CASOLE D'ELSA (SI) - Castello della Suvera in frazione Pievescola
Le origini della Suvera risalgono all'Alto Medioevo, quando viene menzionata una famiglia di origine feudale, i "Signori della Suvera", che presidiavano anche parte della Montagnola, da un insediamento che poi venne abbandonato, ma ancora individuabile, benché nello stato di rovina, chiamato "il castellaccio". Possiamo ipotizzare che l'abitato attorno alla Pievescola sia stato ad un certo punto fortificato, con l'edificazione di un castello, forse in un tempo antecedente l'inglobamento nella sfera d'influenza senese. Molto prossimi sono i luoghi, come Abbadia a Isola, legati alla leggendaria Contessa Ava Matilda de' Franzosi, parente del Re di Francia Clodoveo, conosciuta come "la Regina di Montemaggio". Si dice che a lei si debba l'antico nome La Suvera, derivante dal francese souveraine, la sovrana. Anche la potente contea confinante degli Ardengheschi, longobardi discendenti da Ardengo, conte palatino di Carlo Magno, incentrata sulle Colline Metallifere, può aver condizionato in epoca feudale questa zona, di frizione tra signorie di origine longobarda e l'emergente potere comunale della città-stato di Siena. Successivamente La Suvera passò ad altri feudatari in alternanza di fortune, fino ai Chigi (per conto del Magnifico Agostino Chigi, banchiere del papa, la acquisì per donargliela, tramite il signore di Siena Pandolfo Petrucci, per potersi ingraziare il nuovo papa Giulio II dalla Signoria di Siena. La Suvera non diventava così una delle proprietà personali del Papa, dove si ritirava di tanto in tanto per riposare, ma si configurava come un'acuta operazione diplomatica per collocare a Siena le supposte, e leggendarie origini nobili del Papa, anche con un'opportuna assonanza nel nome (la suvera, come la rovere, fa parte della stessa famiglia delle querci), e con la suggerita discendenza dai conti Ghiandaroni di Siena, per dare finalmente un lignaggio illustre alla sua famiglia di origini plebee. Giulio II, papa rinascimentale, abile uomo politico e valoroso guerriero, è più noto però come mecenate di artisti come Raffaello, per le “Stanze” Vaticane, il Michelangelo della Sistina, oppure Bramante, per il progetto della nuova basilica di San Pietro, che resterà la Chiesa più grande del mondo. Anche sulla Suvera pose le sue mani, affidando al genio dell’architetto Baldassare Peruzzi (già impegnato in importanti cantieri a Siena e a Roma per i Chigi), l’impresa di amalgamare la severità medioevale dell’antica fortezza con il sontuoso gusto del Castello rinascimentale, come oggi ancora lo conosciamo. Peruzzi riuscì nell'impresa di adeguare l'edificio unendo due torri originarie con un corpo a doppio porticato, completato dai loggiati, nella villa che si può ammirare oggi, applicando un paradigma di villa-fortezza, un modello che ha avuto particolare fortuna in Toscana. La Suvera da Giulio II fu trasmessa a suoi discendenti della Rovere, e in seguito tornò ai banchieri Chigi di Siena, per arrivare poi attraverso matrimoni, successioni e acquisizioni, agli attuali proprietari, la famiglia dei marchesi Ricci che, come testimoniano i registri notarili di Siena, ne era già stata proprietaria nel lontano 1123. Il marchese Giuseppe Ricci Paracciani e sua moglie, la principessa Eleonora Massimo, hanno fatto della loro casa uno straordinario Relais di campagna per ospiti alla ricerca di una autentica esperienza culturale, riuscendo a fondere la storia di questo antico borgo con quella dei loro illustri antenati, i cui arredi impreziosiscono l’insolito museo al Piano Nobile del Castello e le suite e camere storiche, realizzate per il piacere dei loro ospiti e per soddisfare la loro naturale curiosità. Il Borgo de La Suvera si è sviluppato attraverso i secoli intorno al suo Castello, affiancato dalla Chiesa dedicata a San Carlo Borromeo, rimasta nella sua rigorosa architettura medioevale, addolcita all’interno da decorazioni in stucco di gusto barocco settecentesco, che incornicia tombe di famiglia, reliquie e storici arredi. Dalla Chiesa si staccano altri edifici nati in epoche successive per le esigenze dei tempi, passate ormai alle nuove esigenze alberghiere di un Relais di 5 L, in mezzo ad architettonici giardini all’italiana a terrazzamenti, che si bagnano nella piscina nata dalle vasche per le trote. Altri link suggeriti: https://www.icastelli.it/it/toscana/siena/casole-delsa/castello-della-pievescola-o-della-suvera, https://www.histouring.com/strutture/relais-la-suvera/, https://www.youtube.com/watch?v=0SwfiThxTbU (video di astegiustizia.it),https://www.youtube.com/watch?v=BEaBBeAM2po (video di Relais La Suvera)
Fonti: https://www.mondimedievali.net/Castelli/Toscana/siena/provincia002.htm#pievesc, https://www.icastelli.net/it/relais-la-suvera, https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_La_Suvera
Foto: la prima è presa da https://www.gurrieriassociati.it/en/restorations/172-hotel-relais-la-suvera-casole-d-elsa-si, la seconda è del mio amico (e inviato speciale del blog) Claudio Vagaggini
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