COSSOMBRATO (AT) - Castello Pelletta
Corsembrando o Corsembraldo è il toponimo di Cossombrato nell'Alto Medioevo. Con questo nome viene ricordato nelle Carte d'Archivio Capitolare di Asti, nel Codex Astensis e nelle cronache di Ogerio Alfieri e Guglielmo Ventura. Il termine sembra derivare da Curtis Embrandi o Embraldi, primo signore in epoca storica, probabilmente di origine franca, delle terre di Cossombrato. I domini de Corsembrando, forse un ramo della famiglia dei Montiglio, erano considerati i signori dell'antico castello che sorgeva dove oggi si trova Villa San Secondo: verso la fine del XIII secolo, probabilmente, si indicavano con il nome Corsembrando i due villaggi, ubicati sul crinale della stessa collina e a poca distanza l'uno dell'altro tra il castello di Corsembrando di Villa e quello dei Pelletta dell' attuale Cossombrato. Le guerre contro Guglielmo VII, marchese del Monferrato e poi con il figlio, Giovanni, indussero gli Astesi a fare di Cossombrato un caposaldo contro il Monferrato e gli homines di Corsembrando, approfittando della guerra, si ribellarono ai loro feudatari, costringendoli a fuggire nel 1296. Nel 1304 venne ucciso Giacomo di Cossombrato e fu distrutto il suo castello. Nel 1320 i Pelletta ne eressero un altro, in cui si rifugiarono durante il periodo di lotta contro i Solaro. Dell’imponente castello rimangono ora le strutture più importanti, anche se in parte sono state rammodernate in varie epoche successive. Il castello di Cossombrato è formato da una serie di volumi composti in secoli diversi, che ne hanno determinato una strana forma, difficile da cogliere nel suo complesso. Il complesso è racchiuso all'interno di un recinto in laterizio. La parte più evidente è un corpo semi circolare, cui è addossata una torre rotonda, che risale in alcune sue parti al 1300. Altre parti dell' edificio sono riferibili al Seicento e al Settecento. Il tutto è assai movimentato da sporgenze e rientranze, con superfici animate da molte finestrature, anche asimmetriche, derivate dai diversi rimaneggiamenti. Costruito su due livelli per adeguarlo al terreno, il castello comprende la parte settecentesca, una parte rurale nonché una piccola cappella dedicata alla Madonna Addolorata. I sotterranei contengono grandi cisterne per l'acqua. La leggenda locale vuole che una serie di cunicoli uniscano la struttura del castello di Cossombrato alla collina di Villa San Secondo. Tutto intorno alla costruzione si snoda il parco, chiuso da una muraglia bassa che consente d'intravedere le molte piante officinali, attentamente coltivate. All’interno, alcune stanze custodiscono l’originale arredo settecentesco. Il castello oltre ai conti Pelletta, appartenne anche agli Asinari e ai Valperga.
Fonti: https://www.astigov.it/it/page/cossombrato, https://www.comune.cossombrato.at.it/it/page/il-castello-a9918b22-3a61-46ec-bcab-9343e7e89662, https://www.astigov.it/it/point-of-interest/castello-dei-pelletta, testo su pubblicazione "Castelli in Piemonte" di Rosella Seren Rosso (1999),http://www.beniculturali.monferratoastigiano.it/pdf/COSSOMBRATO.pdf
Foto: la prima è di marcofederico su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/62685/view, la seconda è presa da https://www.mondimedievali.net/Castelli/Piemonte/asti/cossombrat01.jpg
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