PALOMBARA SABINA (RM) - Castello Savelli
Intorno all'anno Mille, conseguentemente alla minaccia delle invasioni barbariche, molti centri abitati subiscono il fenomeno dell'Incastellamento, ovvero l'agglomerarsi di popolazioni rurali sparse intorno ad un castello, o rocca, costruito sulla cima di un monte. Palombara non fu da meno: già intorno al 900 venne edificata una prima torre d'avvistamento, attorno alla quale, intorno all'anno 1000, venne edificato il palatium. Furono gli Ottaviani ad edificare il primo nucleo del maniero sull’altura principale del borgo: esso aveva pianta quadrata ed occupava circa un ettaro di superficie. Già da allora la costruzione appariva molto possente, disponendo di mura perimetrali spessi due metri. Nel castello furono sottoscritti importanti documenti storici (il Conte Ottaviano nel 1111 firmò l’atto di restituzione a favore dell’abate di San Giovanni) e si verificarono eventi politici dalle grandi conseguenze (arresto nel 1180 dell’antipapa Innocenzo). Dopo essere appartenuto ai Conti di Palombara, il castello venne ceduto verso il 1250 ai Savelli e precisamente a Luca, nipote di Onorio III che diede il via a tutta quella serie di pontefici che favorirono con ogni mezzo l’ascesa al potere dei propri familiari (il nepotismo). Anche un altro papa, Onorio IV, al secolo Giacomo Savelli che nel 1285 proprio in questo castello confermò il proprio testamento, favorì i Savelli che per tutto il XIV sec. indisturbati fecero il bello ed il cattivo tempo. Ad essi sono dovuti i lavori di ampliamento del fortilizio, consistenti nell’aggiunta delle altissime murature e dell’alta torre quadrangolare – tra le più alte del Lazio. Degna di nota e rarissimo esempio in Italia è la profonda galleria che parte dal castello e collega questo ad una delle porte del paese. La galleria, detta anche di “soccorso”, lunga oltre 80 metri è percorribile in due sensi, uno coperto con profonde feritoie, ben 37, che garantivano agli arcieri e balestrieri una formidabile difesa, e l’altro posto sopra la galleria, scoperto ma protetto da merlature. Le stanze del castello ospitarono una delle più importanti sessioni del Tribunale Ecclesiastico nel processo italiano contro i Templari (1310); vi trovò rifugio Benvenuto Cellini (1532) e vi nacque la Venerabile Virginia Savelli Farnese (1602), fondatrice delle Oblate Agostiniane di Santa Maria dei Sette Dolori. Dopo alterne vicende, i Savelli vendettero il castello ai Borghese nel 1637; nel 1893 ne presero possesso i Torlonia e solo nel 1949 passò agli Cesarini Sforza. L’amministrazione comunale palombarese l’ha acquistato nel 1971 per farne un centro culturale.
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