sabato 8 dicembre 2012

Il castello di sabato 8 dicembre





CAPRIATA D’ORBA (AL) – Torre del Castelvecchio

Gli imponenti ruderi della torre del "Castel Vecchio" sono i resti di una fortificazione già esistente in epoca altomedievale, e sorta, con ogni probabilità, prima del centro abitato. Capriata è infatti il punto di arrivo, in vista del torrente Orba e della pianura, di quella catena di torri che, partendo da Parodi, in linea quasi retta attraverso la torre del Gazzo (oggi S. Cristoforo), Monte Colma, Albarola, proteggeva già in epoca carolingia ( se non dai tempi bizantini) le valli dell'Orba e del Lemme dalle sgradite sorprese provenienti dal mare (invasioni saracene) e dal nord, all'epoca dell'avanzata longobarda. Del castello rimane comunque poco, a parte alcuni informi tratti di muraglia, la torre (antico mastio), alta e quadrata, massicia anche come spessore di muraglie che restringono di molto la canna, secondo una tipologia tutt'altro che frequente nella zona. Oggi in precarie condizioni di conservazione, è di proprietà comunale. Il borgo di Capriata fu possesso nel 1143 dei marchesi del Bosco, di stirpe aleramica. Oggetto di mire espansionistiche del comune di Alessandria, si diede a Genova nel 1218. Assediato e distrutto dagli alessandrini nel 1228 (nell’occasione, gran parte del territorio venne incendiato, il Castelvecchio demolito, gli abitanti trucidati e perfino i cadaveri furono riesumati dalle tombe ed impiccati !!), tornò in mano genovese due anni dopo. Risale al 1272 la costruzione delle mura di cinta, di cui ancora oggi sono visibili i bastioni, e delle relative porte d’accesso al paese. Nel 1317 entrò a far parte del Ducato di Milano, poi fu di nuovo sotto il dominio di Genova (1412) che nel 1418 lo cedette ai Marchesi del Monferrato. Devastato dai francesi e poi dagli spagnoli durante la guerra di successione del Monferrato (1648), fu annesso ai domini sabaudi nel 1708, passaggio ratificato dal trattato di Utrecht nel 1713.  Intorno al 1860 Capriata venne aggregata alla provincia di Alessandria e alla corte di Casale Monferrato. In questi anni furono abbattute le tre porte d’accesso alla città, così come era già avvenuto precedentemente per diversi tratti delle mura e per il castello, al fine di recuperare materiale da costruzione per le abitazioni civili.

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