto/serino/castello/4108/,

Foto: la prima è presa da https://www.sguardisullirpinia.it/guide-turistiche-360/serino/visita-serino/castello-feudale.html, la seconda è presa da http://www.grantourinirpinia.it/it/come-arrivare.html, la terza infine da http://picssr.com/tags/feudale/interesting

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