MONTELLA (AV) - Castello del Monte (o Longobardo)
Il Castello del Monte è un luogo di interesse storico e religioso sull'omonima via che conduce a un complesso architettonico comprendente anche la Chiesa di Santa Maria del Monte (detta anche "della Neve") e l'ex Monastero francescano. Posto su un’altura, a dominio del sottostante paese, da cui deriva anche la specifica "del Monte", il Castello fu costruito intorno alla fine del IX secolo dai Longobardi, sui ruderi di una vecchia fortezza romana. E' menzionato per la prima volta in un documento risalente al 762 d.C. Di imponenti dimensioni, ha subito opere di miglioramento nel corso dei secoli: Carlo II d’Angiò, oltre a farne un luogo di svago e di piacere, realizzò la cisterna e un sistema di incanalamento delle acque; nel XIV secolo, i D'Aquino, allora feudatari di Montella, rinnovarono la torre del XII secolo e realizzarono delle decorazioni pittoriche. Nelle sale del castello, inoltre, dimorarono famiglie nobili e personaggi illustri, tra cui il Principe di Taranto Filippo II d'Angiò e il re Alfonso d'Aragona. Celebre fu la battuta di caccia organizzata dai Conti Cavaniglia, in presenza del Re Alfonso V d’Aragona. Nel 1527 il fortilizio, assediato dalle truppe del generale francese Lautrec, fu gravemente danneggiato e, di lì a poco, abbandonato definitivamente, con il trasferimento degli ultimi abitanti e la realizzazione del nuovo Palazzo di corte a valle. Il castello consta di un quadrilatero quasi regolare, chiuso da un alto muro, assai largo, sul quale potrebbero camminare due persone di fronte. Nel lato, che guarda ad oriente, s'apre una porta ad arco, fiancheggiata da due torri: rimane in piedi quella a destra di chi entra, quadrata, in cui vi una capace e profonda cisterna. A sinistra vi sono di passo in passo delle piccole torri rotonde, simili ad altre, che si osservano dal lato sud, tutte dalla parte interna inserite nel muro. Questo, a sud, dalla parte esterna, fu rincalzato, da una specie di scarpata, per rinforzarne le fondamenta. Nell'angolo sud-ovest si eleva un'alta torre rotonda anch'essa fornita di cisterna, la cui acqua si scorge da un'apertura, fatta in tempi recenti, a colpi di scalpello. Nel grosso muro dell'antica cinta, attaccato a questa torre, si scorge a poca distanza una grande porta, simile a quella di ingresso. Da questa si accede nell'ala occidentale, aggiunta al castello nel medioevo. Dal lato nord l'antica cinta rivelata solo da una grande apertura, che mette nell'altra ala, aggiunta anche essa nel medioevo. Nelle aggiunte non vi sono torri. Il muro esterno sembra fuso nel bronzo, così appare saldo, e tutto di un pezzo. Alla porta principale, dall'esterno, si oppone, un rivellino in gran parte diruto. Anche una tale disposizione dell'entrata accenna all'antica scienza delle fortificazioni, e ci rimenda a tempi, anteriori a quelli dei Longobardi. Costruzione romana è anche il Cisternone, ampio locale, dalle mura e dalle volte solidissime, destinato a immagazzinare molte migliaia di ettolitri di acqua potabile. Non c'è dubbio che quella costruzione doveva provvedere nell'estate ai bisogni di quella parte della popolazione, che si era raccolta nella cinta murata, la quale si estende ai piedi del castello, poichè solo convogliando, per mezzo di un acquedotto le acque invernali, che scendono da Sassetano, e conservandole, si poteva avere abbondanza di acqua freschissima anche nei mesi caldi; giacche tutto quel colle, e gli altri circostanti, come accade nelle rocce calcaree, sono privi di sorgenti. Nessun monumento antico rimasto però in quel sito, tranne un bassorilievo, adattato a un'apertura nella parte inferiore della torre esterna nord-orientale. L'espressione infantile del viso, il vestimento, e le serpi strette nelle mani sembra che accennino a un Ercole, che si libera dai fastidiosi rettile mandati da Giunone per strangolarlo. Oggi, del Castello del Monte restano visibili le mura di cinta, la torre-mastio cilindrica, il donjon (di recente restauro e pertanto visitabile), una torre semicircolare e i ruderi delle stanze della nobiltà. All’interno delle mura, gli scavi archeologici condotti negli anni Ottanta e diretti dal prof. Marcello Rotili per conto del Dipartimento di Discipline Storiche dell'Università di Napoli "Federico II" hanno rinvenuto, oltre a monete e frammenti di affreschi, anche una necropoli, i cui arredi funerari sono oggi conservati nel Museo Irpino di Avellino. Questo monumentale complesso pluristratificato, posto in un contesto paesaggistico che consente la vista di un panorama suggestivo, è un’importante testimonianza storica e religiosa non solo per la comunità locale, bensì per l’intera Irpinia. Oggi, il Castello del Monte è per metà restaurato e si può visitare la Torre e gli scavi. Altri link per approfondimento: https://www.irpiniaworld.it/il-castello-de-lo-monte-di-montella/, https://www.montella.eu/20-informazioni/1451-il-castello-longobardo-montella,https://www.youtube.com/watch?v=hLIJKV0WLJE (video di Luigi Salzarulo), https://m.facebook.com/watch/?v=704424840133903&_rdr (video con drone),https://www.youtube.com/watch?v=8ktACkXnywQ (video di Pellicano Movies),
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Montella, https://comune.montella.av.it/index.php/accoglienza/da-visitare/, https://sistemairpinia.provincia.avellino.it/it/luoghi/castello-del-monte,https://it.wikipedia.org/wiki/Complesso_monumentale_del_Monte, http://www.castellidirpinia.com/montella_it.html, http://www.montellanet.com/montella/monumenti.asp?id=18&title=Il%20Castello
Foto: la prima è di annaluciac su https://www.tripadvisor.it/LocationPhotoDirectLink-g1575054-i76863951-Montella_Province_of_Avellino_Campania.html, la seconda è una cartolina della mia collezione
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