NARDO' (LE) - Torre del Fiume (o Quattro Colonne) in frazione Santa Maria al Bagno
Conosciuta inizialmente come Torre del Fiume di Galatena, o semplicemente come Torre Fiume, è oggi più comunemente nota col nome di “Quattro Colonne”. Torre Fiume era una vera e propria fortezza, un piccolo castello, a protezione di una ricca sorgente d’acqua dolce (che scorreva un tempo al lato della fortezza e oggi purtroppo è molto ridotta) dalla quale prende il nome. Oggi, rimangono solo i suoi quattro grandi bastioni angolari. Comunicava visivamente al sud con Torre dell’Alto Lido e a nord con Torre Santa Caterina. Fu costruita con lo scopo di vigilare affinché i corsari non si avvicinassero alla costa per rifornirsi di acqua potabile, indispensabile per le loro imprese. L’approvvigionamento d’acqua, per chi doveva restare in mare per molto tempo, rappresentava un problema vitale anche per corsari e barbareschi. Per questo motivo essi conoscevano perfettamente i punti della costa dove affiorava anche uno zampillo d’acqua che raggiungevano rapidamente e, dopo aver fatto rifornimento del prezioso liquido, proseguivano la loro caccia alle navi in transito nella zona oppure si preparavano a compiere attacchi alle popolazioni della costa, scegliendo il posto più favorevole e aspettando il momento più opportuno. Tutto ciò era ben noto alle autorità, le quali avevano previsto la costruzione di torri nelle vicinanze e in difesa delle sorgenti d’acqua potabile. Infatti, come riferisce il Coco, fu questo il motivo che nei 1568 spinse il Vescovo di Ugento a fabbricare Torre Mozza, detta anche “Torre Fiumicelli”. Per proteggere il fiume di Nardò, nei pressi di S. Maria al Bagno era stata eretta già nel 1565 la Torre dell’Alto Lido, ma questa costruzione ben presto si rivelò insufficiente allo scopo, in quanto era posta molto in alto e distante un paio di chilometri dalla sorgente. Fu questo il motivo che consigliò l’Università, il Vescovo e i nobili di Nardò ad edificare, proprio alla foce della ricca sorgente d’acqua, una vera fortezza, la cui sola vista doveva scoraggiare turchi e pirati del mare di accostarsi alla riva o addirittura di progettare razzie nell’interno. Il progetto della torre, straordinariamente dettagliato, redatto dall’architetto leccese Giovanni Perulli, incaricato dalla Sacra Regia Provinciale Audienza Hidruntina venne inviato nel 1595 dagli uffici napoletani e fu ricevuto dai mastri costruttori locali del clan Spalletta che ne redassero puntuali misurazioni. I lavori però iniziarono due anni dopo e si conclusero nel 1605. Finalmente la torre, completata, venne tenuta in efficienza nel 1606 e l’ultimo pagamento per i lavori fu incassato nel 1609 da Giovanni Vincenzo, essendo Angelo deceduto. Il peso maggiore per l’assistenza a questa fortificazione spettava alla città di Nardò, ma sappiamo anche che Galatone contribuiva con un quarto delle spese occorrenti al mantenimento di un numero adeguato di torrieri. Da lontano appariva come un vero e proprio baluardo inespugnabile, un piccolo castello più che una torre di avvistamento. I lati della torre misuravano circa 18 metri (72 palmi) con lo spessore murario alla base di quasi 9 metri (34 palmi). La struttura, composta da un corpo centrale a pianta quadrata completato da quattro torri scarpate, a pianta esagonale, si presentava maestosa e ben difesa dai suoi circa 22 metri di altezza (85 palmi), scandita da due cornici marcapiano e coronata da beccatelli che sorreggevano il cammino di ronda avanzato. Era inoltre dotata di caditoie per proteggere le aperture e l’ingresso avveniva dal primo piano servendosi di una scala in legno. Anche in questa torre il piano terra era occupato dalla cisterna, che garantiva l’approvvigionamento di acqua per i militari presenti. Anche se non ci sono resoconti sulle armi da fuoco presenti, si può ipotizzare che questa torre sia stata una delle meglio rifornite, sia per l’ampio terrazzo e le varie feritoie presenti, sia per il fatto che proteggeva una delle poche sorgenti di acqua dolce molto ambita per i rifornimenti dei pirati. Nella torre risiedevano stabilmente almeno due caporali che avevano il compito di controllare il mare ed avvisare tempestivamente sia le città dell’entroterra, sia le torri con cui comunicavano visivamente. Col tempo i pericoli provenienti dal mare diminuirono, e le attività di controllo della torre erano indirizzate verso gli atti di brigantaggio e contrabbando, soprattutto di sale. Non si sa precisamente quando la torre cominciò a crollare e non essere più usata ma molto probabilmente non furono attacchi dal mare a danneggiare la torre. Molto più probabile fu che qualche evento sismico abbia indebolito la struttura e il venir meno della manutenzione ne abbia causato la rovina. E' ipotizzabile che il crollo possa essere avvenuto a causa del famoso Terremoto di Nardò, che si verificò il 20 febbraio del 1743. Tra le due guerre la cortina muraria tra i bastioni angolari arrivava ancora al primo piano. Nel secondo dopoguerra la struttura interna fu svuotata ed usata per altri scopi, dapprima si insediò un albergo ristorante con palco e pista da ballo, il rinomato “Quattro Colonne Dancing“. Negli anni ’60 il luogo è stato il punto di riferimento del Jet set salentino e pugliese e si sono esibiti artisti di fama internazionale Domenico Modugno, Claudio Villa, Ray Charles, Celentano, Massimo Ranieri, Santo & Jhonny, Bobby Solo, Little Tony, I Platters ed altri. Attualmente il complesso fa parte di “Oasi Quattro Colonne”, continuando nell’attività di ristorazione, sala ricevimenti e music club (https://www.oasiquattrocolonne.it/). La torre, con quelle di Squillace e di S. Caterina, è soggetta a vincolo del ministero solo dal 1986, grazie alle segnalazioni del circolo culturale “Nardò Nostra”, che se ne occupò con una mostra itinerante e con una pubblicazione non più in commercio. Altri linki suggeriti:https://www.facebook.com/watch/?v=754973448434019 (video con drone), https://www.youtube.com/watch?v=wpEdEnqQWH4 (video di Visitando il Salento), https://www.youtube.com/watch?v=i8Y7ceFdUqQ (video di La Postilla), https://it.wikipedia.org/wiki/Santa_Maria_al_Bagno
Fonti: https://www.santamariaalbagno.info/turismo/cosa-vedere/le-quattro-colonne/#storia, https://torricostieredelsalento.com/torre-fiume-quattro-colonne/,https://www.lilianaimmobiliare.it/storia-delle-quattro-colonne/
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da https://www.oasiquattrocolonne.it/la-storia-delle-quattro-colonne/
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