AULLA (MS) - Castello Malaspina in frazione Bibola
Bibola fu uno dei "kastron" bizantini a difesa del porto di Luni e andò acquistando importanza con l’affermarsi della Via Francigena che toccava Bibola nella sua principale variante in Lunigiana, passando anche dal vicino castello di Burcione, oggi scomparso. L’insediamento bizantino sorse probabilmente dove si trovano i ruderi del castello, che era collegato visivamente con le torri di Filattiera e Grondola e con i castelli di Bastia, Monti, Lusuolo, Castiglion del Terziere. Bibola fu ceduta dai Malaspina in subfeudo ad altri nobili all’inizio del XIII secolo, mentre con la pace di Castelnuovo nel 1306, ritornò in loro possesso. Nel 1355 fu tra i feudi dei Malaspina di Aulla confermato da Carlo IV, e fu poi venduto dagli eredi nel 1451 ai marchesi di Fosdinovo. Il borgo, in galleria con numerosi passaggi coperti con volte di pietra , si raccoglie in modo circolare intorno al castello, oggi ridotto a rudere e visibile solo esternamente. Il castello di Bibola si erge in posizione dominante sulla valle del fiume Magra, ad un'altezza di circa 300 metri. La sua posizione strategica permetteva un controllo totale della valle e del ramo della Via Francigena che da qui passava. In epoca medievale, il castello fu possedimento dei Signori di Bibola, prima di passare nel XIII secolo ai Vescovi di Luni e ai Malaspina. Nel 1355 entrò a far parte del feudo dei Malaspina di Lusuolo, nel 1451 in quello di Fosdinovo e nel 1543 venne comprato dal genovese Adamo Centurione insieme ad Aulla. La fortezza perse via via importanza e già nel 1706 versava in pessime condizioni, quando durante la guerra di successione spagnola fu sede di una guarnigione. Il castello è il risultato di quattro diverse fasi costruttive nel corso dei secoli. La prima, probabilmente risalente al XII-XIII secolo, coincide con un tratto di muratura ad ovest della fabbrica dove si trovava il dongione. La seconda fase, nel XIV secolo, riguarda l’impianto generale del castello, a pianta quadrilatera con due torri circolari allungate a forma di ogiva. La terza fase si prolungò nel XV-XVI secolo quando venne aggiunto un terzo torrione nella zona di sud-est, probabilmente abitabile, con un diametro di circa sei metri e un notevole spessore murario. Struttura su due livelli collegati da una botola, conservava i resti di una canna fumaria e la presenza di un camino. La quarta fase infine, nel XVII secolo, è visibile in alcuni elementi architettonici ben conservati sul fronte sud-est della cortina muraria dove si apre una apertura di uso dubbiamente decifrabile. Altri link suggeriti: https://youtu.be/BWjazjCzGwY (video con drone di Dragon Aged), https://youtu.be/fXXY_E0YNB0 (video di Gregorio Tommaseo), https://youtu.be/VOQb-gK7zjc (video di Skiss Thai91), http://www.museoleduefortezze.it/pdf/ita/08_Aulla_CastellodiBibola_ita.pdf?view=fit&toolbar=0&statusbar=0, https://castlesintheworld.wordpress.com/2015/02/25/castello-di-bibola/
Fonti: https://comune.aulla.ms.it/vivere-aulla/le-frazioni/bibola/, https://www.terredilunigiana.com/borghi/bibola.php, https://www.visittuscany.com/it/attrazioni/il-borgo-di-bibola-00001/, https://www.terredilunigiana.com/castelli/castellobibola.php
Foto: tutte del mio amico (e inviato speciale del blog) Claudio Vagaggini
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