mercoledì 26 febbraio 2020

Il castello di mercoledì 26 febbraio




MALOSCO (TN) - Castello

La costruzione sorge a metà strada fra i borghi di Fondo e Malosco. I primi documenti riguardanti il maniero risalgono al 1188: anche se non ne viene citato esplicitamente il nome è probabile che si riferiscano ad esso. Primi proprietari furono i nobili Malosco, ministeriali del principe vescovo di Trento. Il castello, sorto in posizione dominante a controllo delle due strade che conducono al Passo della Mendola e a quello delle Palade, fa parte delle costruzioni turrite erette tra il XII e il XIII secolo a scopo di controllo e difesa della viabilità. Il primo riferimento esplicito su di esso risale invece al 1228, quando Pietro di Malosco, nel suo testamento, lo lasciò in eredità ai fratelli Bertoldo ed Enrico. Il castello passò quindi varie volte di mano, diventando di proprietà tra gli altri dei Boymont e dei Neideck, questi ultimi di origine austriaca e ai quali apparteneva Giorgio III, principe vescovo di Trento tra il 1505 e il 1514. Nel 1579 Vittore Neideck lo cedette a Girolamo Guarienti di Seregnago che lo ristrutturò. I Guarienti mantennero il possesso del castello fino al 1820 quando si estinsero e il castello passò al demanio austriaco che vi insediò l'ufficio giudiziario di Fondo. Nel 1863 subì una profonda ristrutturazione per adattarlo alle esigenze dell'ufficio giudiziario a cui dobbiamo l'aspetto attuale: vennero abbattute le mura esterne, aperte finestre più ampie, ridefiniti gli spazi interni e spostato l'ingresso. Gli apparati difensivi si ridussero ad una bassa cortina muraria, coronata da merli ghibellini, e al mastio che emerge nella parte centrale dell’elegante residenza cinquecentesca a pianta quadrangolare. Nel 1892 vi nacque Fortunato Depero, il cui padre viveva nel castello in quanto dipendente dell'amministrazione austriaca. Dopo la prima guerra mondiale vi trovò sede prima la pretura di Fondo e poi quella del Libro Fondiario, finché negli anni'80 non venne lasciato inutilizzato dall'amministrazione pubblica. Da allora il castello ha subito un forte degrado anche se non in maniera irreversibile. L’impostazione attuale, molto semplice, conserva un tratto della cinta muraria e il palazzo rinascimentale, compatto e massiccio, sviluppato attorno alla torre-mastio medievale. Tale soluzione ricorda quella adottata a Castel Vasio, presso l’omonima frazione del comune di Fondo. Le falde dei tetti cuspidati, della torre e del palazzo, si appoggiano al coronamento merlato e dotato di feritoie. Questo modello, d’influsso transalpino, viene probabilmente ripreso da Castel Nanno, sempre in Valle di Non, di qualche anno precedente. Nel 2006 è partito un progetto per il suo recupero che però al 2014, nonostante un'importante stanziamento finanziario nel 2012, non aveva ancora portato a un suo risanamento completo. Attualmente Castel Malosco è proprietà pubblica ed è disabitato, in attesa di restauri che lo rendano visitabile. Altri link suggeriti: https://www.giornaletrentino.it/cronaca/non-e-sole/castel-malosco-da-trent-anni-attende-di-essere-restaurato-1.2127039, https://www.lavocedeltrentino.it/2019/12/17/castel-malosco-verifica-urgente-dello-stato-del-castello-e-piano-dintervento-approvata-la-proposta-di-claudio-cia/

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castel_Malosco, http://www.castellideltrentino.it/Siti/Castel-Malosco, https://www.cultura.trentino.it/Luoghi/Tutti-i-luoghi-della-cultura/Castelli/Castello-di-Malosco, https://www.youtube.com/watch?v=yMfp4N3zRi0 (video con drone di Trentino Abbandonato)

Foto: la prima è presa da https://www.lavocedeltrentino.it/wp-content/uploads/2019/12/lesterno-di-Castel-Malosco.jpg, la seconda è presa da https://www.cultura.trentino.it/Luoghi/Tutti-i-luoghi-della-cultura/Castelli/Castello-di-Malosco

1 commento:

kelma ha detto...

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