martedì 6 dicembre 2011

Il castello di lunedì 5 dicembre



PIANDIMELETO (PU) - Castello dei conti Oliva

L'edificio fu, in origine, residenza dei Conti Oliva, casata nobiliare il cui capostipite - un capitano agli ordini dell'imperatore Ottone III - ricevette in dono queste terre (assieme al titolo di conte) dallo stesso imperatore, nel momento in cui questi, nel 984 d.C., scese in Italia alla testa del suo esercito. Le sorti di Piandimeleto e del suo castello sono inscindibilmente legate alla famiglia dei conti Oliva, che dal piccolo possedimento di Piagnano si espansero nella zona divenendo una delle famiglie tra le più importanti, in grado di stabilire fortunati rapporti con i Malatesta, i Montefeltro, i Bentivoglio, i Gonzaga e perfino con i Medici. La loro astuta politica li portò ad ottenere una certa indipendenza, testimoniata proprio dalla presenza del nobile castello. Ottenuta l'investitura feudale del luogo da Papa Gregorio IX, gli Oliva continuarono, seppure con alcune brevi interruzioni, a mantenere il possesso del palazzo e a governare i territori circostanti per diversi secoli. Nel 1445, in uno di tali momenti di interruzione del potere degli Oliva, il castello fu quasi completamente distrutto da Francesco Sforza. Immediatamente dopo, però, venne ricostruito dal conte Carlo Oliva, colto personaggio rinascimentale che aveva maturato la sua preparazione culturale nell’ambito sia della corte di Sigismondo Malatesta che della corte urbinate di Federico da Montefeltro. Per il suo progetto egli infatti si servì di alcuni degli artisti del Duca, fra i quali Francesco di Simone Ferrucci: quest’artista fiesolano realizzò per Carlo le tombe dei genitori nella cappella di famiglia del convento di Montefiorentino. In realtà, però, i lavori del XV° secolo al castello Oliva consistettero nella ristrutturazione di un fortilizio già esistente ma di origini sconosciute. Esso doveva sorgere a picco sul fiume Foglia, come attestavano i ruderi visibili fino agli anni ’50. Il castello non appare come l’opera di una personalità ben definita ed ha quindi una fisionomia un po’anonima e lontana dalle moderne costruzioni fortificate fatte erigere dal duca Federico. Di pianta quadrangolare, somma in esso sia le caratteristiche del fortilizio che del palazzo signorile: ad attestare la sua funzione di fortilizio concorre la presenza di merli ghibellini, di beccatelli, del cammino di ronda e la presenza di poche e piccole aperture; elemento a testimonianza, invece, della sua funzione di dimora signorile è la facciata sud verso la piazza, caratterizzata dalla presenza di due ordini di finestre abbastanza ampie, il primo costituito da monofore ed il secondo da finestre con soglia e trabeazione in arenaria. Il conte Carlo cercò di dare alle stanze del castello un tono più che mai dignitoso, ispirandosi al palazzo dei duchi di Urbino da poco costruito: le numerose decorazioni riecheggianti quelle del palazzo dei duchi ed i soffitti voltati trasformarono una semplice dimora in un vero e proprio palazzo. Poco lontano dal palazzo dei conti Oliva si erge una spettacolare torre circolare sicuramente rinascimentale: il suo impianto circolare è da ricollegare alle architetture martiniane, presenti nell’urbinate in esempi numerosi. Il castello merita una visita per il severo cortile con portico ad arcate e ballatoi sostenuti da pilastri, per il salone d'onore dalla grande volta a vela e per gli interessanti elementi decorativi (peducci, lavabi a muro, camini), testimonianza di una ricca vita di corte. Terminata la signoria degli Oliva il Castello è comunque sempre rimasto alla comunità ed è stato nel tempo sempre sede della vita pubblica del paese.Oggi ospita il Museo di Scienza della terra, il Museo di Arte contadina, il Museo dell'Araldica einoltre conserva il suo valore di simbolo di Piandimeleto e si offre per importanti manifestazioni pubbliche.

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