venerdì 24 novembre 2017

Il castello di venerdì 24 novembre






PETTINEO (ME) - Castello dei Ventimiglia

Le prime notizie storiche riguardanti Pettineo risalgono al XIII secolo, quando re Manfredi di Sicilia concesse a Manfredi Maletta, camerario del regno di Sicilia, il casale Pectineum. All'epoca del Vespro (1282) Pettineo ritornò al demanio regio. In seguito re Federico III di Aragona intese beneficiare quanti gli si mostrarono devoti durante la guerra del Vespro e volle anche legarli maggiormente alla corona con ricche concessioni di feudi. Così l'11 febbraio 1300 concesse Pettineo ad Alanfranco di San Basilio. Questi nel luglio 1299 si era distinto nella battaglia di Capo d'Orlando fra la flotta siciliana, che fu disfatta, e la flotta aragonese. Nel 1332 Pettineo entrò nel vasto territorio della contea di Geraci, a seguito della permuta avvenuta fra Alanfranco di San Basilio e Francesco Ventimiglia conte di Geraci. Dopo vari passaggi feudali per le note vicende di confische e alienazione, Pettineo passò in dominio a varie famiglie: Alagona, Cardona, Ansalone, Ferreri, Gomez de Silvera, Lanza, Valguarnera, e infine ai conti di Prades. Nei primi anni del Trecento il piccolo casale venne trasformato in abitato fortificato. Alanfranco di San Basilio edificò un castrum per la difesa dei vassalli, oltre che come simbolo dell'autorità. Alla fine del Medioevo Pettineo si presentava come un borgo fortificato, dominato dal castello, una cinta muraria, su cui si aprivano delle porte di accesso, e qualche emergenza monumentale: la chiesa Madre, il monastero di San Marco delle monache Benedettine, la chiesa di San Nicolò lo Proto. Attorno al castello, secondo una consueta tipologia medievale e seguendo le naturali curve di livello, si sviluppava il tessuto urbano in un sistema viario di vicoli e cortili. Il tessuto edilizio era composto principalmente di case solerate, sala e camera sopra un catoio (piano basso seminterrato). Alla fine del Quattrocento, e poi per tutto il Cinquecento-Seicento, avvenne un totale rinnovamento del paese. Anche se l'impianto del paese restava sostanzialmente quello medievale, sorsero nuovi fabbricati e numerose chiese: Matrice (riedificata), San Luca (abbazia 1514), San Marco (monastero, riedificato nel 1593), San Michele Arcangelo, Sant'Oliva, Maria SS. d'Itria, Madonna della Catena, San Sebastiano, Santa Caterina, Sant'Antonio Abate, San Francesco (convento dei Cappuccini 1579), Maria SS. dei Poveri, San Nicolò Magno, Santo Stefano (ossia Crocefisso), Santa Marina, Maria SS. della Pietà. Cominciarono a circolare insieme alle famiglie facoltose messinesi e palermitane (Ruffino, Sanchetta), richiamate sul posto dalle nuove occasione di reddito, numerosi operatori delle arti: intagliatori del legno e della pietra, pittori, scultori e architetti. Fiorirono botteghe di artisti, in cui spiccava il pittore Nicolò da Pettineo, noto per aver dipinto la tavola: Madonna col Bambino tra angeli musicanti, della Galleria Regionale della Sicilia (Palazzo Abatellis, Palermo), firmata e datata 1498, e altre opere che si trovano a Termini Imerese, Ciminna e Castelvetrano. La rocca si eleva su una cresta a man dritta del torrente di Tusa verso cui presenta una ripida scarpata che rigira con non minore pendenza verso sud. Le prospezioni effettuate nel 1981 individuarono un vasto recinto entro cui sorgono le fabbriche castrensi che costituiscono il lato occidentale a nord-est del castrum propriamente detto, un torrione quadrangolare su quattro livelli di piano. Il piano terreno coperto a botte presenta estradosso con tracce di pavimentazione in cocciopesto; i superiori, solai in legno, travi a vista su mensole e dormiente annegato nelle fabbriche. Due rampe sovrapposte risparmiate nello spessore murario collegano la prima alle successive elevazioni. Sul fronte nord portale a bugne e, al piano nobile, tracce di balconi su mensole e vani provvisti di mostre frontonate. Al piano terra, feritoie strombate verso l’interno. Corpi di fabbrica, nel definire il perimetro, cingono una corte chiusa. L’affresco sulla volta della Chiesa Madre di Pettineo (XVIII – XIX sec.) ricostruisce idealmente il complesso, fondandosi su dati che la tradizione ancor viva nel popolo tramanda; il dipinto rappresenta la torre di sud-ovest provvista di una copertura a volta emisferica. Altri link consigliati: https://www.youtube.com/watch?v=xVgBkIAjtg8 (video di Bella Sicilia), http://www.vallehalaesa.com/photogallery/pettineoP1.html (ricco di foto del paese), www.drepanon.org/public/PETTINEO.pdf


Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Pettineo_(Italia), http://www.icastelli.it/it/sicilia/messina/pettineo/castello-di-pettineo

Foto: la prima è presa da http://www.icastelli.it/uploaded/castelli/1299319850.jpg, la seconda è di Elio Maria Adamo su http://www.foto-sicilia.it/foto.cfm?idfoto=53539

Nessun commento: