venerdì 17 novembre 2017

Il castello di venerdì 17 novembre







CEPAGATTI (PE) - Castello Marcantonio e Torre Longobarda

La torre ed il castello furono edificati durante la dominazione longobarda sulle basi di una villa romana preesistente: due mondi e due grandi storie si sarebbero così in qualche modo fuse per restituirsi ad oggi quali simbolo del paese. Allora il castello era un punto di passaggio fondamentale e chiunque si recasse di qui doveva pagare una sorta di pedaggio, tanto che la leggenda popolare vuole che dal “ci pagate”, proveniente dalle voci della guarnigione del forte, derivi l’attuale nome di Cepagatti. Secondo altre ipotesi le origini del nome si possono far riferire ai termini latini captus pagus (villaggio conquistato), cis pagus teatis (villaggio al di qua di Teate “Chieti”), o ancora alla parola “ceppaia”, che starebbe ad indicare un luogo ricco di fascine di rami secchi. Oggi però di quell’epoca resta di originale solo il torrione quadrato meglio conosciuto come la Torre Alex, dal nome di uno dei signori di Cepagatti della famiglia dei Valignani, che fu in epoca successiva inglobato in un’altra costruzione fino a prendere le caratteristiche odierne. La Torre Alex, probabilmente risalente al VI – VII secolo, dalle possenti mura larghe 3 metri e con i suoi 24 metri d’altezza, sovrasta tutta la zona circostante ed è il simbolo del paese di Cepagatti. Fu realizzata quale presidio dell’incrocio viario, nascendo dunque già in epoca bizantina quale punto di difesa del porto di Aternum (Pescara). Si vuole come torre di segnalazione allineata con l'altra sita, un tempo, in località Forca di Penne. Costruita in laterizio, si alza su quattro livelli e si conclude con un camminamento perimetrale e vano centrale con tetto a quattro falde, realizzato nel corso del XX secolo. Fino a questa data, il camminamento era a cielo aperto e protetto da merli. La torre è fondamentalmente legata al Castello Marcantonio, che fu ampiamente rimaneggiato nel 1346. Di proprietà degli Angioini, Isabella di Lorena assegnò il feudo a Chieti. Il castello nel XVIII secolo è stato ristrutturato e ha mantenuto la conformazione rinascimentale, con merlature e beccatelli. Ha pianta rettangolare ed è collegato alla torre con un arco urbico decorato da merli. Il palazzo baronale ha una cornice marcapiano con oblò di varie pietre preziose di diverso colore. L'interno ha una grande sala centrale e arcate a tutto sesto. In questo angolo dove il tempo ha lasciato la sua decisa impronta, si sono susseguite le vicende delle famiglie feudatarie del paese, la più importante delle quali fu proprio quella dei succitati Valignani, i quali ereditarono il feudo nel 1458 per successione di Antonio Profeta. La famiglia abitò il castello per circa quattro secoli contribuendo ad arricchire il paese e tutto il territorio circostante, modernizzandone l’economia attraverso il disboscamento dell’area e la concessione di  terreni ai contadini. Nel 1632 divenne signore di Cepagatti Alessandro Valignani, al quale quasi certamente fa riferimento il nome della Torre. Alla sua morte il feudo passò prima a Giacomo e poi a Federico, cui si può ricondurre la lapide datata al 1730 e conservata nell’atrio nel castello sulla quale si cita ad un restauro avvenuto proprio in quell’anno in occasione delle nozze di una delle figlie di Federico con il Duca Don Cesare Monticelli Della Valle. All’epoca di Federico inoltre risale uno dei periodi più floridi dal punto di vista culturale, dato che il marchese fu un illustre membro dell’accademia dell’Arcadia e, sotto lo pseudonimo di Nivalgo Aliarteo, fondò a Chieti nel 1720 la colonia “Tegea”  dell’Arcadia Romana, nella quale furono chiamati a raccolta i principali esponenti dell’aristocrazia e della cultura del capoluogo teatino. Anche Cepagatti dunque, in quanto feudo dei Valignani, dovette di sicuro subire l’influenza di un periodo così vivo e pieno di fermenti culturali. Per eredità infine, dal momento che Federico morì senza figli maschi, il castello passò ai Della Valle che furono i suoi legittimi successori visto il matrimonio di Anna Ninfa, una delle figlie di Federico, con uno degli esponenti della succitata famiglia. Attualmente la struttura, di recente restaurata con cura e molta attenzione riservata alla valorizzazione storica, appartiene alla famiglia Marcantonio che l’acquistò nel 1904 nella persona di Camillo a nome dei figli Ireneo e Nicola. La storia millenaria del castello è raccontata dalle opere murarie che testimoniano l’evolversi della struttura nel corso dei secoli. Il castello, infatti, sorge sui resti di una villa di epoca romana e ne ha conservato intatte le cisterne e le mura inferiori, mirabile esempio di “opus reticulatum”. Il corpo principale, oggi articolato su quattro livelli con una superficie totale di circa 1.600 mq, ha subito nel corso del tempo diversi restauri che ne hanno preservato l’autenticità. Oggi l'edificio è stato riconvertito al fine di poter ospitare cerimonie, matrimoni o incontri d’affari dove è possibile respirare la storia ad ogni angolo, in un’atmosfera unica ed affascinante.. L’arco che collega la torre al castello, una delle dimore storiche più belle di questa zona d’Abruzzo, era l’antica porta di accesso al paese. Completa la struttura la suggestiva chiesetta di San Rocco, costruita dai Valignani per ringraziare il Santo di averli salvati dalla peste del 1657. Recentemente, durante lavori di scavo nei pressi della torre, sono state scoperte grandi anfore olearie romane. Altro link suggerito:https://www.youtube.com/watch?v=PAGHSptrWYQ (video di Matrimonio.com).


Fonti: http://www2.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=torrepe&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuTorr4792&tom=792, https://it.wikipedia.org/wiki/Cepagatti, http://www.castellomarcantonio.it/index.php (sito web ufficiale), http://www.tesoridabruzzo.com/cepagatti-feudo-della-storia-dabruzzo/#sthash.MaQaOICA.dpbs

Foto: la prima è presa da https://cdn0.matrimonio.com/emp/fotos/9/0/2/7/810-7979_2_149027.jpg, la seconda è presa da https://www.mondimedievali.net/Castelli/Abruzzo/pescara/cepagat01.jpg; infine, la terza, relativa alla sola torre, è presa da http://www.regione.abruzzo.it/#  

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