sabato 15 dicembre 2012

Il castello di domenica 16 dicembre






FOMBIO (LO) – Castello Douglas Scotti

Fu edificato da Alberto Scotti, signore di Piacenza che nel 1299 aveva acquistato il feudo di Fombio, agli inizi del sec. XIV, in posizione dominante sulla bassura fluviale del Po. Uno degli obblighi dell’infeudato era proprio quello che dovesse erigere un castello, dove potessero trovare ricovero gli abitanti in caso di guerra.  Un precedente fortilizio, noto come il "castellazzo", sorgeva invece a nord del paese; di esso restano solo dei ruderi presso un cascinale verso Codogno. La storia secolare del Castello Douglas Scotti è indissolubilmente legata alle vicende di Fombio e, anche se ora appare in uno stato di trascuratezza, in passato è stato il fulcro di vicende storiche rilevanti per l’intero Basso Lodigiano. Dal punto di vista architettonico l’edificio è caratterizzato da possenti mura in mattoni, con pianta ad “U” rivolta a mezzogiorno. Dei fossati e del ponte levatoio un tempo esistenti non restano che vaghe tracce, seppure sia possibile immaginarne le fattezze grazie alle linee di demarcazione ancora presenti. Nel corso dei secoli il nucleo centrale del ‘300 subì numerosi rimaneggiamenti, sopratutto apportati nel XIX secolo, i più evidenti dei quali sono rappresentati dall'ampio porticato che si affaccia sul cortile d'onore e la veranda che collega le due ali del castello. Nelle sale interne, fra vari elementi architettonici, di particolare pregio è un soffitto a cassettoni lignei risalente al XV secolo nonché i locali di ingresso al pian terreno ove ancora si conservano sui soffitti e su alcune pareti affreschi del XVII secolo. Degno di nota è anche un camino in pietra quattrocentesco, recante lo stemma degli Scotti. I locali dell'ingresso, al pianterreno, conservano nei sottarchi a alle pareti tracce di affreschi (grottesche e figure allegoriche) di buona fattura, risalenti probabilmente al XVII secolo. Sono interessanti da vedere anche i vasti sotterranei del castello coperti da ampie volte a botte in mattoni. Il castello fu teatro di numerose vicende belliche, come ad esempio nel 1314 Galeazzo Visconti, signore di Piacenza, con parte del suo esercito, temendo che la città venisse presa dai guelfi stanziati a Fombio se ne impadronì e lo incendiò, facendo prigionieri gli abitanti. Agli inizi del '500 fu invece dato alle fiamme dai Landi, nel più ampio scenario delle battaglie tra guelfi, schieramento al quale appartenevano gli Scotti feudatari di Fombio, e ghibellini. Successivamente il maniero divenne oggetto di contesa anche dei Trivulzio di Retegno, contrappostisi alla signoria fombiese degli Scotti.  Il castello è soprattutto noto per aver fatto da sfondo alla nota “battaglia di Fombio”. Tale scontro armato è ancora ricordato con accenti forse ingiustificatamente epici, tuttavia il combattimento che vide fronteggiarsi, nel paese e nelle sue immediate adiacenze, un’avanguardia di quattromila granatieri francesi al comando del generale Lannes ed un manipolo di austriaci è menzionato come evento-simbolo per il fortilizio fombiese: sciamati nel Lodigiano dopo aver superato il Po, i transalpini si trovarono ad affrontare un gruppo di austriaci al comando del generale Lipthay che, disperatamente, tentarono di arginare l’arrivo dell’esercito nemico. Penalizzati però da una difesa male organizzata e da un esiguo numero di effettivi, questi ultimi furono agevolmente messi in fuga dai soldati napoleonici, riparando nel vicino paese di Pizzighettone, mentre i Francesi riuscirono a raggiungere Codogno. L'edificio, attualmente di proprietà comunale, è stato recentemente restaurato nella sua parte aperta al pubblico.

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