ROCCAMENA (PA) - Castello di Calatrasi
Il castello di Calatrasi
sorge sulla cima orientale del monte Maranfusa a 487 metri s.l.m. Sui lad sud,
est ed ovest e circondato da ripide pareti rocciose, mentre su quello di
nord-ovest una piccola sella lo mette in stretta relazione con l'opposta cima
della montagna. A sud-ovest domina il corso del fiume Belice e il suo
attraversamento piu prossimo costituito dal ponte di Calatrasi. Tutt'intorno,
sulle montagne che circondano le basse colline coltivate soprattutto a cereali,
sono visibili le cime su cui sorgono i castelli di Entella, montagna Vecchia,
monte Pagnocco, monte Iato, monte Pietroso. Le caratteristiche generali del
sito, luogo forte naturale, costruito sotto la dominazione araba e consolidato
in età normanna, ne spiegano la ripetuta occupazione fino alla meta del XVI
secolo. Già nel 1150 Idrisi descriveva Calatrasi come "castello imponente
e fortilizio di antica data molto solido, possiede terre da semina". A
quel tempo signore del castello di Calatrasi fu Giovanni Malcovenant al quale
però fu confiscato nel 1162 dal re Guglielmo II. Successivamente entrò a far
parte dei territori della diocesi di Santa Maria la Nuova di Monreale. Nel
Trecento il castello risulta proprietà di Manfredi III Chiaramonte. Nel 1432 vi
fu ospitato Alfonso il Magnanimo, impegnato in una grande battuta di caccia
nella Sicilia occidentale, che durò parecchi mesi, e già nel secolo successivo
la costruzione risulta in rovina (come lo descrive Tommaso Fazzello nel 1558). Non
è ancora del tutto nota la planimetria originaria del più vasto complesso. II
nucleo centrale riconoscibile presenta una pianta di forma pressoche
triangolare in cui 1'ipotenusa ha andamento curvilineo; occupa una superficie
totale di poco inferiore ai 1000 mq ed il suo perimetro si distribuisce su una
lunghezza di 120 m. Piu in basso, sul lato occidentale sono presenti un muro ed
i resti di una torre facenti parte del piu ampio sistema difensivo; sul lato
nord, ai piedi del promontorio, e stata individuata un'area fortificata di ca.
600 mq. Nel momento di massima espansione il castello possedeva tre torri
disposte ai vertici del triangolo caratterizzante l'impianto planimetrico,
connesse tra di loro da uno spesso muro al quale furono addossati alcuni
ambienti. La torre di nord-ovest controllava dall' interno l'accesso al monte.
Essa, con buona probabilità, costituisce il primo nucleo sorto in questo luogo;
la sua pianta è pressoche quadrata (9 x 10m) con gli angoli interni
arrotondati. Lo scavo, mettendone a nudo una risega all'interno del vano sulla
quale doveva poggiare un solaio, ha rivelato che doveva essere molto piu alta.
Della torre meridionale e di quella nord-orientale sono al momento leggibili le
piante, ambedue di forma irregolarmente rettangolare, piu grande ed allungata
la prima (10 x 12 m), di dimensioni piu contenute la seconda (circa 6 x 8
metri). Una fila di ambienti, di cui si conservano solo alcuni filari delle
murature a contatto con la roccia, si disponeva a ridosso della cortina muraria
delimitante il pianoro, lasciando al centro una irregolare corte a cielo aperto
della quale si individuano ancora alcuni brani dell'acciottolato pavimentale. I
tre ambienti messi in luce sul lato occidentale furono probabilmente aggiunti
nel XIII secolo; lo rivelerebbe la soluzione adottata per la finestra
praticata, senza sguincio, nel muro perimetrale. Gli ambienti sul fronte
orientale non sono stati saggiati, sono tuttavia leggibili i muri d'ambito e di
conseguenza lo spessore del corpo di fabbrica (8,80 m ca). Sono presenti, anche
se non molto ben conservate, strutture utili a garantire la vita all'interno
del castello come cisterne per la riserva idrica (all'interno delle torri sud e
nord-est) e vani atti alla conservazione di derrate (ambienti addossati al lato
orientale della torre nord, appartenenti ad una fase successiva), in parte
scavati nella roccia ed in parte costruiti; elementi caratterizzanti questi
ambienti sono gli angoli interni arrotondati e per due di essi le coperture a
volta dalla singolare forma parabolica. I muri esterni delimitanti l'area del
pianoro sommitale sono stati costruiti direttamente sulla roccia naturale; pur
essendo lievemente scarpati essi hanno subito pesanti dissesti, a testimoniarlo
sono gli ispessimenti delle murature e gli speroni di rinforzo localizzabili
soprattutto nel tratto orientale: veri e propri interventi di restauro operati
quando il complesso era ancora in uso. All'esterno del nucleo centrale (sul
lato occidentale, maggiormente espo-sto alle aggressioni) una seconda cortina
muraria spostava in avanti le difese del castello, mentre più in basso, a nord,
un'area fortificata, controllata da una piccola postazione non chiara-mente
leggibile perche ancora interrata, doveva proteggere il percorso verso la cima.
Lungo il sentiero che conduce a valle non emergono altre strutture a carattere
fortificato, al momento di certo rimane lo sbarramento della gola d'accesso al
monte, fino a non molti anni fa ancora leggibile sul tracciato del percorso
attuale. La cortina muraria esterna lungo tutto il circuito, alla base, in
particolare sul fronte orientale, e la torre di nord-ovest (spigolo e parete
occidentale), sono state recentemente oggetto di interventi di consolidamento
(1997-1998). Altri link suggeriti: http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/musei/guide_brevi/Maranfusa_ITA%20(Guida%20Breve).pdf,
http://vatlat3880.altervista.org/STRUMENTI/Schede/TOPONIMI/Calatrasis_castellum.html,
https://www.youtube.com/watch?v=vODIN5UbbVA (video di Salvatore Salvo)
Fonti: https://www.icastelli.it/it/sicilia/palermo/roccamena/castello-di-calatrasi,
https://www.vivasicilia.com/castello-di-calatrasi-roccamena, http://www.siciliafotografica.it/gallery/index.php?/category/912
Foto: la prima è presa da http://www.francescoinviaggio.it/SICILIA%20ON%20THE%20ROAD%202011/07)%2026%20Maggio%202011%20-%20Il%20Castello%20Calatrasi%20,%20Castello%20di%20Battalari,%20Rocca%20di%20Entella,%20Diga%20Garcia%20(PA)/slides/DSC_2054.html,
la seconda è presa da http://sicilianaturacultura.blogspot.com/2019/11/roccamena-palermo-le-sue-meraviglie.html
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