DRAGONI (CE) - Castello
Il toponimo attestato nella forma latina medievale come Traguni appare per la prima volta in un documento dell’812 del “ChroniconVulturnense”, poi, nel X secolo nella bolla di consacrazione del vescovo di Caiazzo, Stefano Menicillo. Il nome trae origine dalla leggenda secondo la quale, nella grotta ancora esistente di Monte Melanico, viveva un drago, poi ucciso da San Michele Arcangelo per salvare una fanciulla e liberare la popolazione del luogo da un tremendo tributo. Ogni anno, infatti, a sorte doveva essere sacrificata una fanciulla alla belva. A questo favoloso animale è ispirato lo stemma civico che rappresenta un drago d’oro rivolto a sinistra, in campo d’argento. Il castello, a pianta quadrata e detto anche "Rocca dei dragoni", edificato probabilmente intorno all’anno Mille, era quasi inattaccabile, in quanto su tre lati difeso dalle conformazioni geografiche. I resti sono risalenti al IX-XII sec. Dagli studi condotti, il complesso aveva una doppia cinta muraria, un mastio collocato in posizione centrale, con diverse torri, sia a pianta quadrata sia a pianta circolare, lungo tutto il percorso murario. All'interno si possono scorgere i resti dell'abitato, come in tanti altri centri medievali, per una maggiore sicurezza degli abitanti, comprendenti scuderie, magazzini, cisterne e luoghi di adunanza. Nell’XI secolo il territorio di Dragoni fu invaso dai Normanni che introdussero il sistema feudale. Uno dei feudatari più importanti fu Goffredo di Balbano. Successivamente il feudo appartenne ai Ruffo, ai Marzano, ai de Carlon e nel 1562 ai Falco di Alvignano.
Fonti: https://mediovolturno.guideslow.it/localita/dragoni/, https://nostraterra.bancacapasso.it/dragoni/,
testo di Giuseppe Papale su https://casertaweb.com/notizie/una-domenica-a-dragoni/
Foto: la prima è presa da https://www.studiodiscetti.com/restauro-castello-medioevale-dragoni-ce/, la seconda è presa da https://www.paesenews.it/?p=2204
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