mercoledì 12 dicembre 2012

Il castello di mercoledì 12 dicembre





SILIQUA (CA) – Castello dell’Acquafredda (o del Conte Ugolino)

Edificato dai Pisani intorno al 1215 in posizione strategica, su una collinetta vulcanica da cui controllava l'accesso dal Cagliaritano verso la ricca città mineraria di Iglesias (argento, zinco e piombo), è forse il più scenografico di tutta la Sardegna. Il suo nome deriva probabilmente da una sorgente d’acqua fresca che ancora oggi sgorga tra gli anfratti rocciosi. Intorno al 1257 divenne proprietà della famiglia pisana dei conti Donoratico della Gherardesca, nel periodo della Sardegna Giudicale, durante il quale fu forte l'influenza Pisana nell’isola. Della costruzione principale, che aveva una pianta a U, restano alcuni muri con merlature e feritoie, su cui si possono vedere alcuni stemmi scolpiti, tra cui l'aquila della famiglia della Gherardesca. Il più famoso proprietario del castello fu il celeberrimo Conte Ugolino, citato da Dante nella Divina Commedia nell'atto di cibarsi dei suoi figli (XXXIII° canto dell'Inferno), una leggenda, quella del cannibalismo del Conte, che fu poi smentita da successivi studi scientifici sulle sue ossa e dovuta alle tristi vicende familiari. Considerato traditore dai ghibellini, guidati dall'arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini, venne infatti rinchiuso nella Torre della Muda, di proprietà dei Gualandi, a Pisa, una durissima prigione per lui, i figli Gaddo e Uguccione, e i nipoti Anselmuccio e Lapo, dove morì di fame nel 1288. Invece, una tradizione locale fa ritenere che il conte Ugolino sia stato imprigionato nel castello di Acquafredda nella torre della fame, dove sarebbe morto dopo un anno. Il castello divenne proprietà della Repubblica Pisana per passare, dal 1326 al 1410, in mani Aragonesi e in seguito a diverse famiglie feudali, ma non venne più abitato e cadde progressivamente in abbandono. Venne riscattato dal Re di Sardegna Vittorio Amedeo III di Savoia nel 1785. La struttura difensiva del maniero è piuttosto complessa e si sviluppa su più livelli, sulla vetta a 256 metri s.l.m. c'è il cuore della struttura, cioé il Mastio centrale ovvero l'abitazione del castellano, cui si accedeva attraverso un ponte levatoio. Aveva due livelli più la sottostante cisterna, rimangono ancora in piedi i prospetti a nord-ovest e sud-est, che si ergono per 20 metri d'altezza con i loro merli guelfi. Di fronte al mastio svetta ancora possente la Torre di Guardia (248 metri s.l.m.), che i locali chiamano Torre de s'impicadroxiu (Torre dell'impicco), un nome sinistro che molto dice sull'uso della torre stessa probabilmente come prigione. A circa 200 metri s.l.m. svetta la poderosa struttura muraria della quadrangolare Torre Cisterna che ha la caratteristica di rimanere isolata rispetto alle altre strutture difensive. Inutile dire l'importanza che doveva avere l'acqua per la vita del castello e della sua guarnigione. Sito a circa 154 m s.l.m., il Borgo militare era protetto da un'alta cinta muraria e difeso da tre torri, due delle quali sono ormai andate ditrutte, nell'unica rimanente si può leggervi la struttura su 3 livelli e solai in legno. Nel borgo alloggiavano i soldati, si trovavano i magazzini del castello, che contenevano dalle armi alle scorte alimentari. Probabile anche la presenza di una chiesa (di Santa Barbara), mai però confermata. L'ascesa al castello è abbastanza agevole, anche se è praticabile solo a piedi. Con un decreto legge del 1993, il sito denominato“Domo Andesitico di Acquafredda”, è stato istituito a Monumento Naturale. Alla base del colle che ospita il Parco naturale e archeologico del Castello di Acquafredda vi è un'ampio bosco nel quale sono stati allestiti dei tavoli picnic. Vi è anche un chiosco bar-noleggio mountain bike e un’area sosta per camper. Il sito è gestito dalla Cooperativa Antarias di Siliqua. Il castello ha un suo sito web: http://www.castellodiacquafredda.it, inoltre si possono trovare altre notizie anche al seguente link: http://www.comune.siliqua.ca.it/Menu.php?menu=2321

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