LAGNASCO (CN) – Castelli Tapparelli
Il centro di Lagnasco probabilmente deve la sua origine ad una donazione di Adelaide ai monaci dell’ordine di San Benedetto. Infatti, agli inizi del XI secolo una comunità monastica proveniente da Pinerolo occupò queste terre con l’intento di dissodarle; in breve tempo accanto al centro religioso si formò il primo nucleo abitativo. Pressappoco nello stesso periodo fu costruito un fortilizio difensivo, per volere dei marchesi di Busca, che costituì la parte più antica del castello vero e proprio, il quale nel Trecento, in un’epoca di continue lotte che ebbero come protagonisti anche gli Angiò venne ampliato e riorganizzato da Manfredo IV di Saluzzo. Il 4 maggio del 1341 Tommaso II di Saluzzo vendette il castello e il feudo di Lagnasco a Goffredo Tapparelli e Petrino di Falletti di Alba, ma questa decisione fu causa di un’aspra contesa tra le due famiglie; vi si mise fine solo con l’intervento di Amedeo VI di Savoia, il "Conte Verde", e con l’assegnazione della proprietà ai Tapparelli, in cambio di transazioni finanziarie a favore dei Falletti. Nel 1349 la famiglia Tapparelli stabilì nel luogo la propria residenza, all’interno di una grande torre detta “torrazza”, abbattuta nel 1581. Col tempo i membri della famiglia prosperarono e le esigenze di vita fecero si che l’edificio originale subisse ampliamenti e modifiche. Nel Quattrocento Benedetto Tapparelli procedette ai lavori di ristrutturazione e di abbellimento del complesso, che strutturalmente risulta composto da quattro parti sempre gestite in comproprietà tra le varie discendenze della famiglia principale. A questo proposito è interessante segnalare una piccola curiosità: presso Casa Cavassa (Saluzzo) si può ammirare l’intricato albero genealogico della casata nobiliare. Nello specifico la parte rivolta a levante del castello apparteneva ai Tapparelli di Lagnasco e vi fu ospitato nel 1630 il duca sabaudo Carlo Emanuele I; quella a nord era dei conti Vacca di Piozzo; la parte situata al centro, si sa che fu proprietà, fino nella seconda metà dell’Ottocento, del marchese Carlo Pilo Boyl di Putifigari (dotata di una preziosa porta in legno di vite del 1570 che dava accesso al castello); la parte posta ad ovest appartenne fino al 1850 al conte Giannazzo di Pamparato. Le tre torri angolari del complesso architettonico furono edificate tra il 1455 e il 1477 unite da maniche che furono elevate tra il 1500 e il 1530. Gli interventi di ristrutturazione del 500’ rimodellarono l’edificio conferendogli un aspetto di dimora residenziale e in quanto tale esso venne arricchito di un apparato decorativo che oggi risulta essere una delle testimonianze più importanti dell’arte rinascimentale in Piemonte. Entrando nell’edificio, al primo piano troviamo il salone degli scudi, che conserva un fregio araldico con 167 scudi ripartiti tra le travi del soffitto e le pareti. Di notevole rilevanza storica risulta essere l’affresco della parte nord, in cui sono raffigurati i castelli di Lagnasco e in lontananza, sullo sfondo, quelli di Manta, Saluzzo e Verzuolo. Sulla parete opposta trova posto un affresco con raffigurazioni paesaggistiche e personaggi mitici, probabile opera di Pietro Dolce, artista che lavorò in questa zona nella seconda parte del 1500, o della sua scuola. Nell’ala di ponente è degna di rilievo la sala di rappresentanza, detta anche sala della giustizia, da tempo oggetto di analisi da parte degli studiosi in quanto fornisce un esempio del fasto e della ricchezza delle dimore signorili sul finire del ‘500. L’ambiente rettangolare ,di vaste proporzioni e molto luminoso, con un ricco soffitto cassettonato e stucchi, presenta cinque grandi decori pittorici aventi per oggetto il tema della giustizia. Il castello di Lagnasco è stato definito il più importante monumento rinascimentale del Piemonte ed è stato oggetto di un'importante processo di restauro e di riqualificazione, conclusosi nel 2008, allo scopo di restituirlo alla godibilità collettiva. Il personaggio più noto della famiglia Tapparelli fu lo scrittore e ministro di Carlo Alberto, Massimo d'Azeglio. Per approfondire si possono visitare i seguenti siti: http://www.castellidilagnasco.it/ e http://www.castellilagnasco.blogspot.com/
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