TUORO SUL TRASIMENO (PG) - Castello in frazione Borghetto
Il villaggio di Borgonuovo, non ancora fortificato, viene nominato in alcuni documenti della metà del XIII secolo; nel 1385, una decisione dei magistrati perugini impose la fortificazione del paese, a difesa dei territori perugini in contesa con i cortonesi. Lo scopo era quello di proteggere i confini nordoccidentali del Comune, che, territorialmente, significava difendere la vera porta di accesso al Lago di Perugia (cioè al Trasimeno, lo storico Malpasso si trova nelle immediate vicinanze). Il signore locale fu Alessandro Sforza Pallavicini. A partire dall'inizio del XV secolo e per ben cinque secoli, l'innalzamento del livello lacustre (circa tre metri in più) portò le acque a lambire le mura castellane, invadendo a volte anche il monastero e la piazza, oltre all'abitato. Una cronaca del 1756 narra che si entrava nel castello in barca da una porta guarnita da due torri. Il castello venne, a più riprese, perduto e riconquistato, danneggiato e ricostruito e fu teatro di memorabili scontri, come quello del 1501 tra le nobili famiglie perugini degli Oddi e dei Baglioni, ma anche di scorrerie di opposte fazioni fino a divenire pressoché inabitabile. Ciò costrinse le autorità perugine a donare due mine di terreno (quasi un ettaro) a coloro che avessero avuto intenzione di stabilirsi a Borghetto. Nel 1566 Borghetto è citato nel documento di Papa Pio V, detto la Cedola o legge del lago: esso è uno degli otto porti di pesca, con la torre del castello usata come prigione. Trovandosi alla frontiera prima di Perugia e poi dello Stato Pontificio, non fu mai un luogo sicuro: la nomea era quella di un paese di contrabbandieri e malfattori. Dell’antico castello, oltre alla chiesa parrocchiale di S. Martino, la cui origine è concomitante proprio con i lavori di fortificazione di Borgo Nuovo, rimane la torre dell’angolo sudorientale, simbolo della frazione, oltre a tratti di mura e delle torri angolari più piccole. Intorno al 1570, l’architetto militare Cipriano Piccolpasso ritrasse la prima rappresentazione visiva del castello, disegnandone la pianta. Esso appariva di forma rettangolare, con agli angoli quattro torrioni collegati da mura merlate alla cui sommità si sviluppava il camminamento di ronda. Nel mezzo di due mura erano disegnate due torri fuoriuscenti semicircolari, dalle cui feritoie, in caso di attacco, si effettuava il tiro di fiancheggiamento, risorsa questa molto vantaggiosa per i difensori. Infine, all’interno del cortile, erano poste varie abitazioni ma senza una precisa collocazione in isolati. Nel disegno non si notano né le due porte, una levante e l’altra ponente, né vi è indicata l’antica chiesa di S. Martino. Nel 1479 il castello fu preso dall’esercito fiorentino guidato da Roberto Malatesta, signore di Rimini, nel corso della guerra contro il Papa. Nel 1643 subì l’ultima distruzione ad opera di Ferdinando II di Toscana.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Borghetto_(Tuoro_sul_Trasimeno), testo di Giacomo Barneschi su http://www.prolocotuorosultrasimeno.it/torre-di-borghetto/, https://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-borghetto-tuoro-sul-trasimeno-pg/
Foto: entrambe prese da https://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-borghetto-tuoro-sul-trasimeno-pg/
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