CIVIDALE DEL FRIULI (UD) - Castello Canussio
Situato
su via Niccolò Canussio, in borgo San Domenico nell’area settentrionale
della città, oggi restituito al suo antico splendore, il Castello
Canussio è di estrema importanza per la ricostruzione storica
dell’intero circuito murario di Forum Iulii, fondata intorno alla meta
del I secolo a.C.da Giulio Cesare che l’aveva scelta per la sua
interessante posizione geografica, al centro di un importante crocevia.
Questo edificio, considerato il più ampio complesso architettonico di
epoca tardo antica appartenne, fin dal dodicesimo secolo fu abitato dai
nobili Canussio (il cui nome rivive nella piccola comunità di Canussio
di Varmo, nel Medio Friuli), qui rifugiatisi come molte famiglie guelfe
nello stato patriarcale di Aquileia. Alla fine dell’Ottocento, passato
in proprietà al barone austriaco Dionigi Craigher, fu ristrutturato con
l’aggiunta di elementi neogotici, di torrette e di merlature ghibelline,
come è documentato dalle foto d’epoca. Dagli anni cinquanta del
Novecento, l’edificio fu adibito a diversi usi pubblici: da scuola
elementare a caserma dei carabinieri. Negli anni novanta, il palazzo,
riacquistato dalla famiglia Canussio dopo cent’anni, fu sottoposto a un
radicale intervento di recupero architettonico per riportarne in luce le
superstiti strutture originarie. Gli scavi archeologici, qui effettuati
a più riprese, tra il 1991 e il 2000, su iniziativa della famiglia
Canussio e sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni
Archeologici del Friuli Venezia Giulia, portarono alla luce, intatta, la
successione edilizia delle difese cividalesi per una estensione di
45-50 metri, visibile nelle stanze interne attraverso lastre di vetro e
nel giardino esterno. La prima e più antica fase della cortina muraria è
quella più interna con torre quadrangolare; gli ultimi studi ipotizzano
di inquadrarla all’età tardo-repubblicana (I secolo a.C.), in
coincidenza con la costituzione del forum della città romana e correlata
all’opera di fortificazione ricordata nella famosa epigrafe di
Tricesimo (conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Cividale del
Friuli). Di questa prima cortina, munita di una torre rettangolare, di
cui sono state rinvenute diverse porzioni in vari luoghi della città,
attualmente è visibile solamente il lungo tratto (sopraccitato)
all’interno della proprietà Canussio; essa partiva a sud-ovest del
monastero di San Francesco, proseguiva a nord tenendosi a una distanza
di circa trenta metri da una roggia artificiale (già esistente in età
medievale) e a est correva parallela al rio Emiliano. L’esistenza in
questa parte della città di un muro di fortificazione è testimoniata
dalla descrizione di Niccolò Canussio alla fine del quindicesimo secolo,
nel suo "De restitutione patriae" (Udine 2000, pp. 40-41), che così
recita: "…un muro di enormi dimensioni che, partendo dalla chiesa di San
Silvestro, dopo aver circondato ininterrottamentela città a occidente,
ha termine alle rupi del Natisone, dove si trova l’importante convento
di San Francesco.”). Per il successivo potenziamento delle mura, con
l’aggiunta di due torri poligonali (quella occidentale visibile nel
giardino, quella orientale, avente al centro un pozzo cisterna
utilizzato fino in epoca recente, si trova all’interno dell’edificio),
si propone la datazione all’avanzato V secolo o all’età gotica, quando
Cividale acquistò un rinnovato ruolo strategico che la portò a divenire
quel caput Venetiae (cioè capitale della X Regio Venetia et Histria),
ricordato da Paolo Diacono. Le indagini archeologiche hanno restituito
anche una grande quantità di reperti (ceramiche, vetri e metalli) di
epoca romana e rinascimentale, depositati presso il Museo Archeologico
Nazionale di Cividale; con buona parte di questo materiale, circa 500
manufatti, è stata allestita una mostra didattica nelle sale del museo
cittadino. Il Castello è oggi sede della prestigiosa Fondazione Niccolò
Canussio, un Istituto scientifico di Ricerca sul mondo antico di respiro
internazionale, dedicato a “Niccolò Canussio”, umanista e storico
cividalese di prima grandezza nel panorama friulano del 1400. Autore del
“De Restitutione Patriae”, volle, con quest’opera, difendere la
millenaria memoria storica della città di Cividale che la portò ad
essere una delle primissime sedi universitarie in Italia. Nell’avanzato
quinto secolo o nell’età gotica, quando Cividale acquistò un rinnovato
ruolo strategico che la portò a divenire "caput Venetiae" ( cioè
capitale della X Regio Venetia et Histria), quest’opera di
difesa fu potenziata all’esterno con opere di rinforzo, che portarono lo
spessore delle mura a oltre 2,50 metri e con l’erezione di torri
poligonali, due delle quali visibili nella proprietà Canussio: una
poligonale scoperta all’esterno (nel giardino), l’altra interna a base
quadrilatera con bastione triangolare. Esse si aggiungono alle altre
torri, aventi la stessa forma e struttura, rinvenute nel tempo a
Cividale: nel 1961 a sud della piazza Alberto Picco, a una distanza di
circa 120 metri dalla torre esterna del palazzo Canussio, e di recente
nell’angolo estremo del cortile della trattoria “Il Fortino”. Tutte
appartengono al lato settentrionale e occidentale del potenziamento
difensivo della prima recinzione urbana. Un’ulteriore cinta di mura, più
esterna, visibile sul retro del palazzo e attribuibile all’età gotica o
bizantina, correva parallela all’antico circuito, a una distanza di
20-25 metri ed era collegata a esso da un acciottolato. Questo sistema
difensivo, una specie di “antemurale” riscontrabile sul lato
settentrionale della città sino alla sponda del Natisone, è attestato
anche ad Aquileia, a Verona e a Brescia. Il lato orientale della città
continuava a essere protetto dalla cinta originaria con torri. Questa
cinta muraria esterna, restaurata in età basso-medioevale e poi in parte
inclusa nelle mura cosiddette “venete”, si inseriva in quel sistema
fortificato del confine orientale dell’Italia contro la crescente
pressione dei popoli invasori: il "Vallum Alpium Iuliarum", un intero e
poderoso muraglione, che correva da Tarsatica (Fiume) lungo i rilievi
carsici e le Alpi Giulie fino alla Carinzia, articolandosi in castelli
nei punti di maggiore interesse strategico. E Cividale, a partire dalla
seconda metà del V secolo, con il trasferimento della sede del
governatore della Venetia et Histria, dovette assumere un ruolo
strategico molto importante fino a divenire la caput Venetiae.
All’arrivo dei longobardi (568 d.C.), la città, come ricorda Paolo
Diacono, mostrava ancora l’aspetto di castrum, probabilmente dovuto alle
sue strutture difensive, che, come risulta dai dati archeologici
rinvenuti nella proprietà Canussio, non dovevano presentare segni di
degrado. I lavori di ristrutturazione del’edificio, successivi alle
campagne di scavo, sono stati condotti con l’intenzione di mantenere a
vista l’antica cinta muraria di Cividale, definita da Michele della
Torre “muro di Cesare”, spina longitudinale dell’intero complesso
architettonico. Pertanto la conservazione delle strutture edilizie e
architettoniche, in particolare quelle di epoca romana, è stata affidata
alla copertura di lastre in cristallo, che permettono la visibilità
fino a una profondità di cinque metri dal piano di calpestio. La torre
rettangolare interna con sperone triangolare e quella poligonale
esterna, affiancata da un gradevole “prato all’inglese”, sono i pezzi di
maggior interesse per le visite guidate. Alcune strutture murarie e
altri manufatti edilizi di epoca tardo-antica, altomedioevale e
rinascimentale, dopo essere stati sottoposti a un attento studio, sono
stati ricoperti da una pavimentazione in pietra d’Istria. Le
strutture architettoniche in elevazione, altomedievali e romaniche
(ovvero quelle non poggianti sul lungo tratto delle mura romane) oggi
insistono su una sottofondazione di cemento armato, idonea per una
perfetta stabilità. L’aver riportato a vista tutte le strutture in
pietra dell’intero edificio ha anche valorizzato quegli elementi
architettonici esterni di epoca rinascimentale, dovuti alla scuola
del Palladio, come pure quelle arcate tardo antiche, che
costituivano il solarium dell’edificio, ricoperte con fregi a forma di
ogiva nella rielaborazione neo gotica dell’Ottocento. Il recupero
architettonico della proprietà Canussio permette di leggere molti secoli
della storia urbana di Cividale: dall’epoca romana e tardoantica a
quella medioevale e rinascimentale, dalla ristrutturazione ottocentesca a
quella successiva al terremoto del 1976. Nel palazzo, dal 1998 al 2012,
si sono svolti quattordici convegni internazionali, organizzati dalla
“Fondazione Niccolò Canussio” per promuovere gli studi sul mondo antico
nelle loro espressioni storiche, letterarie, artistiche e culturali, cui
hanno dato il loro contributo scientifico illustri docenti di storia e
di letteratura antiche delle più prestigiose università italiane ed
europee. La Fondazione è dedicata all’umanista e storico Niccolò
Canussio, figura di prima grandezza nel panorama friulano del XV secolo.
Il Canussio è colui che seppe difendere, nella sua opera "De
Restitutione Patriae", la città di Cividale da chi, al soldo della
Serenissima, voleva spogliarla di una millenaria eredità culturale, che
l’aveva portata ad essere nel IX secolo una delle otto città italiane
sede delle Scuole Superiori volute da Lotario e nel XIV secolo una delle
primissime sedi universitarie in Italia. Annualmente, in estate, il
palazzo fa da sfondo agli spettacoli del Mittelfest, una delle più
prestigiose vetrine della prosa, della musica e della danza dell’area
Mitteleuropea: in questa occasione il cortiletto interno della proprietà
è mirabilmente illuminato allo scopo. Di recente, grazie a un accordo
tra l’Amministrazione Comunale e la famiglia Canussio, il piano terra
del palazzo può essere adibito a sede per celebrazione di matrimoni
civili. Il futuro del palazzo va visto in una sempre più stretta
integrazione con la vita artistico-culturale della città di Cividale:
sarà disponibile ad ospitate manifestazioni di rilievo in una
impareggiabile cornice di discrezione e di austerità e potrà essere
inserito in un circuito di visite guidate ai siti museali e monumentali.
Altri link proposti:
https://www.archeocartafvg.it/portfolio-articoli/cividale-del-friuli-ud-forum-iulii-in-casa-canussio/,
https://www.turismofvg.it/dimore-storiche/castello-canussio,
https://friuli.vimado.it/piazze-palazzi-castelli-dimore/il-castello-canussio-a-cividale-del-friuli/
Fonti:
testo di Maria Visintini su https://castellocanussio.it/il-castello/,
https://consorziocastelli.it/icastelli/udine/copy_of_buttrio
Foto:
la prima è presa da https://storico.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Menu-Utility/Immagine/index.html_648581852.html, la seconda è presa da
https://consorziocastelli.it/icastelli/udine/copy_of_buttrio
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