PESCINA (AQ) - Castello di Roca Vecchia
Nel 1185 il conte di Celano era il feudatario di Pescina. Con tutta probabilità la prima torre in muratura risale all’epoca della dominazione Normanna. Durante gli anni della lotta per le investiture, tra il Papa e l'Imperatore, i Marsi appoggiarono il Papa e cosi subirono la vendetta dell'Imperatore che distrusse e incendiò quasi tutti i castelli della zona, compresa Rocca Vecchia (Pescina). Successivamente, nell'anno 1232, Federico II emanò un decreto imperiale che invitava i pescinesi a riattare ed ampliare il proprio castello. Con l’avvento degli Angioini Pescina divenne proprietà, intorno al 1315, del francese Ugone del Balzo (de Beaux di Provenza). A questo successero nuovamente, dopo vari stravolgimenti, i conti di Celano. Agli Acclozamora seguirono i Piccolomini, i Peretti, i Savelli e gli Sforza-Cesarini che tennero Pescina fino all’abolizione della feudalità. Il disastroso terremoto del 1915 distrusse quello che restava del castello e dell’antico abitato sul colle. Oggi dell’antica fortificazione restano due torri affiancate, una cimata e l’altra diroccata. La torre superiore ha forma pentagonale. La torre inferiore, posta probabilmente a difesa dell’abitato sottostante, ha invece forma rettangolare ed è visibilmente meno alta ma più tozza. Tipologicamente possiamo parlare di un castello recinto, uno dei molti presenti in una regione montuosa quale è l’Abruzzo.
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